Tadej Pogačar ©Alex Whitehead/SWpix
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Pogačar è pronto: "Forse Remco voleva anche vendicarsi del Tour. Forse domenica toccherà a me"

Dopo la sconfitta a cronometro contro Evenepoel, Tadej Pogačar ritrova fiducia: "Mi sono abituato all’ambiente, ora le gambe girano bene ogni giorno"

A quattro giorni dalla prova a cronometro dei Mondiali di Kigali, in cui ha mancato il podio per un solo secondo, Tadej Pogačar sembra avere ritrovato serenità e fiducia. Il campione del mondo in carica ha archiviato la delusione e guarda con decisione alla corsa su strada di domenica, dove sarà il grande favorito.

Tadej Pogačar si congratula con Remco Evenepoel dopo la prova a cronometro dei Mondiali di Ciclismo 2025 © UCI via X
Tadej Pogačar si congratula con Remco Evenepoel dopo la prova a cronometro dei Mondiali di Ciclismo 2025 © UCI via X

Dopo la batosta della cronometro, è ora di cambiare pagina

Domenica scorsa, nella prova a cronometro, lo sloveno è stato superato in corsa da Remco Evenepoel, partito due minuti e mezzo dopo di lui, e ha chiuso a un soffio dal podio. Un risultato che lui stesso aveva definito “difficile da accettare”, sebbene sia stato il suo miglior risultato in una cronometro iridata.

Ora però la prospettiva è cambiata. In conferenza stampa, seduto accanto al ct sloveno Uroš Murn, Pogačar ha mostrato sicurezza e fiducia:

«Ovviamente sono qui soprattutto per la corsa su strada, quindi le aspettative sono alte; mi aspetto molto dalle mie gambe, e dovremmo puntare al miglior risultato. Penso che abbiamo una delle squadre più forti qui, quindi dovremmo essere considerati tra i principali contendenti».

Il corridore della UAE Emirates ha spiegato come la preparazione in Rwanda abbia richiesto qualche giorno di adattamento:

"Quando sono arrivato qui, mi sono allenato due giorni con la bici da cronometro, poi ho corso, e non ho trovato il ritmo, non ho trovato le gambe. Ma dopo domenica sono passato alla bici da strada e questa settimana non ho avuto problemi. Penso di essermi abituato all’ambiente, all’altitudine, al clima, a tutto, quindi ora le gambe girano piuttosto bene ogni giorno".

“Forse Remco voleva vendicarsi del Tour”

Dopo l’impatto duro con la cronometro, Pogačar ha assicurato di avere ritrovato fiducia:

“Penso che ci sia una grande differenza tra la domenica scorsa e quella che sta arrivando. Ho ricevuto una spinta in più in questi giorni per domenica.

Probabilmente Remco voleva anche vendicarsi del Tour de France quando è stato raggiunto da Jonas [Vingegaard] nella cronoscalata. Penso che sia stato un bene per lui. Credo che si sia sfogato in un momento negativo di quest'anno", ha detto Pogačar. "Ora, domenica, forse toccherà a me sfogarmi e mettere da parte quella giornata non proprio negativa, ma comunque negativa, quando qualcuno ti raggiunge, per metterla da parte".

La Slovenia potrà contare su una formazione di altissimo livello: al fianco di Pogačar ci saranno Primož Roglič, vincitore di cinque grandi giri, Matej Mohorič, trionfatore alla Milano-Sanremo, e Domen Novak.

Il percorso di Kigali, 267,5 km e 5.475 metri di dislivello, è stato definito tra i più duri nella storia dei Mondiali. Con il Mont Kigali da scalare a circa 100 km dall’arrivo, sarà terreno ideale per un duello tra i grandi del ciclismo, con Pogačar deciso a difendere l’iride conquistato un anno fa.

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