Evenepoel nel giorno del ritiro dal Tour de France 2025 ©Remco Evenepoel via IG
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Il post di Remco Evenepoel: “Ecco come ho corso il Tour de France e perché ho dovuto fermarmi”

Il belga rivela su Instagram di aver affrontato la Grande Boucle con una costola rotta e un corpo esausto: "Non potevo più ignorare i segnali del mio fisico"

Lo scorso sabato Remco Evenepoel ha abbandonato il Tour de France durante la quattordicesima tappa, visibilmente deluso. Oggi emerge il motivo: il belga ha affrontato l’intera corsa con una costola fratturata, conseguenza di una caduta ai Campionati Nazionali.

Evenepoel nel giorno del ritiro dal Tour de France 2025 ©Remco Evenepoel via IG
Evenepoel nel giorno del ritiro dal Tour de France 2025 ©Remco Evenepoel via IG

In un post sul suo profilo Instagram, Evenepoel ha condiviso un lungo messaggio:
“Quello che doveva essere il punto più alto della mia stagione si è trasformato in una grande delusione. Il Tour de France era il mio obiettivo numero uno. Dopo la caduta di dicembre ho impostato tutto per essere pronto a luglio. Questo traguardo mi ha dato motivazione, ma anche molta pressione. I mesi invernali, che di solito servono per costruire la base della stagione, sono stati dedicati alla riabilitazione. Non avevo scelta: dovevo aspettare e recuperare”, racconta il campione belga.

Quando finalmente è tornato ad allenarsi, la preparazione è stata una corsa contro il tempo: “Avevo fretta di rientrare per le classiche di aprile, di andare in altura, di arrivare pronto al Tour. Ma non ho mai ritrovato le sensazioni di sempre. Nonostante tutto, non volevo rinunciare al sogno”.

Una condizione fisica mai ottimale

Il campione olimpico ammette di non essere arrivato al Tour nelle migliori condizioni: “Pensavamo che il periodo di riposo fosse sufficiente, ma il mio corpo non si era mai fermato davvero: era ancora impegnato a guarire dalle fratture e dal trauma della caduta. Non ero sovrallenato, ma certamente esausto. Ho iniziato il Tour con la batteria scarica”.

A peggiorare la situazione, un altro incidente poco prima della Grande Boucle: “Al campionato nazionale sono caduto di nuovo e mi sono rotto una costola. Non era gravissimo, ma certo non l’ideale. Così mi sono trovato alla partenza della corsa più dura del mondo con una costola rotta e un corpo affaticato”.

Nonostante tutto, Remco ha dato il massimo: ha vinto una tappa, indossato la maglia bianca per diversi giorni ed è rimasto nelle prime posizioni della classifica generale durante la prima settimana. Poi, però, la fatica ha iniziato a pesare: “Sapevo di non essere al meglio, e alla fine il mio corpo ha detto basta”.

Il crollo e il ritiro

La crisi è arrivata nella tappa di Hautacam: “Dopo dodici giorni ho ceduto, ma ho continuato a lottare. Due giorni dopo, verso Superbagnères, ero completamente svuotato. In più si stavano manifestando i primi sintomi di un’infezione che si è trasformata in una forte sinusite”.

Per Evenepoel, il ritiro è stato uno dei momenti più duri ma anche più sinceri della sua carriera: “Quel giorno mi sono spezzato, e paradossalmente ne sono fiero. A volte il corpo decide per te, e bisogna accettarlo”.

"La decisione più difficile"

Lasciare il Tour è stata, a detta sua, “la scelta più dura degli ultimi anni, ma la più giusta. Per la prima volta ho davvero ascoltato il mio corpo. Vorrei che il mio esempio servisse soprattutto ai giovani corridori: è normale fermarsi, è normale sentirsi stanchi, è umano. A volte fare un passo indietro è la cosa più forte che si possa fare.

Ora il belga si prenderà il tempo necessario per recuperare: “Grazie a tutti per il supporto, significa più di quanto possiate immaginare”, ha concluso Evenepoel.

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