Giro d'Italia

Giro d'Italia 2025 - 8a tappa: il richiamo dei muri

Altra cavalcata appenninica in aria di Tirreno-Adriatico: i muri finali sono ottimi per i tranelli. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv

16.05.2025 18:50

Il Giro d'Italia 2025 non abbandona l'Appennino e propone un'8a tappa che sembra uscire direttamente da una Tirreno Adriatico di qualche anno fa: montagne nella fase centrale e muri a ridosso del traguardo. Il chilometraggio contribuisce a renderla una classica adatta a tendere imboscate in cui si accumulano 3800 metri di dislivello. I primi metri si accumulano già in partenza, con i primi km in lieve ma costante ascesa verso Maltignano; tuttavia si deve attendere una cinquantina di km per arrivare ai piedi della prima vera salita, la Croce di Casale (ufficialmente 7.7 km al 4.6%, ma nella pratica più lunga di 1 km), cui seguono quelle di Casa Tasso (circa 2 km al 4%), Amandola (1 km al 5.8%) e Rustici (2.4 km al 5.4%). Tutte insieme - unite anche ad altre ondulazioni meno pronunciate - sono l'antipasto della dura salita di Sassotetto (13.1 km al 7.4%, max 14%) che a 92 km dall'arrivo difficilmente sarà un trampolino di lancio, ma rappresenterà un importante spartiacque in base al quale cambierà molto anche lo svolgimento tattico degli ultimi km. La discesa è interrotta dalle contropendenze di Fiastra (circa 1.3 km al 6.3%) e Poggio (circa 1.6 km al 6.3%). 11 km di falsopiano a salire (media 2%) sono l'ultima fase morta, con cui si raggiunge l'imbocco dell'ascesa di Montelago (5.6 km al 6.8%; ultimi 4 km all'8%, max 12%) primo round di un finale a dir poco nervoso. Infatti la discesa porta (con pochi tratti in falsopiano da pedalare) direttamente ai piedi della dura salita di Castel Santa Maria il cui dato complessivo (4.2 km al 4.5%) è assolutamente fuorviante: numerosi tratti in lieve discesa separano 3 rampe, di cui l'ultima (1.3 km all'8%) supera il 15% di punta massima; il tutto è reso ancor più interessante dagli abbuoni assegnati in vetta. Già qui, a meno di 20 km dall'arrivo può succedere qualcosa, ma mancano ancora la salita di Acquosi (2.3 km al 4.5%, max 11%) e il muretto di Gagliole (800 metri all'11.9%, max 14%), che termina ad appena 6.5 km dall'arrivo. Rimangono quindi 1.6 km in quota lievemente mossi, 3 km di discesa tecnica, 1.5 km pianeggianti e gli ultimi 500 metri di nuovo in salita per complicare le cose pure in caso di eventuale sprint. C'è proprio odore di Marche.

 

Le salite del giorno

Anche oggi vi proponiamo i dettagli di tutte le asperità più rilevanti (anche quelle minori senza GPM) usufruendo nella maggior parte dei casi della tracciata caricata da RCS su Strava. Un esercizio di approfondimento che risulta particolarmente utile soprattutto per la salita di Castel Santa Maria, che si tende a sottovalutare.

Dettaglio salite
Dettaglio salite
Dettaglio salite

 

Gli ultimi km

Dettaglio ultimi km

 

Fari puntati su…

Giornata veramente impegnativa, quasi un tappone, in cui volendo c'è spazio per attaccare, soprattutto per quei corridori un po' pazzi e meno costanti nel rendimento che vogliono porsi in una posizione di vantaggio in vista delle grandi montagne: è il caso di Richard Carapaz (EF Education - EasyPost), Giulio Ciccone (Lidl - Trek) e, soprattutto, Thomas Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team), che anche con uno svolgimento ordinario sarebbero tre ottimi nomi per il successo di tappa. In particolare il britannico non è sembrato brillantissimo salendo a Marsia e se vuole restare a galla deve davvero inventarsi qualcosa in questa frazione, ma soprattutto in quella delle strade bianche di domenica.

