Marc Soler ha vinto la 14ª tappa della Vuelta di Spagna in cima alla Farrapona © Profilo X UAE Team Emirates
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Splende il Soler sulla Vuelta: Marc vince sulla Farrapona. Match pari tra Vingegaard e Almeida

7° successo per la UAE Emirates-XRG con il corridore spagnolo, in azione fin dai primi chilometri. I bianconeri lavorano per Almeida, ma l'unico a scattare è Hindley, scortato da un ottimo Pellizzari. Il danese guadagna 2" di abbuono

06.09.2025 18:40

Una supremazia a metà: sembra un controsenso, eppure non lo è. I numeri dicono chiaramente che la UAE Emirates-XRG è la squadra più forte del lotto: i bianconeri della Penisola Arabica hanno conquistato 7 delle 14 tappe della Vuelta 2025, l'ultima delle quali con Marc Soler, che ha primeggiato sul traguardo della Farrapona. Tuttavia, il gran lavoro dell'intera squadra - incluso il reietto Juan Ayuso, che pure ha lavorato per João Almeida sul Puerto de San Llaurienzu - non ha sortito granché. Anzi: se non fosse stato per uno splendido Giulio Pellizzari, gli uomini di classifica - peraltro frenati dal vento contrario - avrebbero probabilmente raggiunto la cima della montagna asturiana in parata. E invece, il ritmo imposto dal marchigiano ha sgranato la platea dei migliori, preparando il terreno all'attacco di Jai Hindley in vista dell'ultimo chilometro. In fin dei conti, poco è cambiato in classifica: Jonas Vingegaard (2° all'arrivo) ha guadagnato un paio di secondi su Almeida, che ha probabilmente scelto di non scoprirsi dopo la clamorosa performance sull'Angliru; Hindley - seppure in apnea nei 200 metri finali - ha guadagnato una manciata di secondi sul diretto rivale Tom Pidcock e su Felix Gall, confermando la sua candidatura all'ultimo gradino del podio. Definitivamente fuori dai giochi Giulio Ciccone, che ha perso contatto sulla salita più dura della giornata.   

La cronaca della 14ª tappa della Vuelta di Spagna

Per il secondo giorno di fila, le montagne asturiane sono la cornice della Vuelta a España 2025, che affronta la 14ª tappa dell'edizione 2025: partenza da Avilés, arrivo a La Farrapona/Lagos de Somiedo dopo 134,9 km. Sebbene il primo GPM (Alto del Tenebreo, 3ª categoria, poco meno di 6 chilometri al 6,5% medio) sia posizionato a metà tappa, il percorso si presenta piuttosto movimentato fin dal via. Ad ogni modo, la salita più pericolosa del menu è senza dubbio il Puerto de San Llaurienzu, un 1ª categoria di 10,1 km all'8,5%, metà dei quali si arrampicano costantemente in doppia cifra fino a toccare il 14%. La successiva discesa avvicina la carovana al finale di corsa: gli ultimi 16,9 km procedono all'insù, anche se le pendenze sono piuttosto regolari (5,9% di media) almeno fino ai -6, dove oscilleranno tra l'8% e il 9%. Protesta pacifica di un gruppo di manifestanti filopalestinesi poco prima di lasciare Avilés.

Benché in tanti fiutino l'aria della fuga, nessuno decide di seguire il belga Jonas Rickaert (Alpecin-Deceunick), partito poco dopo il km 0. Le carte si rimescolano senza sosta per circa 25 chilometri, finché non decolla l'azione giusta. 22 uomini all'attacco: l'australiano Callum Scotson (Decathlon AG2R La Mondiale), il belga Victor Campenarts (Visma-Lease a Bike), il britannico James Shaw (EF EasyPost), il ceco Jan Hirt (Free Palestine), i danesi Mikkel Bjerg (UAE Emirates-XRG) e Finlay Pickering (Bahrain Victorious), l'ecuadoriano Jefferson Alveiro Cepeda (Movistar), i francesi Bruno Armirail (Decathlon ), Leo Bisiaux (Decathlon), Jordan Labrosse (Decathlon) e Pierre Thierry (Arkéa-B&B Hotels), gli italiani Andrea Bagioli (Lidl-Trek), Gianmarco Garofoli (Soudal Quick-Step) e Fausto Masnada (XDS-Astana), il neozelandese Dion Smith (Intermarché-Wanty), il norvegese Johannes Staune-Mittet (Decathlon), l'olandese Tim van Dijke (Red Bull-BORA-Hansgrohe), gli spagnoli Jesús Herrada (Cofidis), Sergio Samitier (Codifis), Marc Soler (UAE Emirates), Carlos Verona (Lidl), lo statunitense Kevin Vermaerke (PicNic PostNL) e il tedesco Nico Denz (Red Bull). La fuga rischia di perdere quasi subito Campenaerts, vittima di un incidente meccanico ai -104 dalla Farrapona: dopo aver viaggiato per una decina di chilometri con la bici di scorta fornita dall'ammiraglia neutra, l'ex campione europeo a cronometro inizierà un lungo inseguimento in compagnia del connazionale Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), che desisterà quasi subito, dell'olandese Gijs Leemreize (PicNic PostNL) e dello spagnolo Mikel Azparren (Q36.5). La locomotiva Campenaerts riporta i compagni di ventura nel gruppo buono, che ha intanto guadagnato un margine di quasi 4' sul resto della compagnia, pilotata dai Visma-Lease a Bike.

