
Garofoli a Riunione Tecnica: "Nel 2026 voglio vincere nei Grandi Giri. Classifica? Ci proverò"
L'intervista del 23enne della Quick-Step a Cicloweb: "Ora ho maggior consapevolezza dei miei mezzi. L'addio di Remco era nell'aria. Correre con la UAE spesso è frustrante"
Reduce dal brillante esordio con la maglia della nazionale maggiore dove ha raccolto un 22esimo posto al Mondiale di Kigali e il 9° posto all'Europeo in Francia, Gianmarco Garofoli è stato ospite della puntata 213 di Riunione Tecnica, la trasmissione in diretta su YouTube di Cicloweb andata in onda mercoledì 15 ottobre.
Tanti i temi toccati durante la puntata riguardanti la stagione appena conclusa, la prima in maglia Quick-Step dopo il biennio in Astana, e gli scenari che si aprono in vista dell'anno prossimo. Di seguito alcune delle risposte del 23enne anconetano.
Il ricordo più significativo del 2025
“Credo che la storia più iconica della mia stagione - afferma Garofoli - riguarda la tappa del Giro d'Italia vinta da Scaroni, e che per me rappresenta un po' tutto il mio anno. Ho avuto una bruttissima caduta in avvio di gara battendo la schiena, dopo che già nella 7ª frazione ero scivolato e mi ero rotto tre costole. È stata durissima arrivare al traguardo, mi ricordo che durante la corsa ero distrutto. Quando mancavano ancora 6-7km della salita finale, ho chiesto ai tifosi chi avesse vinto e sapere che era stato Scaroni mi ha dato grandissima motivazione per continuare. La sera volevo comunque andare a casa perché avevo dei dolori allucinanti, ma non ho voluto mollare. Nella tappa del Colle delle Finestre ho fatto una grande prestazione finendo al 4° posto nonostante tutti i dolori, e che questo per me è l'emblema tutta la tenacia che ci ho messo quest'anno”.
L'esordio con la nazionale maggiore
“La convocazione al Mondiale mi ha dato un'iniezione di fiducia impressionante. Anche se sono stato chiamato all'ultimo, ho accettato subito la richiesta del CT Velo, che mi ha chiamato il martedì all'ora di pranzo. È stata un'emozione fantastica, come già lo era stata correre con la maglia dell'Italia l'Europeo Gravel la settimana precedente”.
“Temevo di fare una brutta figura - ha confessato il marchigiano - perché quando sono arrivato le sensazioni erano pessime, forse anche a causa del viaggio intercontinentale. Invece sono riuscito a disputare un ottimo mondiale, facendomi trovare pronto. Poi è arrivata la chiamata per l'Europeo, dove sono riuscito ad andare ancora più forte conquistando la Top 10, anche grazie a una maggior fiducia in me stesso. Ho iniziato a credere che potevo stare con i migliori e lottare per una buona posizione”.
Obiettivi e prospettive per la stagione 2026
“Visti i recenti risultati, sono veramente emozionato per quello che sarà il prossimo anno. Inizierò la stagione con dei buoni propositi e una consapevolezza maggiore di quelli che sono i miei mezzi. Anche la squadra ha visto realmente il mio valore oltre a tutte le persone appassionate davanti alla tv”.

“Vista la partenza di Remco - ha dichiarato Garofoli - la Quick-Step dell'anno prossimo sarà diversa da quella degli ultimi anni. Hanno scelto di puntare sul tornare a essere un team da classiche più che da corse a tappe, prendendo corridori come Stuyven. Non la vedo questa una cosa negativa per me, perché avrò molto più spazio e possibilità; si aprono scenari differenti dove riuscirò ad avere ruoli maggiori durante le corse”.
Andando più nello specifico sulle gare messe nel mirino, il classe 2002 ha parlato così: “A inizio stagione mi piacerebbe fare bene alla Tirreno-Adriatico che è un po' la corsa di casa per me, magari provando a fare la classifica generale. Spero poi di avere un po' di libertà nelle classiche delle Ardenne”.
Alla domanda su che tipo di corridore sia, se da corse a tappe o da gare di un giorno, Garofoli si è parzialmente sbilanciato: “Ancora devo realmente scoprire tutte le mie potenzialità. In questo finale di stagione sono andato forte nelle classiche lunghe e dure, però il mio obiettivo un giorno è quello di fare classifica nei Grandi Giri. Naturalmente ci sono vari step da compiere, ma penso di potermela giocare. Per il prossimo anno l'obiettivo principale è quello di vincere una tappa in un Grande Giro".
L'addio di Remco e il dominio UAE
“Era un po' nell'aria che avrebbe cambiato squadra già dall'anno scorso. Nella nostra squadra sicuramente il cambiamento si è sentito molto e nel 2026 penso che l'obiettivo sarà quello di vincere tanto puntando meno alla classifica nelle corse a tappe per tornare la Quick-Step che era una volta, capace di vincere 70 volte all'anno”.

In relazione invece alla dominante stagione dell'UAE Team Emirates, capace di stabilire il nuovo primato ogni epoca per vittorie di una singola squadra, il nativo di Ancona si è espresso così: “Spesso è molto frustrante correre con loro, specie quando vedi che il divario è così elevato. Poi sono anche fortunati perché gli va sempre tutto bene. Logicamente hanno dei corridori di altissimo livello e riescono un po' a ‘giocare’ perché in certe gare praticamente tutti possono essere capitani e sai di partire svantaggiato”.
