Il cicloturismo in Italia vale oltre 5 miliardi di fatturato
Questi i dati relativi al 2023 riportati da ISNART. Una tendenza in aumento sulla scia di una richiesta turistica in plein air e dal forte impatto emotivo.
Il rapporto “Viaggiare con la bici 2024” evidenzia un settore in forte crescita, capace di fare da volano ad un ampio ventaglio di servizi, nonché l’identikit del cicloturista.
Il cicloturismo in Italia: i dati economici
Il cicloturismo in Italia costituisce una voce assai rilevante dell’intero fatturato turistico, con un impatto economico nel 2023 di circa 5,5 miliardi di euro, in crescita del 35% rispetto al precedente anno. Il cicloturista, mediamente, spende più o meno 95 euro al giorno, che diventano oltre 100 per i cicloturisti stranieri. Cifre che appaiono ancor più rilevanti se confrontate con una media di pressapoco 60 euro al giorno spesi da turisti di altre tipologie. I dati ISNART rilevano circa 56 milioni di presenze legate al cicloturismo in Italia per l’anno 2023, equivalenti al 6,7% delle presenze complessive. È interessante il confronto con il 2019, periodo pre-pandemia. Come per gli altri prodotti turistici, i dati si sono riallineati ma, al di là delle fisiologiche fluttuazioni, le presenze cicloturistiche sono addirittura cresciute del 4% rispetto al 2019. Interessante il dato relativo alla e-bike: scelta nel 12% dei casi, consente di ampliare la fascia di cicloturisti ad utenti non per forza attivi a livello sportivo.
Il cicloturista tipico
Quale il profilo di chi pratica il cicloturismo in Italia? Si tratta prevalentemente di un Millennial (circa il 47%), con un livello di istruzione medio-alto, che svolge una professione (circa 86% dei casi). Dichiara un reddito medio nel 52% dei casi, un reddito alto nel 24% dei casi. Questo aspetto, ovviamente, rende tale fascia di utenti un target interessante per strutture ricettive, aziende e territori in genere, che si attrezzano per offrire servizi specifici. Già molte sono, infatti. le strutture che propongono noleggio in loco, sia di bici classiche sia di e-bike, ciclofficine, nonché i bike hotel con possibilità di lavaggio di abbigliamento tecnico o deposito di attrezzature. Il cicloturismo in Italia costituisce una sorta di collante fra interessi diversificati: le visite al patrimonio artistico (37%) o naturalistico (36% circa), le esperienze enogastronomiche (24%), il wellbeing in senso lato (8%).
Il cicloturista viaggia per lo più in compagnia: con il partner (41%), la famiglia (circa il 26%) o gli amici (17%). Si tratta inoltre di persone che utilizzano attivamente i social e le community specifiche, sia per cercare e scambiare informazioni, organizzare la propria vacanza e lasciare recensioni.
Il cicloturismo in Italia: alcune riflessioni
Un cicloturista su tre dichiara di aver scelto una particolare ciclovia in quanto ben mantenuta, oppure una nuova da sperimentare, il che la dice lunga sulla necessità ed opportunità di investimenti e corretta manutenzione nel settore. Sembra tuttavia che, anche per i più appassionati, il collegamento fra cicloturismo e vita quotidiana sia poco immediato. Per andare a scuola, al lavoro o per gli altri spostamenti quotidiani solo un Italiano su dieci utilizza la bici; la maggior parte è costituita da uomini, con buon livello economico e di istruzione. L’abitudine è più frequente al Nord ed è in calo tra i giovani. Un gap su cui c’è indubbiamente da riflettere.