
Dove passa il Giro, resta il desiderio di tornare: Albania in bici tra spiagge e montagne
Tre tappe del Giro d’Italia e un Paese ancora tutto da pedalare: spunti, itinerari e bellezze per un bikepacking tra Balcani e Mediterraneo.
Venerdì 9 maggio, alle 13.10 il Giro d’Italia 2025 partirà dal centro di Durazzo, dando ufficialmente il via a tre tappe interamente in territorio albanese che mostreranno al grande pubblico alcune delle bellezze di questo Paese, con le splendide spiagge della costa Ionica, i villaggi sulle colline a picco sul mare e alcuni scorci della capitale Tirana, una città che in questo decennio si sta completamente trasformando, per diventare una meta turistica sempre più apprezzata. L’Albania è senza dubbio una terra affascinante, a tratti ruvida e impervia, sospesa tra Oriente e Occidente. Un paese che in questi anni ha investito moltissime risorse nel turismo e nella promozione del territorio e che può diventare una meta molto ambita anche in ambito di cicloturismo.
Pedalare in Albania
Andare in bici in Albania è certamente un’impresa non semplice. Solo negli ultimi anni, infatti, sono state create delle vere e proprie autostrade, con il traffico veicolare che spesso è costretto a concentrarsi sulle poche strade asfaltate che collegano le principali città. Inoltre, l’automobilista medio ha uno stile di guida spesso aggressivo con sorpassi azzardati e una velocità media decisamente troppo elevata. Tuttavia, sposandosi sulle strade secondarie, spesso sterrate, e su percorsi alternativi, l’esperienza in bici può diventare davvero entusiasmante. A complicare ulteriormente il viaggio ci sono le condizioni climatiche, che nei mesi estivi risultano estremamente aride, e il forte dislivello che circonda tutto il Paese e lascia libera la sola zona del centro.
Albania in bici: alcune proposte di itinerario
Considerando Durazzo come meta di partenza e di arrivo, è facilmente tracciabile un itinerario di circa 600 chilometri che si dirige verso le spiagge del sud fino a Saranda per poi risalire lungo l’entroterra, raggiungere le città storiche di Argirocastro e Berat, per poi attraversare la capitale e rientrare al porto di Durazzo. Avendo più tempo a disposizione, si consiglia di allungare il percorso verso est per raggiungere il lago di Ocrida, lo splendido bacino che divide l’Albania dalla Macedonia del Nord, consigliatissimo per delle abbondanti mangiate di pesce locale a poco prezzo, oppure, prima di rientrare verso Tirana, puntare verso nord per visitare la città di Scutari e trovare il tempo di organizzare qualche escursione lungo le vallate che caratterizzano il nord del paese. Per quest’ultima ipotesi, tuttavia, si consiglia l’utilizzo di una bici gravel per via delle strade non sempre asfaltate.
Il Parco Nazionale Divjake-Karavasta
Tra i primi luoghi d’interesse, lungo l’itinerario proposto c’è il Parco Nazionale Divjake-Karavasta: una vasta zona umida e completamente pianeggiante, popolata da oltre 230 specie di uccelli, tra cui i rari pellicani ricci. Le paludi, i canali e le lingue di sabbia ricordano per certi versi il Delta del Po, con un paesaggio sospeso tra acqua e stradine silenziose. Superato il parco nazionale si giunge nella città di Fier, snodo importante e città vicina al sito archeologico di Apollonia, una gemma poco conosciuta fondata nel VI secolo che merita una sosta per la sua atmosfera sospesa e il monastero di Ardenices.
Il cuore dell’itinerario: il Passo di Llogara e la discesa verso Himare
Da Fier si punta verso sud in direzione Valona, da cui partirà e arriverà la terza tappa del Giro 2025. Dopo un breve giro nel centro storico, tra case in pietra e vie strette, si riparte velocemente per addentrarsi nella parte più dura e al contempo entusiasmante del viaggio: il Passo di Llogara, lo stesso che il giro d’Italia affronterà quest’anno, ma dal versante più morbido. Percorrendolo in direzione sud, invece, si tratta di una salita di 20 km, con pendenze tra l’8% e il 12%, attraverso una pineta profumata che si apre all’improvviso su uno degli scorci più iconici del Mar Ionio. Dopo aver raggiunto il valico, la lunga discesa verso la costa mette a dura prova i freni delle biciclette, che oltre alle ripide pendenze devono fare i conti con il peso dei bagagli, ma se si è fortunati, si può percorrere questo meraviglioso tratto di strada con il sole che si accinge a tramontare, avendo tempo per un ultimo bagno sulle spiagge di Dhermi.

Le spiagge del sud: Dhermi, Gijpe, Ksamil
La litoranea SH8, quella che da Valona attraversa il passo di Llogara per poi scendere fino al profondo sud del paese è un inno al cicloturismo panoramico: saliscendi costanti, mare che compare e scompare tra le curve, profumo di pino e sabbia. Spiagge come Dhermi, Porto Palermo, Jalë, Gijpe e la splendida Bay of Grama non hanno nulla da invidiare alla vicina Grecia o al Salento. Sono spesso più selvagge, meno attrezzate, ma proprio per questo affascinanti. Ksamil, con le sue isole e il mare caraibico, è una delle tappe più iconiche, pur con le contraddizioni urbanistiche che la rendono un esempio lampante della doppia anima dell’Albania: natura potente e passato caratterizzato dall’architettura brutalista.
L’entroterra selvaggio e le meravigliose città di Argirocastro e Berat
Lasciato il mare alle spalle, si torna nell’entroterra. Dopo una breve deviazione per ammirare il Blue Eye, una sorgente naturale dalle acque turchesi e profonde, si sale verso Argirocastro, città ottomana ricca di storia, tetti in pietra e atmosfera sospesa. La visita al castello e al bunker di Hoxha racconta la storia più dura del Paese. Si riparte lungo il fiume Vjosa, dove si consiglia una piccola deviazione fino a Permet, famosa per le sue terme calde, per rientrare sulla strada che porta verso nord e raggiungere Berat, patrimonio UNESCO conosciuta come la città delle mille finestre. Dopo un itinerario così selvaggio, nell’entroterra albanese, l’approdo nel traffico caotico di Tirana è certamente uno shock. Tuttavia, un passaggio nella capitale rappresenta una tappa obbligata anche per osservare con i propri occhi i cambiamenti urbanistici e sociali che l’Albania sta affrontando in questi ultimi anni.