Nel 2021 fu protagonista per appena dieci giorni, quest'anno Remco Evenepoel vuole esserlo per ventuno © BettiniPhoto
Giro d'Italia

Anche Evenepoel è pronto: "Voglio vincere il Giro d'Italia grazie alle cronometro!"

I protagonisti del Giro, puntata 2: Remco Evenepoel. Il belga si presenta pieno di fiducia al via della Corsa Rosa dopo la vittoria alla Liegi. Più maturo rispetto al 2021: "Ho imparato tanto dall'infortunio, ora sono più calmo"

01.05.2023 09:40

Con l'avvicinarsi del Giro d'Italia 2023 sta man mano prendendo forma la startlist, vicina al suo completamento e già pubblicata in versione parziale; alcune squadre hanno ufficializzato la propria compagine con oltre una settimana d'anticipo, altre stanno convivendo con problemi e dubbi legati, talvolta, ancora alle infezioni Covid-19. In generale però i nomi più attesi al via, sia per quanto riguarda la classifica finale che per le classifiche minori e le vittorie di tappa, sono noti già da un po' di tempo e proprio loro, i protagonisti principali, meritano un approfondimento personale prima del via della Corsa Rosa.

Dopo la prima puntata in cui si è parlato di Primoz Roglic, il prosieguo naturale di questa nostra mini-rubrica sui protagonisti del Giro è il focus su Remco Evenepoel. Il campione del mondo, infatti, si presenterà ai nastri di partenza con i favori del pronostico; le luci della ribalta saranno puntate su di lui e sullo sloveno, per una sfida di altissimo livello che al Giro mancava ormai dal 2018, quando ad affrontarsi a viso aperto lungo le tre settimane nel Bel Paese furono Tom Dumoulin e Chris Froome, poi maglia rosa finale a Roma (ultima volta prima di questo 2023 in cui si è giunti nella capitale) grazie all'impresa - recente ma già storica - iniziata sul Colle delle Finestre.

L'iridato di Wollongong è molto giovane ma non per questo poco abituato a certe pressioni: è dalla categoria juniores (unico biennio trascorso nelle categorie giovanili dal lupacchiotto di Lefevere) che in Belgio sono riposte su di lui pressioni esagerate, ma carattere da vincente nato e spalle larghe per sopportarli ce le ha sempre avute. Inoltre, la Vuelta a España del 2022 lo ha liberato di un grande peso: riportare nella patria del ciclismo il trofeo di un grande giro. E con un'altra Liegi-Bastogne-Liegi aggiunta recentemente al carnet sono ben lontane le critiche che lo assillavano nel 2021 soprattutto nelle Fiandre: “Quando le cose vanno bene non ci sono problemi, ma quando non vai come speri le pressioni esterne possono creare nervosismo, dare fastidio. Soprattutto nel 2021 avevo alti e bassi di forma e di risultati e la stampa sembrava non credere più nella possibilità che io potessi tornare al top dopo l'infortunio”. Così il belga al microfono di Stefano Rizzato, RaiSport.

Ora però attorno al belga c'è un clima di grande serenità e soprattutto la piena consapevolezza dell'enorme bagaglio atletico che il campione del mondo ha avuto in dotazione da madre natura. Anche per questo in casa Soudal Quick-Step regna sovrano l'ottimismo, anche se tutti sono ben consapevoli di quanto un avversario come Roglic sia complicato da affrontare e da battere, soprattutto alla luce di un percorso duro e complicato come quello del Giro, ricco di cronometro ma anche di vere tappe di montagna. A riguardo, Remco aveva dichiarato al termine della Volta a Catalunya che "in salita al momento siamo (lui e Primoz, ndr) alla pari, per questo sarà complicato avere la meglio su Roglic quando la strada sale. Di conseguenza l'obiettivo è mettermelo alle spalle nelle prove a cronometro della prima settimana”.

