Benoît Cosnefroy vince il GP Morbihan 2024 © LNC/B.Bade
Professionisti

Grand Prix du Morbihan 2024: De Lie trova un Cosnefroy in grande spolvero

Il francese rivince la semiclassica bretone a cinque anni di distanza, battendo Zingle (all'ottavo secondo posto stagionale) e il vincitore uscente De Lie. Settimo Albanese

Il week-end dell'accoppiata bretone Grand Prix du Morbihan-Tro Bro Léon, che come l'anno scorso coincide con l'inizio del Giro d'Italia, è cominciato con il ritorno alla vittoria di Benoît Cosnefroy. La 34a edizione del Grand Prix du Morbihan vedeva favoritissimo il vincitore uscente Arnaud De Lie, tornato in corsa con una vittoria già domenica scorsa alla Famenne Ardennee Classic. Il belga ha però trovato sulla sua strada non solo il normanno della Decathlon AG2R La Mondiale (18esima vittoria in carriera e quinta stagionale per lui, 13esima stagionale per il team), ma anche l'altro transalpino Axel Zingle (Cofidis): per lui ottava piazza d'onore in carriera (domenica scorsa fu battuto proprio da De Lie, oggi ha trovato Cosnefroy), che brucia ancora di più se si pensa che la Cofidis è l'unico team che non è riuscito ancora a togliere lo zero dalla casella vittorie nel 2024. 

Grand Prix du Morbihan 2024: la cronaca

La corsa prevedeva la partenza da Josselin e l'arrivo a Plumelec per un totale di196.6 km così distribuiti: dopo i primi 53 km in linea infatti iniziava un primo circuito di 15.7 chilometri che da ripetere cinque volte , prima di entrare in un in un secondo circuito di 7.8 km: in tutti e tredici i giri veniva risalita la Côte de Cadoudal (1.7km al 6.3%) per un totale di tredici volte, di cui l'ultima sul traguardo.

Nella prima ora di gara ad accendere la miccia sono stati Hugo Aznar (Kern Pharma), Iker Bonillo (Euskaltel-Euskadi), Romain Cardis (St Michel-Mavic-Auber93) e Negasi Haylu Abreha (Q36.5): per loro il vantaggio massimo è stato di quasi 3'.

Il Grand Prix du Morbihan 2024 attraversa la campagna bretone ©vincentleguern via IG
Il Grand Prix du Morbihan 2024 attraversa la campagna bretone ©vincentleguern via IG

Dopo aver catturato i fuggitivi ai-56, dal gruppo ricompattato sono partiti diversi attacchi, che non hanno fatto altro che scremare ulteriormente il gruppo, ridotto a un a quarantina di corridori negli ultimi intorno ai -30. Il plotoncino si è ulteriormente frazionato negli ultimi quattro giri, ma nessuno è riuscito a evadere. Negli ultimi quindici chilometri la pioggia ha cominciato a cadere sulla corsa, quando hanno provato ad avvantaggiarsi Urko Berrade (Kern Pharma) e Thomas Gachignard (TotalEnergies): per loro non c'è stato spazio, così sull'ultima salita si è giocato la vittoria un gruppo di circa 25 corridori.

De Lie troppo indietro, la volata è di Cosnefroy 

A mettere in fila il gruppo di testa nell'ultimo chilometro, dove terminava la salita, era Fredrik Dversnes (Uno-X Mobility). La sua azione era forse volta a favorire il compagno Odd Christian Eiking, ma l'unico a farne le spese è stato proprio il favorito e vincitore uscente Arnaud De Lie, che ai -300 era ancora intorno alla decima posizione. Il belga della Lotto Dstny è partito lunghissimo per raggiungere la ruota di Axel Zingle (Cofidis), che a sua volta ai 200 metri si era messo in coda a Benoît Cosnefroy (Decathlon AG2R La Mondiale), che uscito dalla ruota di Dversnes lanciava la volata arrivava a braccia alzate al traguardo. Nessuno ha poi superato nessuno e Zingle si è dovuto accontentare del secondo posto, e De Lie del terzo. Quarta piazza per Clement Venturini (Arkéa-B&B Hotels), quinta per Dversnes, mentre Vincenzo Albanese (Arkéa-B&B Hotels) si è piazzato settimo.

Cosnefroy ha così bissato la vittoria ottenuta nel 2019 al Grand Prix du Morbihan, ma De Lie e Zingle potranno cercare la rivincita domani alla Tro-Bro Léon, secondo appuntamento del dittico bretone: il francese sale anche al primo posto nella classifica della Coupe de France, scavalcando il compagno di team Paul Lapeira

Giro d'Italia 2024, 4a tappa: rivincita in Riviera
Pogacar spiega la sconfitta di Torino: "Narváez è più veloce di me"
Paolo Armentini
Inseguo sogni e utopie dal 1990. Non sapendo né correre, né scrivere, né insegnare, provo a fare le tre cose, sia mai che me ne esca una giusta.