Primož Roglič arriva scortato da Giulio Pellizzari ad Asiago (© Giro d'Italia)
Giro d'Italia

Roglic si chiama fuori dalla lotta per la maglia rosa: «Fare classifica non è più realistico»

Lo sloveno, presente al via della 16a tappa, confessa di non ritenersi più tra i pretendenti al Giro d'Italia numero 108. «Ma sto un po' meglio di domenica»

Primož Roglic è partito da Piazzola sul Brenta, sede di avvio della 16a tappa del Giro d'Italia 2025, la prima vera tappa di montagna di questa Corsa Rosa, 203 km fino all'arrivo in salita di San Valentino di Brentonico. Già questa è una notizia, viste le voci che, già da domenica sera, vedevano un Roglič dubbioso sulla possibilità di proseguire la sua avventura al Giro; voci smentite dal management della Red Bull-Bora-hansgrohe, che stamattina ha chiarito come il ritiro del proprio capitano non sia «mai stata un'opzione» sul tavolo. Le buone notizie, però, sono finite qui.

«Ieri non ero in grado di salire sulla bici»

Eh già, perché Rogla ha confessato che la brutta prestazione di domenica non è stato un caso isolato, anzi: «Sicuramente sto meglio di ieri, ma da qui a stare bene ce ne passa», ha dichiarato lo sloveno ai microfono di Eurosport, poco prima del via della 16a tappa. Pioggia, freddo e 5mila metri di dislivello non aiuteranno di certo il capitano della Red Bull-Bora-hansgrohe: «Non importa quanto dura sia questa tappa, farò un tentativo e vedremo come andrà. Se vedrò che riuscirò a farcela bene, altrimenti ogni chilometro percorso sarà comunque qualcosa».

Roglič in rosa a Tirana © Red Bull – BORA – hansgrohe
Roglič in rosa a Tirana © Red Bull – BORA – hansgrohe

In condizioni del genere, la sola idea di competere per un risultato a Roma, vittoria o podio che sia, appare più che mai ardita. A confermarlo è stato lo stesso Roglič, senza tanti giri di parole: «Non credo davvero che sia più realistico lottare per la classifica generale, la mia sarà più che altro una battaglia per sopravvivere. Ieri non ero nemmeno in grado di salire in bicicletta, vediamo se sarò in grado di farlo oggi». Insomma: non veder arrivare lo sloveno oggi a Brentonico non sarebbe una sorpresa.

Una chance per Pellizzari?

Il Giro 108 era iniziato alla grande per Rogla e per la sua squadra, con la maglia rosa conquistata dopo la cronometro di Tirana e indossata solamente nel giorno successivo, l'ultimo in terra albanese, e poi di nuovo dopo il primo arrivo in salita a Tagliacozzo, prima di cederla a Diego Ulissi. Più sereno che mai, lo sloveno ha corso con grande accortezza fino alla tappa degli sterri di Siena, dove una caduta lo ha costretto a pagare 2'22" dalla nuova maglia rosa Del Toro.

Le conseguenze di quel capitombolo non si sono fatte sentire, almeno all'apparenza, nella cronometro di Pisa, dove Roglič ha recuperato secondi pesanti su tutti i rivali, nonostante un'altra brutta caduta lo avesse coivolto durante la ricognizione della mattina. Sembrava l'inizio della rimonta per lo sloveno e, invece, si è rivelata il principio della fine, culminata con l'inattesa crisi di domenica sulle dolci rampe di Dori.

A scortare un Roglič vuoto Dani Martinez e Giulio Pellizzari, chiamato al Giro dopo l'ottima intesa mostrata con il proprio capitano alla Volta a Catalunya. Proprio il marchigiano, 18esimo a 6'31" da Del Toro, potrebbe raccogliere il testimone dall'esperto sloveno, cercando di salvare un Giro - e una stagione - tutt'altro che positivo per il sodalizio tedesco. Con una vittoria di tappa, magari già oggi, e anche provando a rientrare in classifica. La benedizione è arrivata dallo stesso Roglič: «Sicuramente ci sarà più libertà per Giulio. Ha dimostrato di avere le gambe, se la giocherà di sicuro», la benedizione dello sloveno per il giovane compagno di squadra.

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Marco Francia
Nonostante tutto, il ciclismo è la mia unica passione.