Jonas Vingegaard sorridente, alla vigilia della partenza del Tour de France 2025
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Vingegaard non si nasconde: «Mi sento più forte che mai»

«Vedremo se basterà per battere Pogačar», ha spiegato il danese ai media. «Abbiamo in mente un piano per riuscirci»

A 24 ore dal Grand Départ di Lilla, Jonas Vingegaard ha ufficialmente gettato il proprio guanto di sfida al rivale di sempre Tadej Pogačar. Se ieri il campione del mondo aveva nuovamente indicato nel danese “il miglior scalatore al mondo”, oggi il capitano della Visma-Lease a Bike ha scelto di non nascondersi, ringraziando il rivale per il complimento, pur ritenendosi in disaccordo – «al Delfinato si è dimostrato molto superiore sulle salite lunghe», ha spiegato Vingegaard – e dichiarando senza mezzi termini di sentirsi «più forte che mai».

«Anche l’anno scorso ero a un livello molto alto – ha spiegato Vingegaard – ma, rispetto a oggi, avevo meno muscoli e, chiaramente, pesavo di meno. Non avevo ancora recuperato dall’incidente all’Itzulia, solo da pochi mesi sento di essermelo messo definitivamente alle spalle. Avevo perso parecchio muscolo, essendo stato costretto a rimanere a letto per due settimane. Ora abbiamo rimesso le cose a posto. Nei nostri piani, questo mi renderà più forte nelle accelerazioni, una delle mie debolezze l’anno scorso».

«La nostra squadra è la più forte a queste Tour»

Il processo di ritorno alla normalità è stato favorito, almeno in parte, anche dalla forza di Pogačar: «Avere un rivale forte come lui è uno stimolo ad allenarsi sempre più duramente ogni giorno, per provare a competere con lui. Se sono un corridore migliore, è anche grazie a lui. È davvero un bravo ragazzo, prima ancora che un ottimo corridore. Non posso che parlare bene di lui». Cosa fare, però, per batterlo? Il 29enne di Hillerslev ha le idee chiare: «Ovviamente abbiamo un piano, come sempre! Ma, altrettanto ovviamente, non possiamo rivelarlo ai media. Siamo qui con una squadra molto forte e crediamo in noi stessi. Se avessimo paura di Pogačar, non saremmo qui. Lo rispettiamo tantissimo e sappiamo quanto forte può essere, ma non abbiamo paura di lui, anche perché siamo qui con una squadra molto forte. A mio avviso, la più forte, in salita e non solo». 

Anche i primi dieci giorni destano qualche preoccupazione: «Saranno davvero molto importanti, ci sarà davvero molta tensione in gruppo e dovremo essere bravi a stare lontani dai guai e a non perdere tempo. È la prima volta in cui la prima tappa di un Tour a cui partecipo è per velocisti; tutte quelle che ho guardato in tv da bambino sono state molto nervose». Jonas, invece, sembra molto tranquillo, tanto da rivelare di sentirsi, per certi versi, vincitore di quattro Tour de France: «Nel 2021 era il mio primo Tour e arrivai secondo dietro a Tadej: fu una specie di vittoria per me. Nel 2022 e l’anno successivo ho vinto, mentre il secondo posto dell’anno scorso, per tutto quanto accaduto nei mesi precedenti, ha avuto il sapore di una vittoria. Quindi sì, nella mia testa è un po’ come se avessi vinto 4 Tour de France». Chissà che, fra tre settimane, non diventino cinque...

Libertà condizionata per Van Aert, Jorgenson a completa disposizione di Vingegaard

Come quella per il Giro, anche la preparazione al Tour de France di Wout Van Aert è stata condizionata da un’infezione, questa volta gastrointestinale, che gli ha impedito di partecipare ai campionati belgi: «Ho recuperato bene, ma di certo non è stato l’avvicinamento ottimale», ha rivelato il 31enne fuoriclasse belga, che a questo Tour si riproporrà nel medesimo ruolo di sempre: tuttofare al fianco di Vingegaard, con licenza di puntare alle vittorie di tappa: «Le occasioni non mancheranno e la squadra mi lascerà libero di puntare ad alcune tappe. Spero di riuscire a vincere la mia decima tappa al Tour», ha spiegato Van Aert, che ha rivelato di avere come obiettivo i successi parziali ma non, almeno inizialmente, la maglia verde.

Wout Van Aert sarà al via del suo settimo Tour de France
Wout Van Aert sarà al via del suo settimo Tour de France

Oltre a Van Aert, Vingegaard potrà contare sull’appoggio di un Matteo Jorgenson davvero molto ottimista e fiducioso nelle proprie possibilità, quanto in quelle della squadra: «Sono nella forma della vita», ha rivelato lo statunitense, quasi facendo eco alle parole del proprio capitano. «Il mio obiettivo principale sarà quello di aiutare Jonas. Al contempo, credo di avere lo stesso la possibilità di poter ambire a un buon piazzamento in classifica. Ogni partecipazione a un grande giro aumenta l’esperienza e la conoscenza di questo tipo di corse. In futuro, l’obiettivo è quello di competere per vincire un GT».

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Nonostante tutto, il ciclismo è la mia unica passione.