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Scaroni si regala un giorno di riscatto

04.06.2022 19:36

Cristian vince la prima tappa dell'Adriatica Ionica Race: in maglia azzurra dopo la vicenda Gazprom, il bresciano precede a Monfalcone Filippo Zana e Raúl García Pierna ed è anche leader della corsa


L'Adriatica Ionica Race è una delle più giovani corse del calendario internazionale, tra l'altro la sua infanzia si consuma a cavallo delle settecentoventiquattromilacinquecentottantasei problematiche legate al covid, tanto che la terza edizione è saltata nel 2020, ma poco male, il progetto è solido e mira a svilupparsi nel tempo, e sicuramente lo farà - aggiungiamo. Resta da capire quale sia la collocazione migliore per questa gara, visto che finora è sempre cambiata: fine giugno nel 2018 (e parteciparono 5 squadre World Tour e 7 Professional), fine luglio nel 2019 (qui le WT furono 8, e 9 le Prof), metà giugno nel 2021 (drastico calo a una sola formazione di prima fascia più 6 di seconda), inizio giugno nel 2022, con una partecipazione simile a quella di un anno fa: una sola WT, l'Astana Qazaqstan, 6 Professional, una selezione nazionale (l'Italia) e 9 Continental.

Manna per le formazioni di terza fascia italiane, che rappresentano un universo in espansione in questi ultimi anni e che vedono ovviamente con enorme piacere la possibilità di avere a disposizione giorni di gara nel nostro paese, e per una corsa comunque di livello .1 quale è l'AIR. Il livello è naturalmente imparagonabile con quello avuto nel 2019, bisognerà capire che indirizzo vorranno prendere gli organizzatori per il futuro, se perseguire una crescita (magari anche di categoria) cercando una più agevole collocazione in calendario, o se proseguire almeno per un po' sulla strada tracciata post covid, quindi una corsa più piccola e più a misura del movimento italiano: se trovassero un equilibrio economico-sportivo, anche questa seconda prospettiva sarebbe tutt'altro che censurabile.

Intanto si corre, oggi la gara è partita con una bella vittoria del 24enne bresciano Cristian Scaroni, uno degli esodati Gazprom-RusVélo per i quali ci fa sempre piacere poter spendere righe e parole quando si fanno vedere, purtroppo solo in occasione di partecipazioni in maglia azzurra. Era successo in aprile al Giro di Sicilia di vedere Matteo Malucelli alzare le braccia, ma ogni occasione è buona per citare anche gli altri corridori italiani rimasti appiedati per la decisione dell'UCI di sospendere il team russo: Marco Canola, Giovanni Carboni, Nicola Conci, Alessandro Fedeli e Andrea Piccolo. Arrivati a metà stagione non si intravede ancora una soluzione per questa vicenda, che almeno giunga la consolazione di qualche vittoria per i ragazzi coinvolti.

Andiamo in cronaca. L'Adriatica Ionica Race 2022 si è aperta oggi con la Tarvisio-Monfalcone di 173.7 km, tappa d'apertura mossa e certo non destinata al volatone. Nei primi chilometri sono partiti in fuga in quatttro, tutti rappresentanti del mondo Continental italiano: Matteo Donegà (CT Friuli), Adriano Brogi (Giotti Victoria-Savini Due), Federico Burchio (Work Service Vitalcare Vega) e Matteo Zurlo (Zalf Euromobil Fior), per loro il vantaggio massimo sul gruppo ha toccato i 4', ma nel finale della frazione inevitabilmente i quattro hanno subìto il ritorno del gruppo. Dopo che tra le altre anche l'Astana Qazaqstan (unica formazione World Tour in gara) aveva dato un ampio contributo all'inseguimento, nei 30 km finali è stata la Bardiani-CSF a prendere le redini del plotone.

