
Ecco a quanto ammonterà il price cap della bici da pista per Los Angeles 2028
Dal 2027 tetto massimo di 25.200 euro per atleta: l’UCI conferma l’introduzione dei limiti di prezzo per bici e attrezzatura da pista in vista dei Giochi di Los Angeles
L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) ha ufficializzato i valori del price cap per l’attrezzatura da pista che sarà utilizzata alle Olimpiadi di Los Angeles 2028. La misura entrerà in vigore il 1° gennaio 2027 e rappresenta un passo decisivo verso una maggiore equità di accesso e sostenibilità economica nel ciclismo su pista.
La decisione è stata approvata dal Comitato Direttivo dell’UCI durante la terza sessione ordinaria dell’anno, tenutasi a Kigali (Ruanda), in occasione dei Mondiali su strada 2025.
Nello stesso incontro sono stati annunciati anche aggiornamenti su larghezza minima dei manubri, nuove categorie per i caschi e regole di pesatura negli e-sports.
Il tetto massimo: 25.200 euro per atleta
Il price cap stabilisce che il valore totale dell’attrezzatura utilizzata da ciascun atleta non potrà superare i 25.200 euro, con limiti specifici per ogni componente.
Ecco i valori fissati dall’UCI:
Telaio: massimo 12.500 €
Forcella (se indipendente): massimo 1.500 €
Ruote: massimo 8.000 € per il set (4.000 € per unità)
Manubrio: massimo 1.500 €
Estensioni: massimo 1.500 €
Casco (con accessori): massimo 700 €
Tuta da gara: massimo 1.000 €
L’UCI ha spiegato che il valore medio del materiale per atleta era passato da 45.000 euro a Tokyo 2020 a 53.000 euro a Parigi 2024, con punte record come la Hope/Lotus HB.T britannica (oltre 60.000 euro per il solo frameset) o la Factor Hanzo australiana, che avrebbe superato i 100.000 dollari.
Con i nuovi limiti, i costi si riducono quindi di più della metà.

Come funzioneranno le nuove regole
Dal 2027, i limiti di prezzo si applicheranno a telai, forcelle, ruote, manubri ed estensioni, caschi e tute da gara.
Tutti i materiali dovranno essere approvati dall’UCI prima dell’utilizzo e disponibili in commercio entro il 6 settembre 2027, il giorno successivo alla chiusura del Super Mondiale di Alta Savoia.
La lista finale dell’attrezzatura ammessa sarà pubblicata il 29 febbraio 2028, seguita da una fase di selezione online fino al 1° luglio dello stesso anno.
Il materiale tessile approvato per Parigi 2024 verrà ritirato dalla lista attuale e sottoposto a nuova revisione, mentre i componenti già esistenti potranno restare omologati solo se rispettano i nuovi tetti di prezzo.
“Rafforzare l’integrità delle competizioni”
Nel comunicato diffuso dopo il meeting di Kigali, l’UCI ha spiegato che “l’aggiunta di limiti di prezzo rafforza l’integrità delle competizioni impedendo barriere economiche eccessive, affinché i partecipanti di tutte le nazioni abbiano equo accesso all’equipaggiamento”.
La misura completa le regole introdotte prima di Tokyo 2020, che già obbligavano le nazioni a registrare l’attrezzatura e ad utilizzarla in gara mesi prima dei Giochi, ma che non tenevano conto del prezzo reale dei materiali.
Di fatto, alcune federazioni avevano potuto rendere “disponibili” le proprie bici a prezzi astronomici, rendendo impossibile per altre nazioni l’acquisto o la replica delle stesse soluzioni.
