Peter Sagan, leader della TotalEnergies alla Milano-Sanremo © Getty Images
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Sagan e la "sua" Milano-Sanremo, the last dance: "Se vinco mi ritiro immediatamente"

Lo slovacco della TotalEnergies, che ha annunciato l'addio alle corse su strada per fine anno, ha cerchiato di rosso il 18 marzo

16.03.2023 14:07

Peter Sagan e la Milano-Sanremo, un rapporto speciale. Per lo slovacco la Classicissima è la corsa più amata e, in un certo senso, anche la più odiata, dal momento che è quella che più ha corso (12 volte) nonché l'unico dei suoi obiettivi a mancargli in una carriera vincente, ma che terminerà a fine 2023. Le sette top 5, di cui due podi, non lo soddisfano, cosa che tra l'altro non nascose fino a giudicare il suo cammino pienamente riuscito solo in caso di successo al traguardo della Città dei fiori.

Della corsa in programma sabato ne ha parlato intervistato dall'agenzia di stampa Belga: “È una gara difficile da vincere per me, ma fortunatamente sabato ho un'altra possibilità. Se posso farcela? Vedremo, dipende certamente dal corso della gara e dalla mia condizione di giornata. Può succedere di tutto, non si sa mai. Se vinco, mi ritiro immediatamente. No, scherzo, ma aspettiamo sabato. Intanto ci vado, poi vediamo cosa succede".

L'atleta della TotalEnergies cerca di spiegare poi il perché la Sanremo sia facile da guidare ma complicata da vincere: “C'è sempre qualcosa da fare, può accadere sempre qualcosa. È una corsa difficile da controllare. Se sei davvero il più forte al Giro delle Fiandre vinci, diciamo, abbastanza facilmente, ma la Milano-Sanremo è più una lotteria. Tutto si decide negli ultimi cinque chilometri, non c'è tempo per sistemare le cose o rimediare agli errori. In questa gara spesso è tutto o niente. Spesso mi sentivo molto forte, ci sono stati momenti in cui potevo vincere, ma non l'ho fatto. È la vita, puoi avere esperienza, essere forte e gareggiare in modo intelligente, ma perdere comunque. La Classicissima si decide in una frazione di tempo e non hai una seconda possibilità in quella gara".

Gli scenari che si potrebbero verificare sono molteplici: “Un piccolo gruppo di tre o quattro corridori può scappare in cima al Poggio, oppure un finisseur può scappare da sotto come fatto da Vincenzo Nibali. O ancora guarda cosa ha fatto Matej Mohoric in discesa l'anno scorso. E se tutti si tengono d'occhio come matti, allora forse possiamo arrivare in un gruppo numeroso su Via Roma".

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