
Novità sulla sicurezza al Baloise Belgium Tour: barriere gonfiabili lungo le transenne
Una novità pensata per proteggere i corridori e semplificare la logistica delle gare ciclistiche
In occasione della seconda tappa del Baloise Belgium Tour 2025, con arrivo a Putte, vinta ieri allo sprint da Jasper Philipsen davanti a Juan Sebastián Molano e Jenno Berckmoes è stato testato per la prima volta un nuovo dispositivo di sicurezza progettato per rendere più sicure le volate di gruppo. Si tratta della "Safe Cycling Finish Barrier", una barriera gonfiabile lunga e modulare che, in caso di caduta, garantisce un atterraggio morbido per i ciclisti. L'iniziativa è frutto della collaborazione tra l’organizzatore Golazo, la società norvegese Safe Cycling, il produttore METEC e l'assicurazione Baloise.
Christophe Impens, responsabile di Golazo, ha spiegato che lo sviluppo di questa barriera ha richiesto diversi mesi di lavoro condiviso. “Cercavamo una soluzione che fosse non solo sicura, ma anche facile da trasportare e da montare. I nostri partner norvegesi hanno avuto un’ottima intuizione, e siamo soddisfatti del risultato”, ha dichiarato a Wielerflits .
Un'idea semplice e geniale
Ogni modulo della barriera gonfiabile misura, una volta pienamente gonfiato, circa dieci metri di lunghezza, un metro d’altezza e venti centimetri di spessore. Ma una volta sgonfiati, tutti gli elementi insieme occupano meno di un metro cubo. Questo permette di trasportare fino a 250 metri lineari di protezione nel bagagliaio di una semplice autovettura station wagon, e di allestire l’intera zona d’arrivo con solo due persone.

Un grande vantaggio rispetto a strutture rigide e pesanti, come quelle sviluppate da aziende come Boplan, che pur offrendo ottima protezione risultano complesse da trasportare e montare. L’alternativa gonfiabile, invece, riduce tempi e costi, mantenendo alta l’efficacia.
Un airbag per i ciclisti
Il secondo vantaggio cruciale della Safe Cycling Finish Barrier è il comfort che garantisce in caso di impatto. “Naturalmente speriamo non ce ne sia mai bisogno” - ha affermato sempre Impens a Wielerflits - “Ma se un corridore finisce contro le barriere, è come cadere su un grosso materasso ad aria. Sempre meglio di finire sull’asfalto a 70 km/h.”
Il primo test ufficiale, avvenuto durante l’arrivo a Putte, è stato un successo. Una prova più discreta era già stata effettuata nei giorni precedenti a Knokke-Heist, negli ultimi tratti di curva.
Golazo guarda avanti con entusiasmo: “Questa potrebbe essere solo la prima di molte applicazioni gonfiabili per migliorare la sicurezza: curve pericolose, incroci, discese… tutto ciò che serve è un generatore. La tecnologia è pronta, ora tocca a noi farla crescere.”