Il quartetto femminile campione del mondo ai mondiali di Santiago del Cile 2025 con Marco Villa ©FCI
Pista

Paesi Bassi padroni della pista: l’Italia chiude terza nel medagliere e guarda a LA 2028

Lavreysen e Van de Vouw trascinano gli Oranje a nove ori su ventidue titoli. Buona prova dell’Italia: due ori e un bronzo, ma soprattutto un gruppo giovane che cresce

I Mondiali su pista di Santiago del Cile hanno confermato, più che mai, la supremazia dei Paesi Bassi. Gli Oranje hanno chiuso con un medagliere straripante: nove ori, due argenti e due bronzi, pari al 40% dei titoli in palio, e più del doppio della scorsa edizione, quando gli ori furono quattro. Numeri che fotografano un movimento completo, capace di eccellere in quasi tutte le specialità, dalla velocità al fondo.

Harrie Lavreysen si è confermato ancora una volta quale volto simbolo del ciclismo su pista moderno: quattro titoli iridati che lo portano sempre più nell’Olimpo della disciplina, mai nessuno come lui un singolo mondiale. Ma non è stato solo: Hetty van de Wouw ha conquistato tre ori, e Lorena Wiebes, con due successi, ha dimostrato di poter essere competitiva anche nelle specialità olimpiche. Gli infortuni e le cadute nella Madison femminile hanno solo parzialmente oscurato una rassegna perfetta per la nazionale dei Paesi Bassi, ormai riferimento tecnico e organizzativo mondiale.

Hetty van de Wouw ha ottenuto (o contribuito ad ottenere) tre dei nove ori dei Paesi Bassi ai Mondiali su pista 2025  ©SWpix
Hetty van de Wouw è stata protagonista in tre dei nove ori dei Paesi Bassi ai Mondiali su pista 2025  ©SWpix

Alle loro spalle, la Gran Bretagna ha mantenuto il secondo posto nel medagliere con quattordici medaglie (quattro ori, otto argenti, due bronzi), frutto di un movimento in pieno rinnovamento ma ancora ricco di talento. I britannici restano imbattibili nelle categorie giovanili e confermano una crescita costante, con nomi nuovi come Joshua Tarling e Anna Morris già protagonisti.

Medagliere – Mondiali su pista 2025 (Santiago del Cile)
Pos. Paese Oro Argento Bronzo Totale
1 🇳🇱 Paesi Bassi 9 2 2 13
2 🇬🇧 Gran Bretagna 4 8 2 14
3 🇮🇹 Italia 2 0 1 3
4 🇩🇰 Danimarca 1 2 2 5
5 🇯🇵 Giappone 1 2 0 3
6 🇩🇪 Germania 1 1 0 2
7 🇧🇪 Belgio 1 0 2 3
8 🇮🇪 Irlanda 1 0 0 1
🇲🇽 Messico 1 0 0 1
🇪🇸 Spagna 1 0 0 1
11 🇦🇺 Australia 0 2 3 5
12 🇫🇷 Francia 0 2 1 3
13 🇳🇿 Nuova Zelanda 0 1 4 5
14 🇺🇸 Stati Uniti 0 1 2 3
🏳️‍🌈 Atleti Individuali Neutrali 0 1 1 2
15 🇨🇴 Colombia 0 0 1 1
🇵🇹 Portogallo 0 0 1 1

Italia terza, con un oro in più ma una medaglia in meno

L'Italia, terza nel medagliere (era stata settima l'anno scorso con un oro, due argenti e un bronzo), chiude con due ori e un bronzo: la commovente vittoria di Elia Viviani nell’eliminazione, l’entusiasmante oro del quartetto femminile dell’inseguimento e il bronzo di Vittoria Guazzini e Chiara Consonni nella Madison. Il presidente Cordiano Dagnoni, al termine della rassegna, ha sottolineato come “il cammino dell'Italia verso Los Angeles 2028 sia già iniziato, con un settore femminile consolidato e tanti giovani pronti a raccogliere il testimone”.

Dietro l’Italia, si sono distinte Danimarca, Giappone e Germania, tutte con un oro a testa ma con un numero di medaglie maggiore. Per i Paesi Bassi, invece, il dominio sembra destinato a durare: la profondità tecnica, la costanza di rendimento e la capacità di innovazione fanno degli “Oranje” la squadra da battere anche in vista di Shanghai 2026 e soprattutto di Los Angeles 2028.

