Dainese e Milan, protagonisti della volata odierna © Giro d'Italia
Giro d'Italia

Perché non lo avete fatto sprintare prima?

Alberto Dainese vince in volata la 17esima tappa del Giro d'Italia dopo aver sempre fatto da ultimo uomo per Mayrhofer. Tanta Italia nei primi cinque: Milan secondo, Bonifazio quarto e Consonni quinto. Nel mezzo Matthews, terzo

24.05.2023 18:13

Non è arrivata la seconda vittoria di tappa di questo Giro d'Italia 2023 per Jonathan Milan, ma in compenso è stato il giorno del trionfo di un altro ciclista italiano, Alberto Dainese. Il padovano ha trovato un successo, il secondo della sua carriera sulle strade del Giro dopo il primo posto a Reggio Emilia nel 2022, che probabilmente anche solo ventiquattr'ore fa era insperato. Alberto infatti ha sofferto fino a ieri di una brutta influenza intestinale che lo ha danneggiato soprattutto nella tappa bergamasca di domenica, in cui era andato in fuga per poi staccarsi prestissimo e giungere ultimo a tre quarti d'ora da McNulty, dopo esser stato costretto dalla malattia a fermarsi una decina di volte. Il ritiro sembrava questione di poche tappe, ma la caparbietà e il giorno di riposo gli sono arrivati in soccorso. Anche ieri Dainese ha sofferto maledettamente per restare aggrappato al tempo massimo, lui che di base non è certo un velocista puro alla Mark Cavendish, ma oggi è stato ripagato di tutti gli sforzi e di tutti i malanni dei primi sedici giorni.

Dainese però è andato oltre: si è preso sul campo la leadership di una formazione, il Team DSM, che, non si sa bene se per questioni di mercato (Alberto è in scadenza di contratto) o altro, gli ha sempre preferito come velocista il tedesco Marius Mayrhofer, sicuramente inferiore al padovano negli sprint di gruppo. Questa stranezza alquanto evidente era già stata messa in luce anche dai commentatori della RAI nei giorni scorsi, ma solamente oggi la DSM si è decisa a cambiare gli schemi e i risultati sono stati lampanti. E dire che già in occasione della tappa di Salerno si era ben compreso come Dainese fosse assai più competitivo di Mayrhofer in volata, eppure i direttori sportivi della squadra neerlandese non ne avevano voluto sentir parlare, continuando a puntare sulla carta tedesca. 

L'unica cosa che rimane da augurarci, adesso, è che in DSM capiscano l'errore, sempre che sia stato commesso in buona fede, e raddrizzino la situazione mettendo anche a Roma il treno al servizio di Dainese, sacrificato da inizio anno in ruoli che non gli appartengono e che non possono valorizzare in alcun modo le ottime doti dello sprinter veneto.

Giro d'Italia 2023, la cronaca della diciassettesima tappa

Dopo il primo vero faccia a faccia tra i big sulle grandi montagne di questo Giro d'Italia 2023 ieri sul Monte Bondone, oggi la Corsa Rosa riparte da Pergine Valsugana per una frazione completamente pianeggiante - la passerella domenicale a Roma sarà la seconda opportunità della terza settimana per gli sprinter - di recupero in vista del trittico di giovedì, venerdì e sabato che deciderà il Giro: Val di Zoldo, Tre Cime e Lussari saranno i giudici del primo grande giro dell'anno. In tutto sono 197 i chilometri previsti per questa diciassettesima tappa che, con una leggerissima ma costante discesa, porterà i ciclisti dalla partenza di Pergine Valsugana fino al lungomare veneto, da Jesolo, dov'è posizionato il secondo traguardo volante, all'arrivo di Caorle. Il sole splendente (seppur per un breve periodo faccia capolino sulla corsa anche la pioggia) assicura ai sopravvissuti di questo Giro una giornata di quasi totale recupero.

Pronti via e parte subito la fuga, la lotta per centrarla è inesistente, come prevedibile per una tappa del genere facilmente controllabile dalle squadre degli sprinter: i quattro coraggiosi di giornata sono Senne Leysen (Alpecin-Deceuninck), Thomas Champion (Cofidis), Diego Pablo Sevilla (EOLO-Kometa Cycling Team) e Charlie Quarterman (Team Corratec-Selle Italia). Il gruppo non concede mai più di tre minuti ed è guidato da quattro squadre: Astana Qazaqstan per la volata di Mark Cavendish, Bahrain-Victorious per Jonathan Milan, Movistar per Fernando Gaviria e Team DSM per Marius Mayrhofer o, all'occorrenza, Alberto Dainese

Il traguardo volante di Rosà se lo aggiudica Sevilla dopo un'equilibrata battaglia con Champion, mentre in gruppo Milan passa per primo approfittandone per mettere da parte qualche altro punticino che lo porta sempre più vicino alla conquista della maglia ciclamino a Roma. A meno di crisi o imprevisti negli ultimi due tapponi rimasti, la classifica a punti è in cassaforte. In occasione dello sprint intermedio in questione, posizionato ai -114, il vantaggio dei quattro battistrada è di appena 1'20". Costretto a cambiare bici Pascal Ackermann (UAE Team Emirates), rallentato da un problema meccanico proprio durante la volata per il piazzamento a Rosà.

