
Magdeleine Vallieres si rivela al mondo, a Kigali trionfa la sorpresa
La canadese entra nella fuga giusta e stacca Fisher-Black e Mavi García sull'ultimo Kimiberg: è la sua seconda vittoria in carriera. Favorite a mani vuote
Non era decisamente nei radar, ma non chiamatela carneade. Magdeleine Vallieres vince il mondiale di Kigali 2025 e si prende un'inattesa maglia iridata, al termine di una gara estremamente tattica e piena di scelte discutibili da parte delle nazionali di riferimento e delle loro leader. La canadese è entrata nel gruppetto giusto, mostrando subito di avere una grande giornata, ma c'erano comunque delle scalatrici molto forti da battere per prendersi questa vittoria. Vallieres le ha staccate tutte, comprese Niamh Fisher-Black e Mavi García, distanziate sull'ultimo Kimiberg per prendersi un successo che cambia una carriera.
Classe 2001, nativa del Quebec, dal 2022 corre nella EF Education-Oatly, dopo qualche buon risultato da junior e due anni nel World Cycling Center. Negli ultimi anni è stata soprattutto come supporto alle capitane in salita, ma lasciando qualche segnale di un potenziale ancora in parte inespresso, pur essendo considerabile come una delle venti scalatrici migliori al mondo da un paio di stagioni. A frenarla sono state anche delle problematiche fisiche delicate, come ha spiegato lei stessa in un video pubblicato quest'estate, comuni a molte giovani atlete in sport di endurance.
Una vittoria come questa apre a scenari inesplorati, anche all'interno della sua squadra, che ora avrà la campionessa del mondo e quella olimpica (Kristen Faulkner), e una leader in più su cui puntare. Una gigantesca sorpresa, ma che non arriva per caso, anche perché sul durissimo percorso di questo mondiale è impossibile nascondersi, anche in una gara tattica. Magdeleine Vallieres si rivela al mondo sul palcoscenico più importante, ma potrebbe essere solo l'inizio, come fu ad Harrogate 2019 per un allora poco considerato Mads Pedersen.
Mondiale Kigali 2025, gara femminile élite: la cronaca della gara
Come visto nelle altre prove in linea su questo circuito, una fuga da mondiale dal chilometro zero è praticamente impossibile, con diverse atlete subito in difficoltà. Francia e Italia si piazzano nelle prime posizioni fin dal primo giro, poi dopo il passaggio sul traguardo parte Carina Schrempf (Austria). Il suo vantaggio supera presto i due minuti e raggiunge anche i 3', mentre dietro Zhang Hao (Cina) prova a uscire dal gruppo senza successo.
Nel frattempo si portano davanti anche i Paesi Bassi, con Yara Kastelijn e Femke de Vries a stoppare i tentativi delle spagnole Ane Santesteban e Usoa Ostolaza. Ai -85 attacca anche Blanka Vas (Ungheria), ripresa dopo ochi chilometri, mentre Julie Van de Velde (Belgio) riesce a raggiungere Schrempf al sesto passaggio sul Kimiberg.
La coppia di testa diventa presto un terzetto, con l'arrivo da dietro di Shirin van Anrooij (Paesi Bassi), che riesce a staccare entrambe sulla Côte de Kigali Golf. A quel punto sono Italia e Polonia a portarsi in testa, con Monica Trinca Colonel e Marta Lach che seguono l'allungo di Amanda Spratt (Australia).
Sono proprio le azzurre a chiudere su Van Anrooij, e subito dopo ripartono Mireia Benito (Spagna) e Noemi Rüegg (Svizzera), mentre dietro continuano gli scatti delle seconde delle squadre principali, che si controllano a vicenda. A tre giri dalla fine le due al comando hanno 30", e dal gruppo si muovono ancora prima Spratt e poi Vas. Alla sua ruota si porta Jasmin Liechti (Svizzera), ma nemmeno questa volta l'ungherese riesce a rientrare sulla testa della corsa.
