I telecronisti di Eurosport/Discovery+ Luca Gregorio e Riccardo Magrini © Profilo Instagram Luca Gregorio
Ciclismo e tv

Solo lo streaming di Discovery ci potrà salvare: la Vuelta in tv non esiste

Nonostante la partenza dal Piemonte, nessuna rete generalista ha deciso di trasmettere la corsa spagnola. Eurosport in prima fila

21.08.2025 20:35

Un'occasione persa, non c'è dubbio: la prima partenza dall'Italia della Vuelta di Spagna avrebbe dovuto mobilitare i media generalisti così come la tv pubblica e i network privati. E invece la Grande Partida da Torino passerà sostanzialmente in cavalleria, nonostante l'ottima copertura di Discovery+.

Vuelta di Spagna: Discovery fa (ancora una volta) il vuoto

E dire che, non più tardi di un anno fa, la RAI fece le cose in grande per seguire i primi quattro giorni del Tour de France sulle strade della nostra penisola, con la copertura integrale delle tappe e un buon numero di inviati in corsa. Una lezione colpevolmente dimenticata da Viale Mazzini e dalla sua testata sportiva, che sta attraversando una nuova stagione di crisi per le scelte del suo direttore, Paolo Petrecca, sfiduciato per due volte dalla sua redazione nello spazio di un mese e mezzo. In un'estate particolarmente ricca di eventi - che si concluderà a settembre con i Mondiali di atletica a Tokyo e la rassegna iridata di ciclismo in Ruanda - non sarebbe stato peregrino aprire una finestra sulla Vuelta, a maggior ragione per la presenza di tanti corridori italiani di primissimo livello. Niente da fare: (non) sarà per un'altra volta.

In contumacia delle altre televisioni generaliste e semigeneraliste, la lacuna sarà colmata ancora una volta da Discovery+, che trasmetterà le 21 tappe della corsa spagnola con il commento di Luca Gregorio e Riccardo Magrini, affiancati a turno da Moreno Moser (che sarà al microfono per le prime due tappe italiane) e Wladimir Belli. Come d'abitudine, l'offerta della multinazionale americana sarà arricchita dai commenti e dalle analisi dei giornalisti e degli opinionisti che seguiranno la Vuelta da vicino. Tra di essi, non poteva mancare l'ultimo dei reali di Spagna, Alberto Contador.

A differenza dell corsa rosa e della Grande Boucle, però, non è prevista la copertura integrale di tutte le tappe, con l'eccezione delle tre frazioni italiane e degli appuntamenti in alta quota, cui bisogna aggiungere la cronosquadre di Figueres. In linea di massima, le dirette - disponibili anche per gli abbonati a DAZN, Prime Video Channels e TIMVision - si apriranno intorno alle 14.30. Naturalmente, l'orario di inizio sarà anticipato per le giornate-clou della Vuelta.

Da Telecapodistria alla Rai, una storia tormentata

A differenza dei due fratelli più ricchi e conosciuti, l'ultimo GT della stagione ha ricevuto un trattamento piuttosto ingeneroso dalla televisione italiana, che ha sistematicamente snobbato il Giro di Spagna anche quando si disputava nel cuore della primavera. Il black out fu interrotto alla fine degli anni Ottanta da Telecapodistria, che propose le sintesi giornaliere delle tappe nel 1988 e nel 1989 con il commento di Fabrizio Biondi e Claudio Di Benedetto, che avrebbe poi seguito dalla motocronaca i Giri d'Italia a marchio Fininvest/Mediaset. Il vuoto fu poi compensato nei primi anni Novanta da Telepiù - che seguì la corsa in diretta nel biennio 1991-92 - e da Telemontecarlo, che trasmise la Vuelta in differita nel 1994 e nel 1995, affidandone la cronaca a Francesco Izzi, sostituito di quando in quando da Davide De Zan.

Lo spostamento a settembre non fu particolarmente favorevole ai destini televisivi della Vuelta sui nostri schermi: i più fortunati potevano seguirla soltanto via satellite su TVE Internacional, il canale a diffusione planetaria della televisione spagnola, visibile con un semplice decoder analogico e una parabola puntata su Eutelsat. Alla fine degli anni Novanta, poi, la svolta tanto attesa: la RAI trovò l'accordo con TVE per la copertura in diretta della Vuelta a partire dal 1999. Fino all'edizione del 2002, la corsa spagnola fu trasmessa dalla Terza rete, che divenne a tutti gli effetti la casa dei Grandi Giri. Una stagione breve ma comunque luminosa, che coincise con il definitivo passaggio di consegne tra Adriano De Zan (che commento l'edizione 2000 accanto a Davide Cassani, cui subentrò nell'ultima settimana Maurizio Fondriest) e Auro Bulbarelli nel ruolo di prima voce del ciclismo in RAI.

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Adriano De Zan (1932-2001) in compagnia di Michela Fanini (1973-1994) © Pagina Facebook Giro di Toscana-Michela Fanini

Saltato l'accordo con gli spagnoli, piuttosto riluttanti a trasmettere il Giro d'Italia, la Vuelta divenne patrimonio esclusivo della tv a pagamento: ieri come oggi, Eurosport - che ha appena lasciato il satellite per percorrere i sentieri dello streaming - ha compensato le lacune della televisione italiana, che è rimasta immobile anche quando Vincenzo Nibali e Fabio Aru hanno conquistato il successo finale. La partenza da Torino non avrà forse il fascino della magnifica e irripetibile Grand Départ da Firenze. Eppure, si tratta pur sempre di un evento storico. Che, per i signori del piccolo schermo, semplicemente non esiste. 

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Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.