Un piano d'azione chiaro già da mesi e che Evenepoel, scrupoloso com'è, avrà preparato nei minimi dettagli assieme alla propria squadra. Il nucleo di compagni che lo scorterà nelle tre settimane in Italia si è allenato compatto per diverso tempo sul Teide durante gli ultimi mesi (questa è una comunanza significativa nell'avvicinamento di Roglic e Remco) e sarà composto da uomini che si sono guadagnati un po' alla volta la totale fiducia del capitano. A guidare la pattuglia di passisti-scalatori della Soudal sarà quell'Ilan Van Wilder che, se non dovesse avere problemi nella prima settimana, potrebbe rimanere sufficientemente vicino in classifica da permettere interessanti varianti tattiche allo schema tradizionale, oppure semplicemente rimanere vicino il più possibile ad Evenepoel. Altri nomi da salita ma altrettanto bravi sul passo sono quelli di Louis Vervaeke, Fausto Masnada e Mattia Cattaneo. Più scalatore invece il ceco Jan Hirt, il quale, in buona giornata, è senz'altro atleta capace di reggere le variazioni di ritmo delle seconde linee delle compagini rivali. Chiudono la rosa per il Giro due uomini da fatica: Josef Cerný sicuramente e poi uno tra Pieter Serry e Davide Ballerini, che difficilmente se venisse convocato (è presente nella startlist provvisoria) potrebbe giocarsi qualche chance personale.

La totale abnegazione con cui i gregari supporteranno Remco è ricambiata dal campione del mondo con parole d'elogio per i suoi compagni e per tutta la struttura che il Wolfpack gli sta costruendo attorno, lui che ormai da qualche tempo è diventato la priorità della formazione di Lefevere, costretto persino a rinunciare allo squadrone da classiche pur di assicurare ad Evenepoel un efficiente team di supporto: “Sono molto orgoglioso di quello che abbiamo dimostrato tutti questa settimana - aveva dichiarato dopo il Giro di Catalogna - Abbiamo sempre preso l'iniziativa e dettato il passo in salita, atteggiamento che ha fruttato due volte e che con un po' di fortuna avrebbe potuto regalarci anche di più. Sotto questo aspetto abbiamo fatto passi da gigante rispetto allo scorso anno. Ora possiamo sia fare che controllare la corsa. Tutti nel team sono attualmente traboccanti di fiducia”. Non c'è dunque nessuna paura di risultare alla prova dei fatti inferiori allo squadrone della Jumbo, ma, anzi, c'è tanta voglia di imporsi non solo singolarmente, ma come gruppo, team di riferimento nella Corsa Rosa, prendendosi di conseguenze le dovute responsabilità in gara (ed Evenepoel non ha mai avuto paura di farlo).

 Poche corse disputate da inizio anno; il successo alla Liegi infonde fiducia

Il 2023 di Remco è iniziato in Argentina, dove ha potuto sfoggiare per la prima volta la sua nuova maglia arcobaleno (in realtà aveva partecipato nell'ultimo scorcio del 2022 anche alla Binche-Chimay-Binche, ma l'aveva corsa prendendola come una passerella per sé e per l'ultima corsa in carriera del compagno Iljo Keisse, tanto per ribadire quanto sia uomo squadra il campione del mondo…). La Vuelta San Juan non è stata però portatrice di grandi soddisfazioni per il belga, apparso ancora indietro di condizione e lontano dal rendimento dei suoi avversari diretti come Miguel Ángel López, Egan Bernal, Sergio Higuita e lo stesso Filippo Ganna, il quale sfiderà Evenepoel lungo la Costa dei Trabocchi per assicurarsi la prima maglia rosa.

Molto meglio si è disimpegnato nell'UAE Tour: vittoria parziale nella cronosquadre, maestosità in pianura e brillantezza anche in salita - solamente a Jebel Hafeet ha ceduto ad uno specialista di quel tipo di ascese come Adam Yates - gli sono valse la classifica generale, ma il livello top sembrava ancora da raggiungere e con i due principali obiettivi posizionati ad aprile e maggio era anche piuttosto normale. 

L'avvicinamento a Liegi-Bastogne-Liegi e Giro d'Italia è dunque passato per il Giro di Catalogna di cui si è già detto sopra, gara in cui Remco e Primoz si sono sfidati in un'appassionante faccia a faccia terminato in pareggio, seppur la vittoria sia stata appannaggio dello sloveno. Evenepoel però ha confermato in quella settimana di fine marzo di esser tutt'altro che fermo in volata e non inferiore a Rogla in salita, come riportato nelle dichiarazioni ad inizio articolo. In quei sette giorni si è assistito ad una diarchia, con tutti gli altri pretendenti al podio lontanissimi dai due dominatori totali della corsa a tappe. E in ottica Giro è difficile che qualcosa cambi, anche perché la presenza di tre cronometro non farà altro che accrescere il gap tra Primoz&Remco e tutti gli altri, INEOS compresi.