La Francia continua a muovere le sue pedine per provare a strappare, prima con Cédrine Kerbaol e poi con Marie Le Net, ma è Évita Muzic a portare via il gruppetto giusto. Con lei anche Barbara Malcotti, Riejanne Markus (Paesi Bassi), Ginia Caluori (Svizzera), Mavi García (Spagna), Niamh Fisher-Black (Nuova Zelanda), Antonia Niedermaier (Germania) e Magdeleine Vallieres (Canada) rientrano su Vas e Liechti, mentre dietro tocca all'Australia mettersi a tirare dopo qualche attimo di indecisione.
Sul Kimiberg successivo si stacca Anna van der Breggen, mentre Elisa Longo Borghini prova a testare la risposta delle avversarie nello strappo che porta all'arrivo. Le più reattive sulla sua ruota sono Kasia Niewiadoma (Polonia), Kim Le Court (Mauritius) e una sorprendente Chloe Dygert (Stati Uniti). L'azione finisce subito e il gruppo si ferma nuovamente, e a quel punto si sgancia un altro terzetto con Ella Wyllie (Nuova Zelanda), Brodie Chapman (Australia) e Katrine Aalerud (Norvegia).

Lo stallo tra le migliori permette non solo a Van der Breggen di rientrare e mettersi a tirare, ma anche al gruppo di testa di guadagnare 1'45". Sulla penultima Kigali Golf fa il forcing Vallieres, seguita solo da Fisher-Black e Mavi García, mentre Niedermaier non tiene sullo scatto e rimane dietro a inseguire con Markus e Caluori. La svizzera si stacca sul Kimiberg, mentre le altre due rientrano sulle tre al comando. Al suono di campana hanno ancora oltre un minuto di vantaggio, ma proprio sul traguardo arriva l'attacco di Marlen Reusser, che crea subito separazione e si lancia all'inseguimento.
Malcotti viene raggiunta e si mette a ruota della campionessa del mondo a cronometro, mentre dietro Longo Borghini non trova la giusta collaborazione per chiudere subito. La Svizzera continua a muoversi meglio di tutte le altre, con Elise Chabbey a seguire Le Court per tornare sulla compagna di squadra. La Francia prova a riaprire la corsa con la prima mossa di Pauline Ferrand-Prévot, che non riesce a fare la differenza e rimette Juliette Labous a tirare.
Le cinque davanti hanno ancora 20" sull'ultima Kigali Golf, dove sono ancora Fisher-Black e Vallieres ad aumentare il ritmo. Solo García riesce a rientrare, completando quello che sembra più simile al podio finale. dietro è Chabbey la capitana della Svizzera, con Reusser che si stacca anche da Le Court. Ferrand-Prévot, Niewiadoma e Longo Borghini hanno un'ultima disperata cartuccia, mettono in difficoltà Vollering ma non riducono il gap.
Per le grandi favorite la corsa è finita, ma nemmeno Chabbey ha più le energie per tornare sulle tre davanti. Si decide tutto sull'ultima Côte de Kimihurura, ma l'incertezza dura molto poco. La canadese stacca subito le due rivali, incrementa sul tratto più duro e vola via verso la maglia iridata. Una vittoria che cambia una carriera, totalmente impronosticabile ma non per questo meno meritata. A 24 anni, con una sola vittoria in carriera alle spalle, Magdeleine Vallieres è campionessa del mondo.

Fisher-Black chiude seconda ed è forse l'unica scontenta del podio, perché Mavi García si prende il bronzo e sale su un podio iridato per la prima volta a 41 anni. Chabbey è quarta a 41", mentre le altre non riescono nemmeno a riprendere Markus e Niedermaier. Vollering vince la volata per il settimo posto a 1'34", mentre Le Court, Niewiadoma e Reusser completano la top ten. Longo Borghini e Ferrand-Prévot si rialzano nel finale, chiudendo in quindicesima e sedicesima posizione.
