Lo strappo di Montmartre © Olympics
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Montmartre al Tour de France? Il no di Van Aert, Vingegaard ed Evenepoel: "Non ce n'è bisogno"

L'inedita tappa finale del prossimo Tour, presentata stamattina, lascia parecchi dubbi tra alcuni big: "Può diventare molto stressante alla fine del Tour"

Manca (ancora per poco) il percorso ufficiale, ma la tappa finale del prossimo Tour de France è già un tema divisivo. La prossima edizione della Grande Boucle, infatti, sarà contraddistinta da un percorso insolito che potrebbe saltare per il secondo anno consecutivo lo storico arrivo nel circuito degli Champs-Elysées per dare spazio allo strappo di Montmartre, salita decisiva delle ultime Olimpiadi.

foto di Evenepoel
Evenepoel esulta sul traguardo della prova in linea maschile delle Olimpiadi di Parigi 2024 © Zac Williams

Dalla Francia assicurano: si faranno tre passaggi su Montmartre

“In occasione del 50° anniversario del primo traguardo finale sugli Champs-Élysées e un anno dopo le emozioni e gli applausi della corsa olimpica su strada di Parigi 2024, il gruppo tornerà nella capitale su un percorso che passa attraverso le alture di Montmartre. La città di Parigi, la Prefettura di Polizia e gli organizzatori del Tour de France si uniscono per creare un evento davvero unico”, si legge nel comunicato di ASO pubblicato una settimana fa.

L'annuncio del percorso è atteso per la mattina di mercoledì, anche se è già chiaro che la tappa transiterà almeno una volta su questo strappo in ciottoli. Una decisione che cambierebbe senz'altro le sorti della gara: la salita ha un fondo in ciottoli, è lunga un chilometro e presenta una pendenza media del 6.5%, più che sufficiente per fare la differenza come già si è visto nella prova in linea olimpica. E dalla Francia sono già certi: secondo Le Parisien, la tappa finale del Tour affronterà tre passaggi da Montmartre e avrà un percorso adatto agli specialisti delle classiche, senza l'arrivo classico sugli Champs-Elysées.

Jonas Vingegaard: “Non è qualcosa di cui abbiamo bisogno”

In attesa della conferma sul percorso da parte di ASO, tra i corridori si è già diffuso qualche dubbio su questa modifica. Il due volte vincitore della Grande Boucle, Jonas Vingegaard, la ritiene una scelta poco azzeccata.

“Sinceramente, non è qualcosa di cui abbiamo bisogno. Durante le Olimpiadi era tutto molto bello: tanta gente, un'atmosfera fantastica, immagini spettacolari. Ma in quel caso c'erano solo cinquanta corridori in gara. Quest'estate il triplo dei corridori vorranno trovare la posizione migliore su una salita davvero molto stretta: sarebbe stressante e pericoloso", ha fatto notare il danese.

"Come corridore di classifica, dopo tre settimane di nervosismo speri in un'ultima tappa tranquilla: così invece diventerebbe una giornata decisiva per la classifica. Certo, dobbiamo ancora conoscere i dettagli. Magari ci sarà solo un passaggio con l'arrivo classico, e quello sarebbe già un caso diverso.”

foto di Vingegaard
Jonas Vingegaard con il manager Richard Plugge dopo la vittoria del Tour de France 2023 © Visma-Lease a Bike

Remco Evenepoel: “Montmartre? Ostacolo inutile”

Le parole di Vingegaard ricordano in parte quelle già espresse qualche settimana fa dal bicampione olimpico in carica, Remco Evenepoel, quando la possibilità del passaggio da Montmartre era ancora un'indiscrezione.

“Montmartre è un ostacolo inutile, secondo me. Ci si complicherebbe la vita. Credo che ci sarà già una lotta serrata per il posizionamento nella prima settimana del Tour e, con l'aggiunta di Montmartre, dovremmo fare lo stesso l'ultimo giorno. A quel punto saremo già abbastanza stanchi."

Evenepoel ha voluto anche spezzare una lancia in favore degli sprinter. "Ogni anno i velocisti hanno la grande occasione di vincere una tappa sugli Champs-Elysées. Con tre passaggi da Montmartre, questa possibilità gli verrebbe tolta.”

Wout van Aert: "Non si pensa alla sicurezza"

Alle parole di Vingegaard hanno fatto seguito le dichiarazioni del suo compagno di squadra, Wout van Aert, che ha espresso la stessa linea evidenziando i problemi di sicurezza.

“Capisco che gli organizzatori abbiano pensato a una soluzione spettacolare, ma ignorano il fatto che durante i Giochi eravamo un gruppo di cinquanta corridori. Ora, con un intero gruppo del Tour, molti corridori da classifica hanno ancora qualcosa da difendere. Mi aspetto il caos prendendo le stesse strade strette verso la salita, ed è un peccato.”

Tutti i dettagli sulla tappa sono disponibili qui.

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Amedeo Onnis
Se sorrido mentre parli, probabilmente stai parlando di ciclismo. Tifoso sfegatato di tutti i corridori dal nome bizzarro e appassionato di triathlon, sono tra quelli che attendono la stagione di ciclocross più di quella su strada.