L'Imperatore del ciclocross si prende anche Zonhoven © UCI Cyclocross
Ciclocross

Zonhoven chiude un periodo natalizio da 10 e lode per Van der Poel

Dodicesima tappa di Coppa del Mondo con protagonista la celeberrima fossa sabbiosa: Mathieu apre il gas a metà gara e prosegue nella striscia vincente. Secondo Nieuwenhuis, terzo un ritrovato Sweeck

07.01.2024 16:24

La perfezione del 2023-2024 di MVDP

Si è infine chiuso il periodo delle festività natalizie e con esso anche il frenetico susseguirsi di gare di ciclocross: dal 22 dicembre - Mol - ad oggi - Zonhoven - ce ne sono state tra Belgio e Paesi Bassi, cioè il centro mondiale della disciplina, ben 11 in appena 17 giorni. Di queste, Mathieu van der Poel ne ha disputate nove (a cui va aggiunta quella di Herentals ottenuta il 16 dicembre), vincendole tutte con ampio distacco (ha saltato per scelta Heusden-Zolder e Gullegem). Inutile dire quindi che la sensazione lasciata da queste due settimane e mezzo è quella di un prolungato dominio inarrestabile di MVDP, il quale però la settimana prossima lascerà ai connazionali giocarsi il titolo neerlandese, preferendo andare in Spagna a inserire nel motore un po' di fondo in vista della campagna primaverile su strada. 

La sua assenza durerà solamente fino a Benidorm (21 gennaio), prossima prova di CDM, quando MVDP riprenderà il filo puntando dichiaratamente alla sesta maglia iridata in quel di Tabor (4 febbraio). Appare impossibile che qualcuno possa mettergli i bastoni fra le ruote; tutti i maggiori campioni del ciclocross, resi outsider dalla presenza di Van der Poel, punteranno dunque prima ai Campionati Nazionali del prossimo fine settimana e poi alla medaglia d'argento e a quella di bronzo ai Campionati del Mondo di inizio febbraio.

La cronaca della gara di Zonhoven

Eli Iserbyt (rientrato qui a Zonhoven dopo un breve ricovero in ospedale a cavallo tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024) è partito molto forte, ma ben presto è stato rilevato in testa prima da Laurens Sweeck e poi da Joris Nieuwenhuis, i quali hanno scavato il vuoto nei confronti del leader di Coppa del Mondo e del resto del gruppo nei primissimi tratti sabbiosi, anche se alle loro calcagna si era portato immancabilmente il favoritissimo Mathieu van der Poel. Alla fine del primo giro il margine del terzetto era di circa una decina di secondi sugli immediati inseguitori guidati da Iserbyt, mentre ancora più indietro transitava Pim Ronhaar, secondo a Koksijde e atteso come il contendente più credibile di MVDP. 

L'alfiere della Baloise ha ricucito il gap nella seconda tornata, insieme a Toon Vandebosch e allo stesso Iserbyt, per poi prendersi la testa della corsa prima della fossa all'inizio del terzo round ("De Kuil", come dicono i fiamminghi), cercando di imporre un ritmo più alto di quello precedentemente tenuto da Sweeck e Nieuwenhuis. Obiettivo non centrato, poiché dopo ben venti minuiti di gara in testa c'era un gruppettino composto dallo stesso Ronhaar, da Van der Poel, Nieuwenhuis, Sweeck, Vandebosch, Thibau Nys ed Emiel Verstrynge.

Probabilmente stanco di essere circondato da così tanti  atleti, con tutti i rischi che ciò comporta, Mathieu ha aperto il gas in avvio di quarta tornata e in un batter d'occhio - scesa e risalita De Kuil con un'abilità tecnica unica - si è ritrovato da solo in testa, con già un buon margine sugli inseguitori. A metà gara (otto in totale i giri previsti) il suo vantaggio era di 13" su Nieuwenhuis e 20" sul terzetto Sweeck-Vandebosch-Ronhaar.

L'ennesima cavalcata solitaria del campione del mondo è proseguita senza intoppi per la seconda parte della corsa, mentre alle sue spalle i quattro atleti succitati si giocavano secondo e terzo posto alle spalle del più forte di tutti i tempi. Una prima scrematura si è avuta nel penultimo giro, quando la caduta di Vandebosch in De Kuil è costata a Toon la possibilità di salire sul podio.

Nell'ultimo round, mentre Mathieu van der Poel andava a prendersi la decima vittoria stagionale su altrettante disputate (ruolino di marcia da 100% che mai aveva tenuto precedentemente da élite, pur sfiorandolo in un paio di stagioni), Nieuwenhuis ha preso in mano la situazione, attaccando a più riprese uno Sweeck ritrovato appena in tempo per il Campionato Belga. Alla fine Joris l'ha avuta vinta, chiudendo secondo a 20" davanti allo stesso Laurens, terzo a 22". In quarta piazza a 29" Ronhaar, che si conferma la sorpresa principale della stagione per la costanza dimostrata (i picchi su determinati tracciati erano in una certa misura prevedibili). Quinto Vandebosch, sesto Iserbyt che riesce quindi a difendere il primo posto nella classifica generale a due tappe dal termine (295 punti contro i 270 di Nieuwenhuis). 

 

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