L'iridato durante la ricognizione del finale © Soudal Quick-Step
Professionisti

Evenepoel lancia il guanto di sfida: “Non temo uno sprint a due con Pogačar!”

Il campione del mondo si mostra fiducioso alla vigilia della Doyenne ed ottimista anche in virtù del cambio di percorso che renderà il finale di gara ancora più duro

21.04.2023 20:33

Un Remco Evenepoel piuttosto loquace si è intrattenuto quest’oggi con i giornalisti a due giorni da una delle Liegi-Bastogne-Liegi più attese degli ultimi anni. Tadej Pogačar infatti proverà a diventare il terzo corridore, dopo Davide Rebellin nel 2004 e Philippe Gilbert nel 2011, a conquistare la tripletta Amstel-Freccia-Liegi ed il fenomeno belga sembra essere l’unico in grado di rovinare la festa all’alfiere della UAE Team Emirates.

Evenepoel dal canto suo è reduce da tre settimane di duro lavoro in cima al Monte Teide in vista del Giro d’Italia e proverà ad infrangere un tabù: l’ultimo corridore a vincere la Doyenne e poi a correre il Giro è stato Alexandre Vinokourov nel 2010. “La mia preparazione è stata completamente rivolta al Giro, ma la Liegi è un grande test. E’ fondamentale avere un giorno di gara importante per trovare il ritmo", ha sottolineato il campione del mondo prima di mostrare il suo gradimento alle modifiche al percorso che renderanno il finale più duro: “Il finale è molto più duro di quello delle ultime dieci o quindici edizioni, sembra bello. Servirà una strategia completamente diversa”.

Il discorso non poteva poi che scivolare sul duello con Pogačar: “Noi guardiamo alla nostra gara, abbiamo un piano e siamo fiduciosi di poter vincere. Ci sono tanti corridori in buona forma, ma credo sia abbastanza logico che Tadej Pogačar sia il principale favorito. Io so di essere in ottima forma, devo solo mantenere la calma e credere nelle mie capacità”. Uno degli scenari più probabili secondo gli addetti ai lavori è quello di uno sprint a due con il talento sloveno sul rettilineo finale di Liegi, un’ipotesi che contrariamente alle attese non spaventa Evenepoel:  “Certo, sarebbe meglio se arrivassi da solo, ma non ho paura di sprintare contro Pogačar. Roglič è già riuscito a vincere una volata con lui, e io ho già battuto Roglič”. Il guanto di sfida è lanciato, alla strada il verdetto finale.

La crisi infinita del ciclismo tedesco
Vollering a un passo dal trittico, ma a Liegi la concorrenza è tanta