
Dalla parte del Toro (di Lescheret): De Lie in trionfo al Grand Prix de Wallonie. 5° Trentin
L'ex campione nazionale belga scatta a 400 metri dalla linea bianca per chiudere su Lafay, scattato all'inizio della salita finale, resiste al ritorno di Jeannière e conquista il suo 6° successo dell'anno. Ancora un podio per Girmay
Una scheggia nel cuore della cittadella medievale di Namur: Arnaud De Lie si conferma uno degli uomini del momento, conquistando per la seconda volta nella sua carriera il Grand Prix de Wallonie, gara apripista del finale di stagione in Belgio. Scattato a 400 metri dall'arrivo, il 23enne belga ha chiuso sul coraggioso Victor Lafay - scattato a sorpresa sulle prime rampe della salita finale - e distanziato la nutrita platea di rivali, capeggiata ancora una volta da Emilien Jeannière, già battuto dal Toro di Lescheret al GP Ouest-France. 7° podio stagionale (senza vittorie) per Biniam Girmay, che ha preceduto il campione uscente Roger Adrià e Matteo Trentin.
La cronaca del Grand Prix de Wallonie
L'ultimo scorcio della stagione agonistica sulle strade belghe si apre con il 65° Grand Prix de Wallonie (Dison-Namur, 187,1 km), solitamente generoso con gli sprinter resistenti, che si giocheranno la vittoria sulla salita che conduce all'antica cittadella fortificata: poco più di 3 km al 4,1% medio che si sviluppano in su una strada lastricata fino al triangolo rosso. Percorso insidioso fin dalla partenza, con i passaggi sulla Côte de Trasenter (3700 metri al 5%) e sulla Vecquée, una salita di circa 3 chilometri con una pendenza media del 5,1%. Superata la Côte de Werbomont (poco meno di 4 chilometri e mezzo che salgono al 3,5%), il menu propone una lunga e frenetica serie di saliscendi che si conclude con l'ascesa a Evrehailles (2500 metri che si arrampicano al 5,1%). Finale al solito movimentato con la Côte d'Ermeton - 1800 metri, pendenza media del 3,6% - e la Tienne du Pierres (3,1 km che sfiorano il 5%), posizionata a una decina di chilometri da Namur. Un breve tratto di alleggerimento precede l'assalto finale alla fortezza.
Poco dopo il via, si avvantaggiano 5 corridori: il belga Kenny Molly (Van Rysel-Roubaix), l'italiano Edoardo Zamperini (Arkéa-B&B Hotels), il norvegese Martin Bugge Urienstad (Uno-X Mobility), l'olandese Bram Dissel (BEAT Cycling) e il polacco Kamil Gradek (Bahrain Victorious). Il quintetto al comando accmulerà un vantaggio massimo di poco superiore ai 2' sul resto della compagnia, pilotata a turno da Intermarché-Wanty, Lotto e Free Palestine, il nome con cui la redazione di Cicloweb si riferisce alla Israel-Premier Tech.

Gli attaccanti - seppure tallonati dal gruppo, che ha ridotto il distacco a 37" a ridosso degli ultimi 50 km - procedono compatti anche quando il ritmo alle loro spalle sale ulteriormente di tono: l'insidia del vento laterale convince la UAE Emirates-XRG (ormai a un passo dal record assoluto di vittorie nella storia del World Tour), la XDS-Astana e la stessa Bahrain Victorious a prendere il comando delle operazioni. Il cambio di passo, però, non sortisce alcun effetto sul gruppo, che ha comunque allungato la sua ombra sui primi, cui non resta che un margine simbolico di circa mezzo minuto ai -35 da Namur. La fuga - dalla quale si è sfilato Dissel - resta in prima pagina fino ai -15 dalla fine: Urienstad è l'ultimo ad arrendersi a un destino già scritto. Andatura sempre sostenuta anche sulla Tienne du Pierres, dove cominciano le manovre delle squadre dei favoriti: la Lotto punta sul belga Arnaud De Lie (Lotto); la Intermarché è schierata intorno all'eritreo Biniam Girmay (Intermarché-Wanty), ancora alla ricerca del primo successo del 2025; la Red Bull-BORA-Hansgrohe spera in un acuto del campione uscente, lo spagnolo Roger Adrià (Red Bull-BORA-Hansgrohe). Dal canto suo, la TotalEnergies confida nel francese Emilien Jéanniere (TotalEnergies).
L'andatura elevatissima nega a chicchessia l'opportunità di anticipare i tempi: i migliori - pilotati dai Decathlon AG2R La Mondiale, teoricamente al servizio del francese Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale) - sono tutti insieme ai piedi della Citadelle. La Tudor - al lavoro per l'italiano Matteo Trentin (Tudor) - affronta in testa il primo tratto in lastricato, lasciandosi però scappare il francese Victor Lafay (Decathlon), che riesce a guadagnare un piccolo margine sulla concorrenza, ora guidata dai Cofidis. L'azione a sorpresa di Lafay chiama a raccolta altri potenziali finisseur: alle sue spalle, si muovono un Cofidis e un Alpecin-Decenuninck. Nessuno dei due, però, riesce ad avvicinare il corridore francese, che resiste fino ai 400 metri, quando De Lie lancia la sua progressione. Il Toro di Lescheret guadagna subito una decina di metri su Jeannière e su Girmay. Jeannière dà l'impressione di poter avvicinare l'ex campione nazionale belga sul breve rettilineo finale, ma senza successo: 5° successo del 2025 (il 31° in massima serie) per il vallone, che precede il capitano della formazione vandeana e l'eritreo della Intermarché. A seguire Adrià, Trentin, il belga Timo Kielich (Alpecin-Deceuninck), il kazako Yevgeniy Fedorov (XDS-Astana), l'altro eritreo Natnael Tesfatsion (Movistar), lo spagnolo Alex Aranburu (Cofidis) e l'altro belga Oliver Naesen (Decathlon).

