Il portoghese Hugo Nunes vince la tappa di Bragança © Pagina Facebook Volta a Portugal
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Giro del Portogallo, la fuga beffa le ruote veloci: Nunes esulta a Braganca

All'attacco con altri 12 uomini, il portoghese della Credibom approfitta del lavoro dello statunitense Classen prima di fulminarlo in volata. Martí conserva la maglia gialla alla vigilia del primo arrivo in salita

09.08.2025 18:50

Un testa a testa appassionante, che ha premiato l'audacia (e il mestiere) dei fuggitivi: Hugo Nunes vince la terza tappa in linea del Giro del Portogallo, sigillando sul traguardo di Braganca una fuga da lontano che - dopo aver accumulato un vantaggio massimo di quasi 5' sul gruppo - ha rischiato la beffa a un palmo dalla linea d'arrivo. Audacia e mestiere: le chiavi del successo del portoghese della Credibom, che ha sfruttato il lavoro di Caleb Classen - rientrato sugli ultimi superstiti dell'attacco a 5 chilometri dell'arrivo - prima di fulminare (con una mossa perlomeno discutibile) lo statunitense e il connazionale Tiago Leal negli ultimi 100 metri. Lo spagnolo Pau Martí si presenterà in maglia di leader alla prima sfida in quota della Grandissima.

La cronaca della 3ª tappa del Giro del Portogallo

L'edizione numero 86 della Volta a Portugal em bicicleta prosegue con un'altra tappa particolarmente adatta ai cacciatori di traguardi: i 179,8 km da Boticas a Bragança si presenta particolarmente impegnativa fin dal via: il GPM di Alturas do Barroso (3ª categoria, poco più di 5 km al 3,1% medio), posizionato al km 15, serve a scaldare i muscoli in vista della seconda parte della corsa, che si apre con le scalate ravvicinate di Serra do Brunheiro (2ª categoria, 9,7 km con una pendenza media del 4,5%) e di Rebordelo, un altro 3ª categoria che misura 4800 metri al 5%, con punte del 7%. La strada continua a salire per una decina di chilometri prima di digradare lentamente verso Ponte da Ranca, dove inizia la salita più dura della giornata: la Serra da Nogueira (1ª categoria, 8,6 km al 6,6%), particolarmente impegnativa nei primi 2000 metri, in cui le pendenze non scendono mai sotto il 7%. Doppiato l'ultimo GPM, la carovana si dirige verso la sede d'arrivo per affrontare un anello di 14,6 km da ripetere una volta, anch'esso piuttosto movimentato.

A differenza delle prime due tappe in linea, la fuga buona nasce poco dopo il via. 13 uomini all'attacco: l'argentino German Nicolás Tivani (Aviludo-Louletano-Loulé), i britannici Calum Johnston (Caja Rural Seguros-RGA) e Adam Lewis (Skyline), i colombiani Edison Alejandro Callejas (Petrolike) e Cesar Guavita (Gi Group-Simoldes-UDO), i portoghesi Diogo Gonçalves (Feirense-Beeceler), Tiago Leal (Rádio Popular-Paredes-Boavista) e Hugo Nunes (Credibom-LA Alumínios-Marcos), il russo autorizzato Aleksandr Grigorev (Efapel), gli spagnoli Edgar Curto (Illes Balears Arabay), Alex Díaz (Caja Rural) e Joseba López (Caja Rural) e lo statunitense Kieran Haug (Project Echelon Racing). I battistrada accumulano subito un margine superiore ai 2' sul gruppo - pilotato dai corridori della Anicolor-Tien21 - per poi sfiorare i 5' intorno ai -60 da Bragança.

La situazione in testa resta immutata fino alla salita di Rebordelo, dove provano ad avvantaggiarsi Leal e López. Alle loro spalle, Nunes è il primo a lanciarsi all'inseguimento dei primi, che saranno poi raggiunti alla spicciolata dagli altri attaccanti nel tratto che precede la Serra da Nogueira, dove il vantaggio della fuga è sceso a 2'50". La concordia regge fino alle prime rampe della salita, dove Callejas entra in azione con Johnston e Haug. Il terzetto marca subito una netta differenza sugli altri superstiti della fuga, tra i quali c'è il vincitore della tappa di Braga: 47" di margine ai -40 da Bragança. 