Ai -22 i fuggitivi sono stati ripresi (per ultimo Zurlo) e nel frattempo la Bardiani si è impegnata in un forcing sulla salita di San Michele de Carso provocando molti frazionamenti in gruppo, addirittura già a due chilometri dalla cima non erano più di una decina gli uomini nel primo drappello, con Filippo Zana (Bardiani) a menare ed Edoardo Zardini (Drone Hopper-Androni) a rispondere per primo e anzi a rilanciare in vista dello scollinamento ai -19. Zardini è stato tenuto bene da Paul Double (Mg.K Vis), si sono accodati pure Veljko Stoinjc (Corratec) e Luca Covili (Bardiani), mentre Zana ha perso contatto. A metà strada tra il nuovo quartetto al comando e il gruppo di superstiti è rimasto Giovanni Carboni (Nazionale italiana) ma si parlava di distacchi di 10" (sull'intercalato) e 20" (sugli altri).

Con Covili impegnato a non collaborare con l'azione (aveva ancora Zana dietro) è mancato un elemento fondamentale per la riuscita del tentativo: l'accordo. Intanto Carboni ai -12 si è rialzato, il gruppo dietro era tirato dalla Eolo-Kometa e a questo punto pure l'Italia di Daniele Bennati ha potuto dare un contributo, e ai 6 km Zardini e soci sono stati raggiunti sullo strappetto di Sablici. L'immediato contropiede dello stesso Covili è stato stoppato di netto da Zardini, quindi ai -5.6 è partito Raúl García Pierna (Kern Pharma), attirando la reazione immediata di Zana e in seconda battuta di Zardini, Cristian Scaroni (Italia), autore di un rilancio decisivo, quindi di Riccardo Lucca (Worl Service) e Mikel Iturria (Euskaltel-Euskadi).

Procedendo a strappi i contrattaccanti hanno preso margine, su una delle tante accelerazioni (un allungo di Lucca ai -4.5) Zardini ha perso contatto; il gruppo, tirato dagli Eolo (rimasti fuori dall'azione buona), era a pochi secondi ma non è riuscito a venire a capo della questione. Scaroni e Zana hanno chiuso su Lucca ai -3.5, poco più avanti anche Iturria e García son rientrati e quest'ultimo ha proposto un nuovo scatto ai 2 km. Zana ha risposto per le rime e i due sembravano decisamente involati, ma Lucca e Iturria si sono letteralmente svenati per chiudere un'altra volta, mentre Scaroni restava accucciato in terza ruota. Fatto sta che il riaggancio è riuscito tra i 700 e i 600 metri, Iturria per primo, Lucca e Scaroni che hanno tirato dritto facendo saltare proprio il basco, mentre Zana e García avevano ancora gambe per rispondere.

Ai 300 metri, proprio mentre la coppia Bardiani-Kern Pharma chiudeva, Scaroni è partito secco per una volata che l'ha visto arrivare primo con margine su Zana, García e Lucca; a 5" è transitato Iturria, a 19" il primo gruppo è stato regolato per il sesto posto da Davide Persico (Colpack Ballan) su Matteo Malucelli (Italia), Nicolas Dalla Valle (Giotti), Samuele Zambelli (Work Service) e Sach Modolo (Bardiani). La generale vede Scaroni al comando con 4" su Zana, 6" su García, 10" su Lucca, 15" su Iturria e 29 su tutti gli altri componenti del primo gruppetto, 35 uomini tra cui il favorito della corsa, Lorenzo Fortunato (Eolo), ma non Malucelli, che si è preso un minuto di penalizzazione per una scia prolungata.

Domani la seconda tappa dell'Adriatica Ionica Race 2022 si giocherà il jolly importante del Monte Grappa, arrivo in quota che indirizzerà in maniera decisa (anche se non ancora decisiva) la classifica. La frazione sarà la Castelfranco Veneto-Pieve del Grappa di 157.8 km di cui 130 pianeggianti e gli ultimi 28 all'insù, una scalata infinita ma divisa in tronconi con brevi contropendenze a permettere di rifiatare ogni tanto.
Notizia di esempio
Criterium du Dauphiné 2022 - Analisi del percorso
Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!