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"Schiacciati dalla situazione politica. Ora è cambiato tutto". Carera spiega Girmay alla NSN

L'agente dell'eritreo ha raccontato la scelta di lasciare Intermarché e la decisione di approdare alla NSN, attendendo che la situazione che aveva condizionato la Israel-Premier Tech fosse lontana

Il trasferimento di Biniam Girmay alla NSN Cycling è stato uno degli ultimi colpi di un ciclomercato molto ricco, ma che è stata procrastinata per molto tempo e ha vissuto di molta incertezza. A ripercorrerla è stato il suo agente, Alex Carera, che a BiciPro ha spiegato come la scelta sia maturata solo in seguito alla profonda trasformazione del team.

L'addio all'Intermarché-Wanty: ”Alcune scelte non erano all’altezza dell’anno precedente"

Carera ha innanzitutto parlato della scelta di lasciare la Intermarché-Wanty, che era in procinto di fondersi con la Lotto: “I dirigenti erano concentrati sul progetto fusione e questo pesava sulle scelte di campo, sui materiali, sull’evoluzione dell’annata. Nel ciclismo di oggi sono molto importanti i materiali e purtroppo alcune scelte non erano all’altezza dell’anno precedente.

Quando però è arrivata la proposta della Israel, secondo l'agente di Girmay ci sono state valutazioni che andavano oltre l'ambito tecnico o quello agonistico: “Il problema della Israel-Premier Tech non era sportivo: la struttura era efficiente, ma era schiacciata dalla situazione politica”. Le contestazioni internazionali esplose negli ultimi mesi, con la squadra percepita come rappresentativa del governo israeliano nel pieno delle accuse di genocidio a Gaza, avevano reso l’ambiente incandescente e condizionato sponsor, inviti e rapporti con gli organizzatori. Un quadro complicato anche per Girmay, che provenendo da un Paese come l’Eritrea, storicamente in rapporti tesi con Israele, si sarebbe trovato al centro di una tempesta non legata allo sport.

Biniam Girmay con la maglia dell'Intermarché-Wanty © Le Soir
Biniam Girmay con la maglia dell'Intermarché-Wanty © Le Soir

La tentazione UAE

Per questo, nelle settimane in cui la crisi politica e mediatica aveva raggiunto il culmine, l’opzione Israel-Premier Tech sembrava tramontata. Parallelamente si era aperta una via alternativa: la UAE Emirates–XRG, una pista concreta e valutata con attenzione, anche alla luce dell’incertezza generata dalla fusione tra Intermarché e Lotto, che aveva spinto molti atleti, Girmay compreso, a guardarsi attorno.


La scelta di NSN

Lo scenario è cambiato solo quando, tra ottobre e novembre, il progetto Israel-Premier Tech ha completato la sua metamorfosi: nuovo nome NSN Cycling, nuovi finanziatori, licenza trasferita dalla federazione israeliana a quella svizzera. Un cambio strutturale che, come sottolinea Carera, ha rimosso il principale ostacolo: Sul piano dei fondi è cambiato tutto, perché ora arrivano da società che non hanno legami con Israele. La parte sportiva invece non è cambiata: il manager [Kjell Carlström] finlandese era e rimane finlandese”.

Con la componente politica fuori dal quadro e la certezza di un progetto solido, Girmay ha potuto prendere in considerazione nuovamente l’offerta. Decisivo è stato anche l’impegno della NSN a costruire una struttura tecnica attorno al corridore eritreo, con un treno dedicato sia per le classiche sia per le volate nei grandi giri: “È nel loro progetto costruire una squadra forte intorno a lui. Un velocista ha ancora più bisogno di una struttura adeguata intorno rispetto a uno scalatore”.

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