Il successivo tratto di falsopiano rimescola ancora le carte: Lewis riaggancia il treno buono ai -32 dal traguardo. Per intanto, però, anche il gruppo ha accelerato il passo, su iniziativa della Free Palestine Academy, schierata intorno al leader della Volta, lo spagnolo Pau Martí (Free Palestine Academy): 2'19" da recuperare sulla testa a una quindicina di chilometri dal primo passaggio sotto lo striscione d'arrivo. 

La discesa verso Bragança favorisce il rientro di Curto, Gonçalves, Grigoriev, Guavita, Leal, Nunes e Tivani sui fuggitivi: 11 uomini al comando a 18 km dall'arrivo. Tuttavia, l'intesa sempre più fragile tra i primi favorisce il ritorno prepotente del gruppo, ora pilotato dagli AP Hotels&Resorts-Tavira-SC Farense, al servizio del colombiano Jesús Hugo Peña (AP Hotels&Resorts-Tavira-SC Farense): 39" da recuperare al suono della campana su Nunes, scattato in vista del triangolo rosso. Poco più avanti, Brown, Curto e Leal riescono ad agganciare il portoghese. Il quartetto si sfalda ancora in salita: lo spagnolo della Illes Baleares-Arabay si arrende ai -11. In ogni caso, questa accelerazione consente alla fuga di riprendere ossigeno: 44" da difendere negli ultimi 10 chilometri. Alle loro spalle, Johnston prova a rimandare la resa prima di arrendersi al ritorno del gruppo, che ha ridotto nuovamente il distacco sotto il mezzo minuto ai -7. 

Il braccio di ferro prende una piega inaspettata quando lo statunitense Caleb Classen (Echelon) si accoda agli ormai esausti battistrada ai -5. L'ultimo arrivato rilancia in maniera decisa l'azione, costringendo alla resa Lewis quando mancano 3200 metri all'arrivo. Con grande astuzia, Leal e Nunes lasciano a Classen il compito di scortarli fin sul rettilineo d'arrivo, mentre la Anicolor allunga minacciosa la sua ombra sui fuggitivi. Il corridore della Echelon lancia la sua progressione ai 150 metri, ma Nunes riesce a prenderne la scia e ad operare il sorpasso negli ultimi 40 metri, spostandosi dal centro della strada verso destra. Una manovra senz'altro discutibile che, tuttavia, non viene sanzionata dalla giuria. 1° successo in massima serie per il 28enne della Credibom davanti a Classen e Leal. 4° l'altro portoghese Iúri Leitão (Caja Rural), che ha regolato il colombiano Santiago Mesa (Efapel).

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Martí conserva la maglia di leader con 2" sul russo autorizzato Artem Nych (Anicolor) e 15" sul portoghese Roberto Reis (Anicolor). 

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Lo spagnolo Pau Martí in maglia gialla al Giro del Portogallo © Pagina Facebook Volta a Portugal

Domenica il primo arrivo in salita

La Grandissima entrerà nel vivo domenica con il primo arrivo in salita a Mondim de Basto (Senhora da Graça) dopo 182,9 km. Tappa divisa in due: i primi 95 km della corsa - che scatterà proprio da Bragança - scivolano via senza particolari insidie. Superato il comune di Murça, ecco le prime due salite di giornata: l'Alto do Pópulo (2ª categoria, 8,4 km che salgono al 4,3% medio), seguito dal GPM di Leirós, un 3ª categoria di 6200 metri con una pendenza media del 4,2%. Dopo aver raggiunto Vila-Real, la carovana punta in direzione della Serra do Alvão (1ª categoria, 10,2 km al 6,8%), particolarmente ripida sia nel tratto centrale, sia a ridosso della vetta, dove si supera sistematicamente la doppia cifra. Il degno prologo della sfida che si accenderà sulla salita finale, un 1ª categoria di 8400 metri al 7,5%. Il Mondim de Basto - già arcigno nella prima parte, con un tratto che sfiora il 9% - torna a indurirsi negli ultimi 4000 metri, in cui le pendenze non scendono mai sotto il 6%.

Telecronaca diretta senza limitazioni di carattere geografico su RTP Play, la piattaforma multimediale della radiotelevisione portoghese, dalle 16.30 italiane. 

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Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.