Federico Andreoli e Francesco Di Felice riportano l'Italia al successo nella prova in linea dei Mondiali di paraciclismo di Ronse ©FCI
Paraciclismo

Mondiali di paraciclismo 2025: Italia d’oro a Ronse con 14 medaglie. Il tandem torna al vertice

Sette titoli iridati, due argenti e cinque bronzi: gli azzurri terzi nel medagliere. Trionfi per Farroni, Cornegliani, Amadeo e lo storico successo del tandem Andreoli–Di Felice

L’Italia del paraciclismo torna dai Mondiali di Ronse (Belgio) con un bilancio da incorniciare: sette ori, due argenti e cinque bronzi, per un totale di 14 medaglie e il terzo posto nel medagliere alle spalle di Francia e Australia. 

I protagonisti degli ori

Ad aprire la serie di successi sono stati tre fuoriclasse già al debutto iridato: Fabrizio Cornegliani (categoria MH1), Giorgio Farroni (T1) e Roberta Amadeo (WH2), tutti d’oro nelle cronometro. La categoria “H” è riservata alle handbike, suddivise per livello di disabilità motoria; la “T” ai tricicli; la “C” alle biciclette convenzionali adattate, mentre i tandem sono dedicati agli atleti non vedenti, guidati da un pilota normodotato.

Farroni, veterano marchigiano, si è confermato anche nella prova in linea T1, così come Cornegliani nella MH1 e Amadeo nella WH2, firmando una prestigiosa doppietta. A loro si è aggiunto il trionfo che ha segnato il Mondiale azzurro: quello di Federico Andreoli e Francesco Di Felice nella prova in linea tandem. Gli ultimi a vestire l’iride per l’Italia erano stati i fratelli Pizzi nel 2014 a Greenville: undici anni di attesa spezzati da una volata perfetta, davanti alla Spagna di Sanso Riera–Teruel Rovira e ai francesi De Carvalho–Guichard.

Podio sfiorato e staffetta di bronzo

Il tandem maschile non si è fermato all’oro: Lorenzo Bernard e Paolo Totò hanno chiuso quarti, mostrando un potenziale enorme per il futuro. Buona anche la prestazione delle coppie femminili, con Marianna Agostini–Noemi Eremita quarte e Chiara Colombo – Elena Bissolati none. Non è invece arrivato il traguardo per Claudia Cretti (C5), frenata da un guasto meccanico.

La chiusura è stata affidata al Team Relay: Davide Cortini, Luca Mazzone e Mirko Testa hanno portato l’Italia al bronzo, sfiorando l’argento per una manciata di centimetri contro l’Australia. Per Mazzone, già bronzo nella cronometro e nella prova in linea MH2, un’altra conferma di costanza ai vertici. A medaglia anche Ana Maria Vitelaru (argento in linea WH5 e bronzo a cronometro) e Martino Pini (argento MH3).

Federico Andreoli e Francesco Di Felice riportano al successo nella prova in linea dei Mondiali di paraciclismo di Ronse ©FCI
Federico Andreoli e Francesco Di Felice conquistano l'oro per l'Italia nella prova in linea del tandem dei Mondiali di paraciclismo di Ronse ©FCI

Il bilancio

“È stata una trasferta molto positiva – ha spiegato il CT Pierpaolo AddesiGiorgio Farroni ha conquistato l’oro sia nella crono sia nella prova su strada: nonostante sia un veterano della categoria continua comunque a portare a casa risultati importanti. Amadeo è tornata campionessa del mondo, riconquistando una maglia persa negli ultimi anni. La squadra H3 ha ottenuto un ottimo risultato, con i ragazzi che hanno collaborato perfettamente per raggiungere un terzo e un secondo posto, dimostrando grande spirito di squadra. Anche Mazzone e Cornegliani hanno confermato il loro livello competitivo. Abbiamo avuto qualche sfortuna: Cretti ha avuto un problema meccanico alla partenza, mentre il gruppo dei C5 e il tandem femminile (quarto posto finale) sono stati penalizzati da forature nel momento decisivo, perdendo medaglie che avrebbero meritato.

I tandem maschili hanno invece brillato: quello di Andreoli e Di Felice è un oro molto importante, il primo dopo 11 anni, con Paolo Totò e Lorenzo Bernard che hanno coperto la fuga e permesso anche un quarto posto finale. Considerando che il progetto tandem è iniziato a gennaio 2023, ottenere risultati così in così poco tempo è davvero significativo. Abbiamo chiuso in bellezza con il Time Relay, sfiorando l'argento  per appena 3 centimetri.  

Per quanto riguarda la categoria C4, il livello è molto alto e ci sarà da lavorare, un po’ come nella categoria C5, ma sono comunque contento perché si è creata una squadra affiatata, con un clima disteso e positivo tra i ragazzi giovani. Vedere questi giochi di squadra diventare sempre più una normalità mi rende molto felice. Voglio ringraziare tutto lo staff che mi supporta, perché dietro questi risultati c’è tanto lavoro. Questi successi sono il frutto di una squadra forte, sostenuta dalla Federazione e dal movimento paralimpico, che ringrazierò sempre". 

Parole condivise dal presidente del CIP Marco Giunio De Sanctis: “Con 14 medaglie l’Italia si conferma tra le nazioni da battere. Non solo quantità, ma qualità: i nostri ori dimostrano che il lavoro fatto negli ultimi anni sta pagando”.

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