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UAE Tour, Vacek massimizza l'arrembaggio Gazprom: fuga buona, Tonelli quarto. Domani si chiude in salita

25.02.2022 13:54

Dopo una settimana di tentativi, la Gazprom-RusVelo è riuscita a mettere il gruppo nel sacco. A forza di mandare in fuga i suoi corridori a tre alla volta, alla lunga la squadra russa ha trovato la giornata giusta, quella in cui la fuga va in porto e ti conduce al successo Mathias Vacek, un ragazzino di 19 anni nato in Repubblica Ceca, cresciuto ciclisticamente in Italia col fratello Karel (di due anni più grande di lui), approdato al professionismo l'anno scorso e oggi per un giorno sul tetto del mondo del ciclismo, prima vittoria tra i grandi e per di più in una corsa WT come l'UAE Tour.

La sesta e penultima tappa della corsa emiratina era la Expo 2020-Expo 2020, 180 km pianeggianti in quel di Dubai. La fuga è iniziata come al solito al primo chilometro, e come al solito abbiamo visto tre Gazprom-RusVelo in movimento, l'onnipresente Dmitry Strakhov (l'uomo dei traguardi volanti), il quasi sempre attivo Pavel Kochetkov e appunto il ragazzino della compagnia, Mathias Vacek. La Bardiani-CSF, avendo correttamente compreso l'antifona in questi giorni, di uomini ne ha mezzi due anziché il solo Alessandro Tonelli (già più volte all'attacco): con il bresciano anche il colombiano Johnatan Cañaveral; nella fuga anche un sesto uomo, Paul Lapeira (AG2R Citroën), che in fuga ci è entrato per festeggiare il compleanno, 22 anni e stava per festeggiarli sì, mica solo la fuga, pure il successo ha sfiorato il giovanotto francese.

La corsa è presto detta, vantaggio massimo di 4'40" al km 15, a lungo il gruppo è stato tirato dalla sola Quick-Step Alpha Vinyl (anzi, dal solo Fausto Masnada), e a un certo punto il distacco tra i primi si è plafonato sul minuto e mezzo: vuoi non prendere una fuga a un minuto e mezzo su un percorso così facile, col plotone carico di gregarioni al servizio di quasi tutti i più forti velocisti del mondo? A volte non le prendi, queste fughe, in particolare se le sottovaluti un tantino, e soprattutto se lì davanti ci sono uomini deputati a lavorare per i compagni (e nel primo gruppetto ne avevamo tre pronti a sacrificarsi e basta).

E insomma, quando il minuto e mezzo ha resistito a tutte le intemperie di corsa, a Strakhov che si è vinto i suoi bravi traguardi volanti, a Cañaveral che a un certo punto si è esaurito e si è staccato (a 15 dalla fine, qualcosa meno), alle squadre degli sprinter che si sono moltiplicate a tirare il plotone, si è capito che la fuga sarebbe arrivata. Restava da vedere chi l'avrebbe vinta. Tonelli partiva battuto, Kochetkov si è pure staccato sul rettilineo finale, eravamo convinti che sarebbe stato ancora Strakhov l'uomo da copertina, ma quando Lapeira ha accennato un anticipo è stato Vacek a rispondergli a tono, pensavamo stesse tirando la volata al compagno ma poi giacché era lì spalla a spalla col francese se l'è sbrigata direttamente lui, andando a centrare un festeggiatissimo (già lì sul posto coi compagni che erano con lui) primo centro da professionista. Lapeira rinvia la medesima ricorrenza a più avanti ma il secondo posto è comunque un risultato rilevante per il vincitore del Piccolo Lombardia 2021. Strakhov ha chiuso terzo, Tonelli quarto e Kochetkov quinto.

A 15" i tiratardi del gruppo sono stati regolati da Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) su Dylan Groenewegen (BikeExchange-Jayco), Pascal Ackermann (UAE Emirates), Rudy Barbier (Israel-Premier Tech) e Jonathan Milan (Bahrain-Victorious), poco prima nelle retrovie del plotone una caduta aveva coinvolto una decina di corridori. La classifica è la stessa di ieri, Tadej Pogacar (UAE) è primo con 4" su Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), 14" su Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe), 17" su Adam Yates (INEOS), 25" su Neilson Powless (EF Education-EasyPost), 30" su João Almeida (UAE), 37" su Pello Bilbao (Bahrain), 40" su Óscar Rodríguez (Movistar), 42" su Ruben Guerreiro (EF) e 49" su Andreas Leknessund (DSM). Domani si chiude con la settima e ultima tappa, la Al Ain-Jebel Hafeet, 148 km per la tappa in linea più breve dell'UAE Tour 2022, ma gli ultimi 11 (chilometri, sempre) sono tutti in salita, con una pendenza media vicina al 7%. Da due anni qui vince Pogacar, in precedenza vi si era affermato anche Adam Yates, che pure è in gara, ma se dovessimo puntare due euro, beh, inutile dire su chi li butteremmo.

Notizia di esempio
Le squadre 2022: Quick-Step Alpha Vinyl
Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!