David Lappartient ©Fabrice Coffrini/Pool Photo via AP
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Lappartient: “Sulla sicurezza incontriamo molta resistenza. E nessun piano B contro il doping”

Sicurezza, politica "Siamo neutrali", salute dei corridori (con un occhio al caldo) ed economia al centro dell’agenda UCI verso il 2026

La lotta al doping resta una priorità assoluta e senza alternative per l’UCI. Lo ha ribadito con forza il presidente David Lappartient al termine del seminario annuale WorldTour e Women’s WorldTour, svoltosi a Ginevra il 10 e 11 dicembre, durante il quale federazione, squadre, organizzatori e rappresentanti dei corridori hanno fatto il punto sulla stagione 2025 e delineato le linee guida per il 2026.

“Abbiamo riaffermato la nostra volontà incrollabile di combattere il doping e di rianalizzare i campioni fino a dieci anni dopo”, ha spiegato Lappartient, sottolineando che nel corso del 2025 sono stati riesaminati circa 300 campioni in collaborazione con l’Independent Testing Authority. “Per noi non esiste un piano B: dobbiamo lottare contro il doping nel modo più efficace possibile”.

Neutralità politica e contesto geopolitico

Uno dei temi emersi con maggiore forza durante il seminario è stato quello della crescente politicizzazione dello sport e dell’impatto delle tensioni geopolitiche sul ciclismo. Lappartient ha citato esplicitamente quanto accaduto alla Vuelta, in riferimento alle manifestazioni pro-Palestina lungo il percorso.

Le proteste contro la Israel-Premier Tech alla Vuelta a España. (Photo: Tim de Waele/Getty Images)
Le proteste contro la Israel-Premier Tech alla Vuelta a España. (Photo: Tim de Waele/Getty Images)

La posizione dell’UCI, ribadita dal presidente, è quella della neutralità politica. “Siamo politicamente neutrali. Siamo uno strumento per unire le persone, non un mezzo di sanzione”, ha dichiarato. Una linea che resta centrale nel dibattito, anche alla luce delle decisioni prese negli ultimi anni in contesti internazionali complessi.

Sicurezza al centro, ma non senza resistenze

La sicurezza è rimasta il tema cardine dell’agenda UCI. Lappartient ha ricordato le misure introdotte o rafforzate nel corso del 2025: il sistema dei cartellini gialli per le condotte pericolose, nuovi standard per le barriere, una migliore protezione degli ostacoli, modifiche alle zone di arrivo e un coordinamento più stretto attraverso l’unità SafeR.

Allo stesso tempo, il presidente ha ammesso che alcune sperimentazioni hanno incontrato forti resistenze. Tra queste, i test sul rapporto massimo e l’introduzione dei tracker GPS per migliorare il controllo delle corse e l’analisi degli incidenti.

Il limite ai rapporti era stato previsto come test al Tour of Guangxi, ma non è mai entrato in vigore dopo il ricorso presentato da SRAM all’Autorità belga per la concorrenza, che ha dato ragione al produttore statunitense. Anche l’utilizzo dei GPS ha generato tensioni, in particolare al Tour de Romandie Féminin, dove diverse squadre WorldTour femminili furono escluse dalla partenza dopo aver rifiutato di partecipare alla sperimentazione, sollevando dubbi su responsabilità, modalità di applicazione e mancanza di concertazione.

Salute degli atleti e gestione del caldo

Nel corso delle discussioni si è parlato anche della salute dei corridori, uomini e donne. Lappartient ha evidenziato come, negli ultimi anni, alcuni atleti abbiano spinto eccessivamente sulla riduzione del peso per migliorare le prestazioni in salita, un aspetto che pone interrogativi medici importanti. L’UCI sta lavorando su protocolli sanitari aggiornati e su misure legate allo stress da calore, un tema sempre più rilevante anche per effetto del cambiamento climatico.

Ben Healy in fuga verso la vittoria sul traguardo di Vire Normandie © Profilo X Le Tour de France
Ben Healy in fuga verso la vittoria sul traguardo di Vire Normandie © Profilo X Le Tour de France

Crescita economica e fragilità strutturali

Dal punto di vista economico, il presidente UCI ha tracciato un quadro in chiaroscuro. Da un lato, il ciclismo vive un momento di grande popolarità: i budget sono in aumento, così come gli stipendi dei corridori. Nel settore femminile, in particolare, i salari sono cresciuti di circa 30% all’anno per tre stagioni consecutive.

Dall’altro lato, la scomparsa di due squadre WorldTour maschili nel corso del 2025 dimostra come l’economia dei team resti fragile e complessa. Per questo l’UCI continua a insistere su stabilità del calendario, controllo dei costi e valorizzazione mediatica del prodotto.

La linea UCI verso il 2026

Dal seminario di Ginevra è emersa una linea chiara: più attenzione visibile alla sicurezza, continuità nel lavoro sull’equità e sulla salute degli atleti, fermezza sulla neutralità politica e tolleranza zero sul doping, senza compromessi. Un approccio che l’UCI intende portare avanti anche nel 2026, in un contesto sportivo sempre più globale, complesso e sotto osservazione.

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