Gli uomini al comando - che hanno intanto accumulato un margine di quasi 6' - procedono assieme fino ai piedi del San Llaurienzu, dove entra in azione Leemreize. La sua azione sarà tenuta sotto controllo da un generoso Bjerg, che imporrà anche la prima selezione tra i battistrada. A metà salita, poi, si segnalano due tentativi isolati di Garofoli e Bagioli: sia il marchigiano, sia il lombardo faranno poca strada prima di perdere temporaneamente contatto dal lotto dei migliori. Alle loro spalle, invece, tocca agli UAE Emirates-XRG dettare il passo sulla salita più dura: lo sloveno Domen Novak (UAE Emirates) si sacrifica per primo, lasciando poi il testimone allo spagnolo Juan Ayuso (UAE Emirates) e al portoghese Ivo Oliveira (UAE Emirates). I bianconeri mietono almeno due vittime eccellenti: il campione nazionale colombiano Egan Bernal (INEOS Grenadiers) e l'italiano Giulio Ciccone (Lidl-Trek), che può dunque abbandonare le velleità di classifica.

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L'olandese Gijs Leemreize, in azione nella 14ª tappa della Vuelta di Spagna © Profilo X PicNic PostNL

Nel frattempo, la platea degli attaccanti è ormai ristretta a una decina di uomini: Armirail, Bagioli, Bisiaux, Denz, Garofoli, Hirt, Pickering, Hirt, Samitier, Shaw, Soler, Staune-Mittet e Vermaerke. A parte un paio di sortite in discesa di Shaw e Denz, gli uomini al comando viaggeranno compatti fino ai primi chilometri della Farrapona, dove si avvantaggeranno il norvegese della Decathlon e lo spagnolo della UAE Emirates. Ai -15 dal traguardo, poi, Soler assesta un'ulteriore accelerazione che obbliga Staune-Mittet alla resa. Sarà impresa solitaria? Lo scopriremo più avanti. Situazione molto calda anche in gruppo, che paga all'incirca 3' al fuggitivo solitario: 4 reduci della fuga - Bjerg, Campenarts, Denz e van Dijke - spendono le ultime energie per i rispettivi capitani: il portoghese João Almeida (UAE Emirates-XRG), il danese Jonas Vingegaard (Visma) e l'australiano Jai Hindley (Red Bull), a sua volta spalleggiato dall'italiano Giulio Pellizzari (Red Bull). Ciccone a parte, nessuna defezione eccellente tra gli uomini di classifica: l'austriaco Felix Gall (Decathlon), il britannico Tom Pidcock (Q36.5), gli statunitensi Sepp Kuss (Visma), Matteo Jorgenson (Visma) e Matthew Riccitello (Free Palestine) sono tutti in compagnia della maglia rossa. Con loro anche il norvegese Torstein Traæn (Bahrain), assurto a uomo di classifica della Bahrain.

Ultimi 10 km: Soler al comando con 1' su Staune-Mittet, 1'20" su Pickering e Vermaerke, 3'20" circa sui big, ora pilotati dall'australiano Jay Vine (UAE Emirates). Copione immutato anche nel settore centrale della Farrapona: Soler con un ampio margine sui primi inseguitori (attardata di 1'38") e sulla maglia rossa, che viaggia affronta gli ultimi 5 chilometri con 2'30" da recuperare sul fuggitivo. I bianconeri proseguono la loro partita su due tavoli: finito il lavoro di Vine, l'ultimo pretoriano a disposizione di Almeida è l'austriaco Felix Grossschartner (UAE Emirates). Pur di rompere l'inerzia, dovuta anche al vento contrario, la Red Bull prende l'iniziativa con Pellizzari, al lavoro per il vincitore del Giro d'Italia 2022. Il marchigiano macina un passo particolarmente incisivo, che mette in difficoltà Traæn e tiene sul filo tutti gli altri uomini di classifica. A ridosso dell'ultimo chilometro, Pellizzari cede il passo a Hindley, che si porta dietro Almeida e Vingegaard. Appena più indietro Gall, Kuss, Pidcock, Riccitello e il titolare della maglia bianca. 

Poco più in là, Marc Soler festeggia il suo 4° successo in carriera alla Vuelta (il 9° da professionista), conservando 39" di margine su Vingo, che sorpassa il trionfatore dell'Angliru poco prima della linea bianca. A 43" Hindley, che precede di 5" Gall. A 53" il quartetto formato da Pellizzari, Riccitello, Pidcock e Kuss. 10° Pickering a 1'25".

Vingegaard sempre in maglia rossa con 48" su Almeida, 2'38" sul bicampione olimpico di mountain bike, 3'10" sull'oceanico della Red Bull e 3'30" sul capitano della Decathlon. Pellizzari si conferma al 6° posto con 4'21" di ritardo dallo scandinavo.

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Ancora una fuga o una chance per i velocisti?

La seconda settimana della Vuelta si concluderà con una tappa tutto sommato interlocutoria: i 167,8 km da A Veiga/Vegadeo a Monforte de Lemos sono nuovamente favorevoli ai cacciatori di traguardi, che entreranno in azione sul Puerto A Garganta (1ª categoria, 16,5 km al 5,1%, con un tratto in doppia cifra nella seconda parte), posizionato appena dopo il via. Un saliscendi dopo l'altro, si arriva al più morbido GPM di Alto de Barbeitos, un 2ª categoria che misura poco meno di 12 km che sfiorano a malapena il 4%. Tuttavia, il profilo della corsa continuerà a essere capriccioso anche nei successivi 120 km, che si addolciranno soltanto in vista del traguardo. Anche per questo, non si può escludere l'opzione di un arrivo in volata, seppure per pochi eletti.

Collegamento in diretta su Discovery+ dalle 14.45. La diretta su Eurosport 1 (disponibile per i clienti DAZN, Prime Video Channels e TIMVision) inizierà mezz'ora più avanti. 

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Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.