Corse

4 Jours de Dunkerque 2023 - Analisi del percorso

La corsa francese si fa più frizzante e completa: in programma sono due arrivi in salita (si parla di strappi) e una cronometro, vera novità di questa edizione

15.05.2023 10:01

La storica corsa a tappe francese propone quest'anno un tracciato più variegato del solito con spunti interessanti in 4 delle 6 tappe. Innanzitutto ritorna dopo molti anni una prova contro il tempo, peraltro piuttosto lunga; per controparte ci saranno due tappe dal finale insidioso (Laon e il tradizionale circuito di Cassel) in cui ci si può muovere anche prima del traguardo per smuovere la classifica. Infine la 4a tappa, una delle 3 rivolta ai velocisti puri, sarà movimentata da un po' di pavè nella parte centrale.

 

Martedì 16 maggio - 1a tappa: Dunkerque - Abbeville (196.6 km)

La prima frazione è una classica tappa per velocisti moderatamente mossa. Nessuna delle asperità in programma ha le caratteristiche necessarie per spaventare le ruote veloci, nemmeno l'ultimo GPM di Drucat (1.7 km al 2.8%), posto a poco più di 20 km dal traguardo. Va comunque detto che il tracciato rimane nervoso fino agli ultimi 7 km, pianeggianti e abbastanza semplici anche dal punto di vista planimetrico.

 

Mercoledì 17 maggio - 2a tappa: Compiègne - Laon (169.9 km)

La seconda tappa presenta il primo arrivo in salita, posto al termine di una tappa nel complesso piuttosto esigente e dal finale molto intrigante, nonché scenografico. Lungo tutta la tappa si superano molte asperità relativamente semplici, che comunque metteranno fatica nelle gambe. Il punto chiave della tappa sarà ovviamente il finale, con la doppia ascesa al centro storico di Laon, dominato dalla celebre cattedrale gotica: prima si affronta la Rampe Saint-Marcel, un muro di 600 metri al 10% che porta al GPM, posto ad appena 5.7 km dal traguardo; dopo una discesa breve ma non banale si arriva ai piedi dell'ultima asperità di circa 2 km al 4%, in cima a cui è posto il traguardo.

 

Giovedì 18 maggio - 3a tappa: Saint-Quentin - Saint-Quentin (Cronometro individuale 15.9 km)

È il momento della cronometro, che si svolgerà su un tracciato completamente pianeggiante anche se piuttosto tortuoso. Si tratterebbe di una prova anche piuttosto lunga per una gara di questo tipo, ma proprio la planimetria - che presenta tratti veloci in cui spingere solo dopo la partenza e subito prima del traguardo - potrebbe ridurre i distacchi tra specialisti e non.

 

Venerdì 19 maggio - 4a tappa: Maubeuge - Achicourt (173.8 km)

Altra frazione per velocisti, anche se non banalissima. In particolare si percorreranno 4 brevi tratti in pavè nella parte centrale della tappa, per un totale di 6.5 km sulle pietre; non si tratta di strade paragonabili a certi tremendi settori della Roubaix, ma comunque renderà molto più nervosi i primi 110 km di questa tappa. Il finale è invece leggermente mosso sotto l'aspetto altimetrico, con la breve rampa di Mont-Saint-Eloi (800 metri al 6%) posta a circa 20 km dal traguardo ed il finale tutto lievemente ondulato. Gli ultimi 1500 metri sono in lieve discesa.

 

Sabato 20 maggio - 5a tappa: Roubaix - Cassel (187.7 km)

La 5a tappa è la tappa più dura della corsa e si tratta del tradizionale e decisivo circuito di Cassel. Si percorre per 8 volte la doppia ascesa al centro di Cassel, prima tramite il versante asfaltato di Avenue Achille Samyn (circa 2 km al 5%), poi tramite il pavè di Rue de Tambour, il vero Mont-Cassel (1.5 km al 5%, preceduta da un altro km di ascesa su asfalto). Quest'ultimo termina in prossimità della “flamme rouge”; la strada torna in pavè a poche centinaia di metri dal traguardo e resta tale anche nella prima parte della discesa seguente.

 

Domenica 21 maggio - 6a tappa: Avion - Dunkerque (182.6 km)

L'ultima tappa è nuovamente dedicata ai velocisti. Dopo un tratto piuttosto movimentato con le ascese al Mont de Cats e al Mont de Berthen, si arriva a Dunkerque e si entra nel circuito cittadino finale di 8.9 km da ripetere 8 volte. Da segnalare la planimetria estremamente complicata, che renderà difficile organizzare la volata e forse può addirittura favorire colpi di mano.

La crisi infinita del ciclismo tedesco
Jan Polanc annuncia il ritiro dal ciclismo
Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.