Il presidente dell'Unione ciclistica internazionale David Lappartient © Profilo X David Lappartient

David Lappartient senza avversari nella corsa alla presidenza dell'UCI

Il numero 1 del ciclismo mondiale ha già in tasca il terzo mandato

04.07.2025 17:11

Un highlander, non c'è che dire. Nonostante le feroci polemiche per la tragedia di Muriel Furrer ai campionati del mondo di Zurigo (a proposito: che fine ha fatto l'indagine della magistratura elvetica?) e la sonora bocciatura nella tornata elettorale per la presidenza del Comitato olimpico internazionale, David Lappartient è già certo della riconferma alla guida dell'UCI: il 52enne francese è infatti l'unico candidato alla poltrona più importante (ma non così ambita, a quanto pare) del ciclismo mondiale.

David Lappartient guiderà il ciclismo mondiale per altri 4 anni

«Four more years», parafrasando il celebre slogan che scandì la rincorsa al secondo mandato presidenziale del democratico Barack Obama fin dalla primavera del 2012. In tutta onestà, era difficile ipotizzare che Lappartient potesse restare ancora al suo posto. Sebbene il movimento ciclistico mondiale sia indubbiamente cresciuto sotto la sua presidenza, la tragedia avvenuta nella prova iridata delle juniores e la fisiologica volontà di ricambio del sistema avrebbero suggerito un naturale cambio della guardia. E invece, il prossimo congresso dell'UCI - in programma a Kigali (Ruanda) nel corso della settimana iridata - sarà una semplice formalità per l'ex numero 1 dell'Unione europea di ciclismo, nonché presidente del Comitato olimpico francese. Che, con grande abilità, si è assicurato il benestare dei grandi elettori, forse con la promessa di un passo indietro (e di un sostanzioso pacchetto di voti in favore del suo successore) nel 2029. 

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David Lappartient con i rappresentanti del Comitato organizzatore dei mondiali in Ruanda © New Times Rwanda

11 consiglieri da eleggere: in corsa anche l'italiana Danesi

A questo punto, l'attenzione si sposterà tutta sulle elezioni per il rinnovo del direttivo dell'UCI, che sarà composto da 17 persone: i presidenti delle federazioni continentali - Yao Jean-Marie Allah Kouamè per l'Africa, José Manuel Pelaez per le Americhe, Amarjit Singh Gill Darshan Singh per l'Asia, Enrico Della Casa per l'Europa e Tony Mitchell per l'Oceania - il capo della commissione atleti e 11 consiglieri, 7 dei quali provenienti dal Vecchio Continente. Tra di essi, si segnalano le candidature degli uscenti Michel Callot, Rocco Cattaneo, Anne Gripper, Henrik Jess Jenssen, Agata Lang-Lelangue e Katerina Nash, che ha ricoperto nell'ultimo quadriennio il ruolo di presidente della commissione atleti. Tra i 20 concorrenti per la poltrona di consigliere c'è anche la 39enne Serena Danesi, ex consigliere della Federciclismo durante il primo mandato di Cordiano Dagnoni, che punta a ereditare la poltrona lasciata libera dall'uscente Daniela Isetti.

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Carmine Marino
<p>Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.</p>