Logicamente l'intervento delle formazioni dei due principali favoriti del Giro sarà come sempre determinante: sulle montagne abruzzesi abbiamo visto un avvio ricco di tensione, perché l'UAE Team Emirates - XRG di Juan Ayuso e Isaac del Toro cercava di mandare un uomo in avanscoperta, cosa che non stava per niente bene alla Red Bull - BORA - hansgrohe di Primož Roglič (Red Bull - BORA - hansgrohe). Nella tappa di domani è ancora più complicato controllare la corsa. Inoltre è una di quelle tappe che già a prima vista chiamano allo scoperto i cacciatori di tappe, dando ampie possibilità che possa giungere al traguardo la fuga del mattino. In queste giornate si impiegano a volte svariate decine di km per far sganciare una fuga e quando la stanchezza dilaga, è più facile che un uomo pericoloso possa sfuggire al controllo delle squadre di riferimento. Per tutte queste ragioni non ci sarebbe da stupirsi se la UAE si muovesse di nuovo con la stessa logica, cercando di stanare la Red Bull e far consumare energie preziose, tanto fisiche quanto mentali. In tutto questo l'UAE parte da una posizione di netto vantaggio, perché, pur essendosi dimostrata più forte, l'onere di tenere chiusa la corsa per difendere la rosa spetterà alla Red Bull.

La Red Bull potrà contare sull'enfant du pays Giulio Pellizzari (si gira intorno a Camerino per tutto il finale di tappa), che magari, se i big finissero per giocarsi anche questa tappa e si allineasse qualche astro, potrebbe avere la possibilità di giocarsi la tappa.

Non sono corridori esplosivi, ma gli uomini Bahrain - Victorious sono propensi alle azioni anche in momenti inaspettati (ricordiamo l'attacco in discesa sul bagnato sul Passo delle Radici in una tappa che poteva sorridere anche ai velocisti) e lo stesso Antonio Tiberi ha dimostrato a volte grandi capacità nel sapere cogliere il momento e districarsi sul piano tattico: pensiamo a come ha vinto il Giro del Lussemburgo contro lo stesso Ayuso e nientedimeno che Van der Poel. Per cui nel caso in cui la corsa si facesse difficile da intepretare, gli uomini Bahrain, tra i quali anche un ancora brillante Damiano Caruso, potrebbero essere tra i più attivi e smaliziati. Potrebbe giovare di questa situazione anche un ritrovato Egan Bernal (INEOS Grenadiers), corridore di grande carattere che non si tira indietro. 

Senza mettersi a citare tutti gli uomini di classifica, chiudiamo questo capitolo, ricordando che comunque è assai probabile che una fuga di uomini fuori classifica arrivi a giocarsi il successo di tappa. Vedremo sicuramente in fuga (o quantomeno proverà ad entrarci) Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team) che deve riconsolidare la leadership per la maglia azzurra. Muoversi in questa tappa sarà d'obbligo per chi vuole ambire a questa classifica, non solo perché ci sono molti punti in palio (fino ad un massimo di 61 punti), ma anche perché poi si potrà mollare la presa per tre giorni: la tappa degli sterri offre pochissimi punti e sarà seguita dal giorno di riposo e da una cronometro pianeggiante. In questo momento due corridori che sono sembrati interessati all'obiettivo e cercheranno di ostacolare Fortunato sono sicuramente Paul Double (Team Jayco AlUla) e Sylvain Moniquet (Cofidis).

Tra i nomi di possibili fuggitivi ci limitiamo a farne tre italiani, ma se ne potrebbero menzionare a quintali: Andrea Vendrame (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Filippo Zana (Team Jayco AlUla) e Davide Formolo (Movistar Team)

 

Giro d'Italia 2025, gli orari dell'ottava tappa

La partenza ufficiale verrà data alle 12:25, con arrivo previsto come sempre tra le 17:00 e le 17:30. La tappa sarà trasmessa in tv sia dai canali in chiaro Rai (su Rai Sport dalle 11:30 alle 14:00, poi su Rai 2 dalle 14:00 alle 17:45), sia su Eurosport/Discovery+ (dalle 12:00 alle 17:45).

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Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.