I successivi ottanta chilometri trascorrono senza alcuno scossone. Il vantaggio della fuga passando per Castelfranco Veneto, Vedelago e Paese aumenta superando nuovamente i due primi, mentre, una volta sulla Treviso-Mare, il plotone inizia un po' alla volta a rosicchiare secondi ai fuggitivi. In corrispondenza del traguardo volante di Jesolo ai -31, vinto da Quarterman, il gruppo ha 50" di ritardo dal quartetto di testa e inizia, senza fretta, ad organizzare i preparativi in vista della volatona.

Il destino della fuga è segnato: ai - 23, quando il margine dei quattro è di soli 15", scatta Leysen per tentare di resistere il più a lungo possibile al ritorno del plotone. Champion viene immediatamente ripreso, Quarterman e Sevilla riassorbiti invece ai -18. Il belga della Alpecin, grazie alla netta accelerazione, si riprende una quarantina di secondi e a quindici chilometri dall'arrivo può vantare un margine di un minuto sul gruppo. Il suo momento di gloria non è affatto duraturo: già ai dieci chilometri il gap è più che dimezzato (circa 25") grazie al lavoro della Movistar e di qualche altra squadra, tra cui EF Education-EasyPost e Groupama-FDJ, per mantenere le posizioni di testa. I veri e propri treni si sono organizzati ma non sono ancora lanciati.

La INEOS Grenadiers si porta in testa ai -7 con Salvatore Puccio e Ben Swift per scortare fino ai -3 la maglia rosa Geraint Thomas e con la loro tirata si conclude esattamente sotto lo striscione dei cinque all'arrivo l'avventura di Senne Leysen, senz'altro il più combattivo tra i quattro battistrada. Nei chilometri conclusivi si succedono in testa moltissime squadre, ma sono DSM per Dainese e Jayco-Alula per Michael Matthews le due compagini più organizzate. Milan è intorno alla decima posizione sotto l'arco dell'ultimo chilometro vicino a Gaviria, mentre Cavendish è decisamente più indietro e già tagliato fuori dal discorso vittoria. 

Dainese viene lasciato al vento ai -600 e si mette in scia al trenino della Jayco con Michael Hepburn a lanciare lo sprint lungo di Matthews. L'australiano parte al momento giusto e anche grazie alle fatiche accumulate dai corridori nelle settimane scorse riesce a resistere quasi fino in fondo nonostante una volata così veloce e lineare dopo una tappa semplicissima non sia affatto ideale per le caratteristiche di Bling. Quasi, però, perché da dietro rimontano furiosamente due atleti azzurri. Milan è sulla sinistra della carreggiata e come a Tortona viene su da dietro a doppia velocità; Dainese invece si mette in scia prima a Simone Consonni (Cofidis) e poi allo stesso Matthews. I due italiani e l'australiano arrivano praticamente appaiati sulla linea d'arrivo, ma il fotofinish decreta la vittoria di Dainese su Milan e Matthews. Il tricolore è presente in modo massivo nella top ten: oltre ad Alberto e Jonathan, concludono nei dieci Niccolò Bonifazio (Intermarché-Circus-Wanty), quarto, Consonni, quinto, Andrea Pasqualon (Bahrain), settimo e Stefano Oldani (Alpecin), nono. In classifica generale non c'è alcun cambiamento, tutto invariato: Thomas in rosa con 18" su João Almeida e 29" su Primoz Roglic.

Domani altra giornata potenzialmente decisiva per la classifica generale del Giro d'Italia 2023: diciottesima tappa da Oderzo al Palafavera nella Val di Zoldo per 161 chilometri e cinque gran premi della montagna: il prima categoria di Passo della Crosetta (scollinamento ai -120), il quarta categoria di Pieve d'Alpago (-93), la Forcella Cibiana (a 26 km dal traguardo, 1^cat.) e i due seconda categoria di Coi (- 5.3) e della breve ascesa verso il traguardo. Almeida, Roglic e Thomas possono ulteriormente rivoluzionare i piani alti della classifica.

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