Cian de la Madeleine: Uijtdebroeks spacca l’Avenir
Assolo del belga sul primo arrivo in salita, la maglia gialla gli sfugge per una penalizzazione e resta a Michel Hessmann. Italia super con Davide Piganzoli (secondo) e Alessandro Fancellu (quarto), tracollo per Francia e Gran Bretagna
Il Tour de l'Avenir torna dopo il giorno di riposo con la prima giornata di montagna. La frazione più lunga di questa edizione, che misura ben 175 chilometri, parte da Thonon-les-Bains e termina a Saint-François-Longchamp. Il piatto forte di giornata è il Col de la Madeleine, primo banco di prova per gli uomini di classifica, che sarà affrontato nella parte finale. Allo scollinamento mancheranno meno di tre chilometri al traguardo.
Alla partenza si notano subito due assenze importanti: lo statunitense Matthew Riccitello, che si è svegliato con la febbre alta, e il belga Lennert Van Eetvelt, vittima di un forte mal di gola, non prendono il via della tappa. Van Eetvelt, che occupava la quarta posizione in classifica generale, era uno dei protagonisti più attesi dopo l'exploit del Giro d'Italia di categoria in cui ha conquistato una tappa e il secondo posto finale. Per Riccitello invece un Tour de l'Avenir da dimenticare: dopo un buon inizio, lo statunitense è rimasto coinvolto in alcune cadute, soffrendo particolarmente le condizioni meteo della quarta tappa vinta da Tom Gloag. Ritiro anche per l'italiano Alessio Martinelli, non al meglio della condizione dopo una stagione più complicata del previsto.
La prima salita di giornata, il Col de Jambaz in apertura, screma subito il gruppo e alcuni corridori provano ad avvantaggiarsi: tra questi è presente il norvegese Søren Wærenskjold, protagonista di un ottimo Tour de l'Avenir, che si avventura all'attacco in compagnia del danese Sebastian Changizi e del neerlandese Enzo Leijnse. Sui tre provano a riportarsi il francese Mathis Le Berre, che indossa la maglia di migliore scalatore, l'irlandese Dean Harvey, il danese William Levy e lo svizzero Robin Donzé. È l'attacco giusto: il gruppo lascia correre controllato dalla Germania, dato che il fuggitivo più vicino in classifica generale è Levy, a oltre 7' dalla maglia gialla, il tedesco Michel Hessmann. C'è il tempo per un brivido in gruppo: il francese Lenny Martinez e il belga William Lecerf cadono, fortunatamente senza conseguenze.
Le Berre fa suo il secondo GPM, il Col de Tamié ai -64, mentre Donzé perde terreno dagli altri attaccanti. La Germania aumenta l'andatura e manda in difficoltà Lecerf, che veste tra l'altro la maglia bianca di miglior under 20. Con le difficoltà di Lecerf e il ritiro di Van Eetvelt, il Belgio perde due leader: le speranze sono perciò riposte sul solo Cian Uijtdebroeks, che stamattina pagava 1'16" alla maglia gialla. A 45 chilometri dal traguardo, termina l'avventura dei sei fuggitivi. In gruppo sale l'andatura: i corridori di classifica cercano la posizione migliore in vista della scalata al Col de la Madeleine. I Paesi Bassi e la Francia guidano il gruppo: davanti a tutti, il francese Romain Grégoire si mette a totale disposizione del suo capitano, Lenny Martinez. Per quest'ultimo però si prospetta una giornata di sofferenza: il 19enne nato a Cannes si sfila e non regge il ritmo del compagno. A 10 km dal traguardo, in un momento di indecisione, arriva il primo attacco: porta la firma del belga Uijtdebroeks, che lascia tutti sul posto con un'accelerazione spaventosa. Il francese Alex Baudin si riporta sul belga ma deve presto rinunciare, mentre il suo connazionale Martinez si stacca anche dal gruppo inseguitore. Michel Hessmann sale del suo passo e si porta dietro l'italiano Davide Piganzoli, autore di una prestazione da manuale, limitando i danni.
A 5 chilometri dal traguardo, Uijtdebroeks può vantare 50" di vantaggio su Hessmann e Piganzoli e 1'20" su un terzetto molto interessante, composto dall'irlandese Archie Ryan, il norvegese Johannes Staune-Mittet e l'italiano Alessandro Fancellu, che può così sperare in una risalita in classifica generale. Sui tre si riporta presto anche il ceco Mathias Vacek, mentre Uijtdebroeks aumenta il proprio vantaggio a più di un minuto sulla coppia Hessmann-Piganzoli.
Ultimo chilometro: Cian Uijtdebroeks affronta le ultime curve in solitaria e si invola verso il traguardo cogliendo il successo con una grande prova di forza. Alle sue spalle, Piganzoli lascia sul posto Hessmann e porta a casa un insperato secondo posto di tappa a 1'16" dal vincitore, compiendo un balzo importante in classifica generale. Hessmann è terzo a 1'25" dopo una prova superlativa: il tedesco, che non ha mai brillato in salita, è senza dubbio la sorpresa di giornata. Ancora Italia al quarto posto con Fancellu e Ryan a 1'36" che anticipano la coppia formata da Staune-Mittet e Vacek, a 1'40". Chiudono la top 10 di tappa il lussemburghese Mats Wenzel a 2'05", lo spagnolo Enekoitz Azparren a 2'13" e il neerlandese Loe van Belle a 2'16". Giornata nera per la Francia: Lenny Martinez chiude 17esimo a 4'39", preceduto persino dai due gregari Alex Baudin, giunto 11esimo a 2'25", e Romain Grégoire, che arriva 15esimo a 4'20". Delude anche la Gran Bretagna: Tom Gloag taglia il traguardo con 9'47" di ritardo e dice addio alla classifica generale, così come Leo Hayter, vincitore del Giro d'Italia di categoria, che conclude la tappa distanziato di oltre 20'.
La premiazione si tinge di mistero: Uijtdebroeks, inizialmente annunciato come nuova maglia gialla, viene penalizzato di 20" per un rifornimento non consentito e perde la leadership per una decina di secondi. Il belga può consolarsi con la maglia bianca di miglior U20 che sfila al suo compagno di squadra, William Lecerf. Michel Hessmann mantiene quindi la maglia gialla, seguito da Uijtdebroeks a 11". A 1'11" Staune-Mittet, a 1'20" Piganzoli, a 1'58" Van Belle, a 2'11" Fancellu e Vacek, a 2'48" il lussemburghese Arthur Kluckers, a 3'03" l'irlandese Archie Ryan, a 3'18" Baudin che chiude la top 10.
Il Tour de l'Avenir sembra avere in Cian Uijtdebroeks un chiaro favorito, ma le due tappe conclusive e una classifica ancora corta lasciano spazio a possibili stravolgimenti. La tappa di domani, lunga appena 101 chilometri e con partenza da Ugine, prevede una seconda scalata al Col de la Madeleine e l'arrivo in salita a La Toussuire. Manca sempre meno per scoprire chi sarà il successore di Tobias Johannessen, ma qualche indizio oggi è arrivato forte e chiaro.