Giulio Pellizzari vince la diciassettesima tappa della Vuelta a España 2025 © AS / Tim de Waele / Getty Images
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Vuelta, Pellizzari: "Avevo l'impressione che oggi potesse essere il mio giorno"

Le parole dei protagonisti della diciassettesima tappa della Vuelta a España: la soddisfazione di Pellizzari, il sacrificio di Pidcock, la polemica di Riccitello

10.09.2025 18:24

Giulio Pellizzari (RedBull-BORA-hansgrohe) conquista la sua prima vittoria da professionista vincendo la diciassettesima tappa della Vuelta a España 2025. Il marchigiano ha attaccato a 3km dalla vetta dell'ultima salita di giornata, sfidando il vento che spazzava la cima dell'Alto de El Morredero. L'indecisione nel gruppo dei migliori e l'ottimo lavoro di squadra di Jai Hindley, che ha chiuso ogni tentativo da parte degli altri corridori di riportarsi su Pellizzari, sono stati decisivi per la vittoria del ventunenne di Camerino. Seconda piazza per Tom Pidcock (Q36.5), che ha attaccato nelle ultime centinaia di metri, guadagnando anche un paio di secondi sul terzo classificato Hindley. 

Giulio Pellizzari: “Ho pensato che se avessi attaccato, nessuno mi avrebbe seguito”

È il momento migliore dalla mia carriera, anche se finora è stata breve. Oggi avevo una sensazione strana: avevo l'impressione che potesse essere il mio giorno. E devo ringraziare la mia squadra e ovviamente Jai [Hindley]. Oggi abbiamo lottato per far salire Jai sul podio: non siamo riusciti nel nostro intento, ma la Vuelta non è ancora finita. Abbiamo affrontato l'ultima salita a tutta velocità per mettere pressione a Pidcock. Negli ultimi chilometri eravamo in due della stessa squadra nei primi sei. Ho pensato: ‘Se attacco, nessuno mi segue’ e così è stato. Riccitello ha provato più volte a staccarmi nella parte più ripida: ho sofferto, ma quando la salita era meno dura, mi si addiceva di più e ho provato. Domani spero sia una buona cronometro. Ci penso da Torino: vedremo come andranno le cose”.

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Giulio Pellizzari brinda al suo primo successo in massima serie sull'Alto de Morredero © ASO/La Vuelta

 

João Almeida: “Jonas non aveva una bella cera in salita”

Non sono deluso, solo un po' stanco, come tutti gli altri: un giorno in meno al finale di Madrid. La prima parte della salita era molto ripida, molto dura, poi la seconda parte era molto ventosa, quindi nessuno voleva spendere più energie del necessario. È stata una salita subdola e alla fine siamo arrivati quasi tutti insieme: alcuni di noi sono un po' più bravi allo sprint degli altri… (ride). A inizio salita stavano spingendo piuttosto duramente e sapevo che non sarebbe stato un passo sostenibile, quindi ho tenuto il mio passo e sapevo che sarei tornato sotto. Oggi c'era moltissimo vento e abbiamo cambiato direzione un sacco di volte quindi a volte era contro, a volte laterale, a volte a favore. È stato buono, in realtà. Tutto era bruciato per gli incendi di alcune settimane fa, quindi complimenti ai pompieri per aver protetto il posto e le case. Eravamo tutti isolati quindi avere dei compagni con me non avrebbe cambiato chissà che. Jonas non aveva una bella faccia, ma nemmeno io, quindi eravamo tutti e due sulla stessa barca. Abbiamo parlato un po', le solite cose… gli ho detto che il vento era forte, niente di speciale”.

Jonas Vingegaard: “Non ero al 100% ma sono sopravvissuto”

La mia bici da crono è già a Valladolid: la stanno preparando e, se tutto va come deve, domani sarà una bella giornata. Con João abbiamo parlato poco sulla salita e non ricordo cosa mi abbia detto, forse qualcosa sulla corsa o su Giulio Pellizzari che ha attaccato. Penso che noi cinque o sei fossimo tutti sullo stesso livello, oggi. Non ho avuto la giornata migliore ma sono sopravvissuto e immagino che questi siano i giorni in cui devi sopravvivere: quelli in cui non sei al 100% e se riesci a superarli senza perdere tempo, allora è una buona giornata. La crono di due anni fa a Valladolid è stata terribile per me: spero di farla andare bene, stavolta. È una cronometro piatta, vedremo se riuscirò a far bene”.

Tom Pidcock: “Ho sacrificato la vittoria di tappa per il podio”

Quando si corre per il podio si sacrifica la vittoria di tappa. Sarebbe stato bello vincere ed è un peccato, ma stiamo correndo per il podio, è il nostro obiettivo principale, quindi abbiamo dovuto prendere una decisione. Eravamo tutti soli nel finale, a parte i ragazzi della BORA, che ce l'hanno fatto capire bene!”.

Matthew Riccitello: “Nessuno voleva aiutarmi”

Alla È colpa mia non essere rientrato su Pellizzari ma pensavo che gli altri volessero vincere la tappa, quindi sono rimasto piuttosto deluso dal fatto che non mi volessero aiutare. Non penso che avessero molto da perdere ma questa è la corsa, è andata così. Penso che oggi fossimo tutti allo stesso livello: anche per colpa del vento tutti erano riluttanti, anche se ovviamente Jai Hindley non avrebbe lavorato in ogni caso. Ma gli altri… forse hanno vinto già abbastanza corse. Sono frustrato ma non c'è nessuno da incolpare se non me stesso per non aver seguito Pellizzari quando è partito”.

Matteo Jorgenson: “Volevamo vincere: non sappiamo quante altre tappe ci saranno ancora”

Il piano era cercare di vincere la tappa, anche perché non sappiamo quante altre tappe ancora ci saranno. Volevamo che almeno il gruppo degli uomini di classifica avesse una chance di vittoria per la tappa. Penso che possiamo essere comunque soddisfatti del risultato. Ovviamente una vittoria ci avrebbe reso felici, ma alla fine è andata bene: Jonas ha guadagnato un po' su Almeida, penso, quindi bene così”.

Felix Gall: “Non mi aspettavo che sarebbe stato facile”

Ieri non stavo molto bene e anche oggi non è stato il mio giorno migliore. Siamo in terza settimana e io ho fatto classifica al Tour de France e ora ci sto riprovando alla Vuelta: non mi aspettavo che sarebbe stato facile. Devo tenere duro per i prossimi giorni e fare del mio meglio. Oggi mi mancava potenza all'inizio della salita ma poi ho combattuto fino al traguardo e penso che sia stato a mio favore che l'ultima parte della salita era meno dura e molto ventosa e che nel gruppo dei favoriti si siano guardati, così non ho perso troppo tempo.

Sono stato quinto al Tour e fino a ieri ero quinto anche qui: se riuscirò a rimanere in questa posizione fino a Madrid penso che sarà stata una buona stagione. La cronometro non è proprio la mia specialità, ma attorno a me ci sono molti scalatori. Non credo che perderò tantissimo tempo, forse riuscirò anche a guadagnarne un po'. Spero di avere gambe migliori domani. Venerdì dovrebbe essere una giornata più semplice, con vento contro, e poi l'ultima battaglia in salita”.

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