Manifestanti pro-Palestina alla Vuelta a España 2025©info20fr
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La Vuelta ostaggio delle proteste pro-Pal: ieri hackerata radiocorsa. Salta la tappa a Madrid?

Le proteste contro la partecipazione del team israeliano hanno messo in dubbio il finale della gara, ma gli organizzatori tirano dritto

La Vuelta a España 2025 sta vivendo una delle edizioni più turbolente della sua storia, con manifestazioni pro-Palestina che hanno messo a dura prova l'integrità della corsa. Secondo L'Équipe, gli organizzatori avevano considerato la possibilità di concludere la gara sabato, con l'arrivo della tappa 20 a La Bola del Mundo, evitando l'ultima tappa, da Alalpardo a Madrid di 108 km, la cosiddetta passerella finale, per prevenire ulteriori proteste. Tuttavia, hanno successivamente confermato che la corsa terminerà regolarmente nella capitale spagnola.

Due settimane condizionate dalle proteste

Le proteste sono iniziate sin dal primo giorno in Spagna, dopo la partenza da Torino, quando alcuni attivisti avevano interrotto la cronometro a squadre della tappa 5, bloccando la strada al passaggio di Israel-Premier Tech. Anche la tappa 10 è stata segnata da manifestazioni, con un corridore dell'Intermarché-Wanty (Simone Petilli) che è caduto a causa di attivisti che correvano davanti al gruppo. La situazione è culminata nella tappa 11 a Bilbao, dove i manifestanti hanno invaso l'arrivo, costringendo gli organizzatori a neutralizzare la gara a soli 3 km dal traguardo e a non assegnare un vincitore ufficiale.

Hackerata Radio Tour

Durante la tappa 14 poi, alcuni attivisti sono riusciti ad hackerare la frequenza ufficiale della corsa, "Radio Tour", trasmettendo slogan e canzoni a sostegno della Palestina. Sebbene l'incidente sia stato considerato "aneddotico" e senza rischi per la sicurezza, si tratta di un ulteriore smacco per l'organizzazione.

Il momento più critico si è verificato nella tappa 15, quando un manifestante con una bandiera palestinese è caduto al bordo della strada, causando una reazione a catena che ha coinvolto i corridori Javier Romo (Movistar) ed Edward Planckaert (Alpecin-Deceuninck). Romo ha riportato escoriazioni al fianco sinistro, ma è riuscito a completare la tappa, sebbene non nelle migliori condizioni.

In risposta alle crescenti pressioni, il team Israel-Premier Tech aveva deciso ieri rimuovere la scritta "Israel" dalle proprie maglie per motivi di sicurezza, come già fatto per i mezzi della squadra, pur mantenendo il nome del team. La squadra ha dichiarato che ritirarsi dalla corsa costituirebbe un "precedente pericoloso" e ha confermato la sua intenzione di proseguire fino alla fine. 

La maglia della Israel-Premier Tech senza la scritta Israel  ©Israel-Premier Tech via X
La maglia della Israel-Premier Tech senza la scritta Israel  ©Israel-Premier Tech via X

Il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha espresso il suo sostegno all'espulsione di Israel-Premier Tech dalla Vuelta, ma ha sottolineato che la decisione finale spetta agli organizzatori e alla UCI. 

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