Donne nella piena maturità, manca solo il terzetto veloce

Il ritorno alla vittoria iridata del quartetto femminile (già oro nel 2022 e campione europeo a febbraio di quest'anno), che ha fatto addirittura a meno di Letizia Paternoster, rimpiazzata dalla ventenne Federica Venturelli, ha dato la misura di quanto il movimento femminile stia attraversando un'epoca d'oro (nel senso letterale del termine): Martina Alzini, che spesso era stata il quinto elemento del team, è stata assolutamente all'altezza delle compagne, dando un contributo fondamentale per il successo. 

Il quartetto femminile campione del mondo ai mondiali di Santiago del Cile 2025 ©SWpix
Il quartetto femminile campione del mondo ai mondiali di Santiago del Cile 2025 ©SWpix

Ora il ct Marco Villa può contare su sette ragazze in grado di prender parte al quartetto azzurro e in grado lottare per il primato mondiale: le già citate Federica Venturelli, Letizia Paternoster e Martina Alzini, ma anche Vittoria Guazzini, Martina Fidanza (sempre imprescindibile nel lanciare le compagne), Chiara Consonni, e infine Elisa Balsamo, anche lei assente a Santiago del Cile, e tutte proseguono da sempre il doppio impegno su strada e pista

Nelle altre prove di endurance è stata poco convincente la scelta di schierare Guazzini nell'Omnium, mentre la coppia Consonni- Guazzini nella madison si è dimostrata ancora una volta ben assortita, ma con della confusione nella scelta di tempo dei cambi che se risolta potrebbe renderle davvero una sicurezza. Peccato Lorena Wiebes si sia messa in testa di entrare anche nella Madison: la poca esperienza le ha giocato un brutto scherzo mettendola fuorigioco anzitempo, ma l'impressione è che con l'affinarsi dell'intesa con la compagna potrebbe diventare imbattibile anche qui. 

Per quanto riguarda la velocità, Miriam Vece continua ad essere l'unica presenza azzurra a questo livello: Ivan Quaranta sta lavorando in chiave olimpica sul terzetto veloce, ma il ranking necessario per arrivare a Los Angeles è ancora lontano.

Miriam Vece seconda in semifinale del keirin, battuta da Emma Finucane  ai mondiali su pista 2025 ©UCI Track Cycling
Miriam Vece seconda in semifinale del keirin, battuta da Emma Finucane  ai mondiali su pista 2025 ©UCI Track Cycling

Il keirin è stata ancora la specialità in cui la cremasca si esprime meglio: ha chiuso con un ottimo quinto posto dopo aver dato l'impressione di valere anche qualcosa di più nelle gare di avvicinamento alla finale. Nella velocità individuale (11esima) sembrano esserci meno margini per il risultato a livello mondiale vista la concorrenza, ma non si può chiederle tutto.

Tra gli uomini servono i campioni dell'endurance per il risultato, il terzetto veloce c'è ma deve crescere

Elia Viviani ha portato un oro (il terzo) che non potrà più replicare, avendo dato l'addio al ciclismo pedalato: dietro di lui Edoardo Salvoldi ha puntato sui giovanissimi Davide Stella e Juan David Sierra (19 e 20 anni) piuttosto di dare spazio a Michele Scartezzini, ormai da considerarsi fuori dal giro azzurro nelle competizioni europee e mondiali. È evidente che non sappiamo se e quando da uno di loro due potranno arrivare risultati a questo livello, quindi occorrerà fare delle scelte in chiave olimpica: Simone Consonni, già vice campione del mondo l'anno scorso, può dare delle garanzie nell'Omnium, ma creare un feeling con un nuovo compagno per la madison potrebbe richiedere del tempo.
Rispetto alle prove cronometrate (quartetto e inseguimento individuale), Ganna e Milan sono imprescindibili per il risultato, ma tra giovani chiamati da Salvoldi (Renato Favero, Etienne Grimod e il meno giovane Davide Boscaro), il ventenne Etienne Grimod è stato il più sorprendente, trovando il quinto posto nell'individuale.

Sierra nella Madison degli Europei con Stella ©Federciclismo/Juan David Sierra via IG
Sierra nella Madison degli scorsi Europei con Stella ©Federciclismo/Juan David Sierra via IG

Il terzetto veloce, qualificandosi al secondo turno ha dimostrato di poter essere tra i migliori otto al mondo: occorre crescere costantemente per poter essere della partita a Los Angeles e soprattutto fare i punti che occorrono per la qualificazione olimpica: attualmente con il 13esimo posto nel ranking siamo ancora a metà strada.

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