
Giro d’Italia: una capra irrompe nel gruppo e punta Dion Smith
Una capra invade la carreggiata durante la tappa Valona-Valona e centra Dion Smith: nessun ferito, ma il Giro regala l’ennesimo colpo di scena surreale
Il Giro d’Italia è da sempre il palcoscenico di salite leggendarie, sprint mozzafiato e scenari da cartolina. Ma a volte, a prendersi la scena, non è un campione in fuga né un arrivo al fotofinish — bensì… una capra.
Tappa montana con imprevisto
È successo durante la terza tappa albanese, la Valona-Valona, ultimo saluto della Corsa Rosa alla terra delle aquile prima del ritorno sulle strade italiane. A circa 120 km dal traguardo, mentre il gruppo affrontava le pendenze dei Monti Cerauni, l’imprevisto: una capra si stacca dal suo gregge, tranquillo a bordo strada, e forse confusa dal frastuono delle bici, si lancia improvvisamente sulla carreggiata. Il plotone, in quel momento, viaggiava a oltre 60 km/h.
Tragedia sfiorata
L’animale va a impattare contro Dion Smith, neozelandese dell’Intermarché-Wanty, che con grande prontezza rallenta evitando di essere travolto dagli altri corridori. Resta in sella. Miracolosamente, né lui né la capra riportano conseguenze: lei scappa dall’altro lato della strada, lui riprende la corsa con qualche battito accelerato, ma senza un graffio.

Qui, il tweet con cui la Intermarché-Wanty ha sdrammatizzato sull'accaduto:
"Una capra riconosce il GOAT (capra in inglese, ma anche acronimo di Greatest Of All Time, n.d.r.)Dion Smith è l'uomo prescelto per questo Giro d'Italia"
L'episodio ha riportato alla mente quanto avvenuto durante l'ottava tappa della Vuelta a España 2024, quando a 16 chilometri dall'arrivo Giulio Ciccone e Txomin Juaristi caddero dopo essere stati investiti da un capriolo che aveva fatto irruzione nel gruppo. I due non riportarono ferite gravi sul momento, ma le contusioni costrinsero l'abruzzese al ritiro durante la decima tappa, in particolare per un dolore al ginocchio.
Il Giro d'Italia: tutto può succedere
Il gregge osserva la scena da lontano, come se nulla fosse. E chissà se l’intrusa tornerà a pascolare serena o se racconterà alle altre capre di aver sfidato un gruppo di ciclisti professionisti sul palcoscenico più prestigioso del mondo: probabilmente l'episodio non avrà una ricaduta particolarmente positiva sulla valutazione dell'organizzazione della grande partenza dall'Albania.
Tutto è bene quel che finisce bene. Ma il messaggio è chiaro: al Giro d’Italia può succedere davvero di tutto. Anche che una tappa montana diventi lo scenario non solo di scatti e salite, ma anche di uno slalom imprevisto tra uomo e natura, con Dion Smith nel ruolo del domatore di capre.