Prima e dopo il Catalogna Evenepoel si è rifugiato a propria volta a Tenerife, sul Teide, nello stesso posto in cui albergava Roglic nel medesimo periodo; una vicinanza prolungata tra gli spasimanti della Rosa. Per il belga quelle settimane sono state ottime per l'allenamento, ma non scevre da sacrifici: “Quando prepari un Giro d'Italia in altura è tutto un allenarsi, recuperare e mangiare. Una vita un po' noiosa. È stata dura, ma se vedo quanto sono buone le gambe, può solo ripagare in vista del Giro visto che esco sempre più forte da un allenamento del genere. Da inizio stagione ho passato solamente quattro notti di fila a casa mia con Oumi (sua moglie, ndr), ma dopo il Giro la squadra mi concederà un po' di vacanza e potrò finalmente avere del tempo da condividere con mia moglie”

Dopo la Liegi Evenepoel ha deciso di fare ritorno in Spagna per dare gli ultimi ritocchi alla forma in vista della Grande Partenza, alloggiando nell'Hotel Syncrosfera di Denia, utilizzato da moltissimi ciclisti professionisti, tra cui Mathieu van der Poel, che lo sceglie sempre per rifinire la condizione in vista dei grandi appuntamenti. L'albergo, gestito da Kolobnev, è dotato di camere ipobariche (vietate in Italia per i professionisti) che simulano l'altura e risultava quindi perfetto per il calendario di Evenepoel, che tra meno di una settimana dovrà già rimettere un numero sulla schiena.

La stagione di Remco finora è proceduta perfettamente e non ha avuto la benché minima battuta d'arresto. Il Giro 2023 sarà la sua seconda esperienza nella corsa italiana dopo quella traumatica del 2021 e la terza totale in un grande giro considerando anche quella della Vuelta a España 2022, GT da lui vinto e in cui fu solidissimo per le intere tre settimane, a parte un piccolo momento di defaillance sulla Sierra de La Pandera dovuta probabilmente alla scivolata risalente ad un paio di giorni prima. Quella Vuelta ha rappresentato per lui la liberazione totale da ogni incognita e la rivalsa verso tutti coloro che, anche dopo la prima Liegi, non lo credevano capace di conquistare un grande giro: “Le vittorie nel 2022 sono state emozionanti, una risposta alle critiche. Mi sono allenato con molta rabbia nell'inverno prima del 2022 e tutto è andato per il verso giusto. Vincere la Vuelta e finire la stagione con il Mondiale mi ha dato fiducia e tranquillità, sono molto più calmo quando gareggio, ma anche nella vita privata”.

Ora gli si presenta davanti una prova ancor più ardua: dimenticare quel famigerato Giro 2021 conquistando quest'edizione della Corsa Rosa. Sì perché quelle tre settimane rappresentano il principale ricordo di quel periodo buio a cavallo tra 2021 e 2022 in cui Remco fece un'enorme fatica a ritrovarsi dopo il terribile incidente del Lombardia: “Nel 2021 avevo alti e bassi di forma e risultati; la stampa sembrava non credere più nella possibilità che io potessi tornare al top - queste le parole del belga, il quale però è riuscito a lasciarsi alle spalle tutto quanto e ora guarda a quel Giro con occhi diversi, quasi con riconoscenza - ”Il mio primo Giro è stato un momento speciale, due anni fa. Era la mia prima corsa dopo l'incidente al Lombardia, credo sia stata un'ottima ripartenza. Ho fatto settimo alla crono di Torino e mi sono emozionato molto negli istanti prima della partenza, quando il pubblico italiano gridava il mio nome. Oggi affronto le gare e tutti i momenti della vita in modo diverso, con meno nervosismo ed è una cosa che ho imparato grazie a quell'infortunio"

 


 

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