
Milan nel dopocorsa del Tour: «Io e i miei compagni meritavamo questa vittoria»
Le altre voci. Van Aert: «Il 2° posto mi soddisfa». Consonni: «Ho respirato di nuovo l'atmosfera del quartetto»
Il ritratto della felicità: Jonathan Milan ha regalato al ciclismo italiano quella vittoria che mancava dal 2019, quando Vincenzo Nibali conquistò il traguardo in quota di Val Thorens. A volata finita, il 24enne friulano non ha nascosto la sua soddisfazione per il primo successo della carriera al Tour de France, nobilitato anche dalla maglia verde a punti, di cui è tornato pienamente titolare. Le sue parole e le dichiarazioni degli altri protagonisti del giorno nel dopocorsa.
Milan: «Ho aspettato gli ultimi 150 metri perché l'arrivo tirava all'insù»
«Ci meritavamo questa vittoria», esordisce Johnny ai microfoni di Rai Sport, «dopo averla sfiorata nella terza tappa. Sapevo che avrei potuto contare sui miei ragazzi e li ringrazio perché hanno fatto un lavoro straordinario negli ultimi chilometri. In ogni caso, è stato facile muoversi insieme, anche perché hanno controllato la corsa per tutto il giorno, mettendomi così nella condizione di giocarmi il successo». Il titolare della maglia verde ha poi descritto la sua volata: «Mi piacciono molto questi arrivi che tirano all'insù. In questi casi, bisogna cercare di aspettare il più possibile prima di partire. Se fossi scattato ai 200 metri, sarei stato un po' troppo lungo. Dunque, ho voluto attendere fino ai 150, perché immaginavo che avrei dovuto tenere duro». Infine, una battuta sull'accoppiata tappa-classifica a punti: «Per me era importante vincere anche il traguardo volante, anche se all'inizio avevo pensato addirittura di lasciarlo perdere per non sprecare energie in vista del finale. In fin dei conti, però, 20 punti non erano male e, soprattutto, quello sprint mi serviva per testare la gamba. Ora che ho ripreso la maglia verde, cercherò di difenderla il più possibile, dal momento che è un obiettivo a cui io e la squadra teniamo particolarmente. L'importante, però, è recuperare subito, perché mi aspetta un'altra tappa in cui potrò giocarmela».
Consonni: «Johanny è imbattibile su questi arrivi»
Nonostante non sia riuscito a pilotare il compagno di Nazionale negli ultimi chilometri, Simone Consonni - intervistato dall'inviato di Rai Sport Silvano Ploner - ha comunque scortato Milan negli ultimi chilometri della tappa: «Quando ti impegni al massimo in quello che fai e il tuo lavoro è ripagato in questo modo, la soddisfazione che si prova è incredibile. Dopo la tappa di Lille, avevamo tutti l'amaro in bocca. Oggi, però, abbiamo tirato fuori tutto ciò che serve (gli attributi, ndr) in questi finali. A dirla tutta, l'altro giorno mi sono lasciato prendere dall'emozione e non sono riuscito a lanciare Jonathan. In questi casi, penso sempre al quartetto, in cui c'è sempre il tuo compagno pronto a rimpiazzarti se non riesci a eseguire fino in fondo il tuo compito». Prima di raggiungere il resto della squadra, l'olimpionico di Tokyo 2020 spende qualche battuta sul finale di tappa: «Gli ultimi chilometri sono stati davvero caotici. Tuttavia, sapevamo che Johnny è imbattibile su questo genere di arrivi, in cui contano soprattutto le gambe».
van Aert: «Sono comunque soddisfatto»
Dopo aver cercato invano la fuga nelle tappe esplosive della prima settimana, Wout van Aert si è messo in evidenza sul traguardo di Laval, dove ha conquistato il posto d'onore alle spalle dello sprinter udinese. «C'era poco da fare contro Milan», le sue prime parole a fine tappa. «È stata una volata corretta. Ho cercato di seguire la ruota di Jonathan, ma non sono riuscito a superarlo. Ho scelto di affrontare questo sprint perché il finale era in leggera ascesa. Ad ogni modo, sono soddisfatto: è sempre bello portare a casa un risultato».

Groves: «Sono comunque soddisfatto»
Scortato da un apripista d'eccezione, Mathieu van der Poel, Kaden Groves ha archiviato il primo podio della carriera al Tour: «Non avevo le giuste sensazioni, ma la squadra ha fatto un ottimo lavoro», l'opinione dell'australiano di casa Alpecin-Deceuninck. «Come sempre, Mathieu era davanti a me per lanciare il mio spunto. Tuttavia, ci siamo mossi con un po' di anticipo. Questa strategia poteva funzionare in un finale piatto, ma le gambe non hanno risposto su un arrivo del genere. Anche prima dello sprint, non tutto è andato per il meglio, in quanto ho affrontato male l'ultima rotonda, dove ho perso molte posizioni. Comunque sia, ci sarà subito un'altra occasione».