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Tour de France, 13a tappa: un nuovo inizio

Il Grand Colombier sarà l'antipasto per le decisive tappe alpine di questo Tour; un arrivo in salita secco dove i primi potrebbero arrivare vicini, ma lanciandosi segnali importanti

13.07.2023 22:44

All'indomani di un'altra tappa estremamente usurante come quella odierna, in cui anche gli uomini di classifica si sono trovati al vento nel vivo della corsa, la sfida tra i grandi si riapre nel giorno della festa nazionale, con l'arrivo in salita quasi secco al Grand Colombier. La tappa, con partenza da Châtillon-sur-Chalaronne è breve (137.8 km) e non offre granché prima della salita finale, quindi, ancor più che nella tappa del Puy de Dôme, tutto accadrà negli ultimi km. I primi 120 km sono spezzati soltanto dall'ascesa (senza GPM) al Col de la Lèbe, tratto all'insù di circa 20 km, anche se di salita vera ci sono soltanto circa 6.5 km al 5.5% che terminano in vista del traguardo volante. Poi sarà il turno della dura ascesa finale, misurabile da Culoz in 17.4 km al 7.1%, spezzati in più tronconi: poco meno di 2 km al 6/7% portano alla prima impennata (circa 5km al 9.5%) dove si supera la spettacolare serie di tornantini; dopo due km molto semplici è il turno di un altro tratto di oltre 3 km al 9.5%, a cui fanno seguito gli ultimi 5.5 km di salita molto irregolare che alterna qualche breve discesina a strappi più o meno ripidi. Tra i più forti i distacchi potrebbero essere risicati, ma se si va in crisi su una salita di questo genere si possono velocemente perdere molti minuti.

Fari puntati su…

Domani il percorso è abbastanza facile da interpretare ed essendo particolarmente semplice per molti km, non lascia pensare a fughe numerose e di qualità. È una tappa facilmente controllabile dalle squadre dei favoriti ed è lecito attendersi che siano gli uomini di classifica a giocarsi una vittoria prestigiosa. Va anche detto che la tendenza degli ultimi anni, come è ormai arcinoto, è lasciare spesso il successo parziale alla fuga del mattino.

In ogni caso l'attrazione principale sarà, manco a dirlo, la sfida Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) che da adesso si rinnova sulle Alpi, partendo dall'antipasto di domani sui monti del Jura. A difendersi, se non addirittura a lottare già da adesso per il solo terzo posto, Jai Hindley (BORA-hansgrohe) a cui un arrivo secco come questo potrebbe essere un po' più indigesto del dovuto, ma ha un bel gruzzolo da difendere nei confronti di Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), Adam Yates (UAE Team Emirates) e Simon Yates (Team Jayco AlUla); abbiamo volutamente omesso e posticipato la menzione per Pello Bilbao (Bahrain - Victorious), 5° in classifica proprio davanti ai gemelli, teoricamente più debole in montagna, tant'è che si trova in questa posizione per merito della fuga vittoriosa di martedì. Chiudono la top10 Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers), chiamato a confermarsi nelle ultime decisive giornate di questo Tour, e la coppia Groupama - FDJ formata da David Gaudu e Thibaut Pinot: il primo è apparso molto in difficoltà sia oggi che martedì e già sul Puy de Dôme era giunto in ritardo scortato dal secondo, che con la fuga di oggi è rientrato in classifica; non si può escludere che il ruolo di capitano passi di mano in favore di Pinot. Ci sono almeno altri due corridori molto vicini che possono sperare di rientrare in top10 nel caso del crollo di qualcuno, ovvero Sepp Kuss (Jumbo-Visma), il quale però correrà quasi esclusivamente in funzione della maglia gialla, e Romain Bardet (Team dsm - firmenich). Va detto che i due erano rispettivamente 9° e 10° ad inizio settimana e sono retrocessi per effetto delle già citate fughe di Bilbao e Pinot.

Tour de France 2023, gli orari della tredicesima tappa

La partenza ufficiale è prevista alle 13:55 e la tappa dovrebbe terminare tra le 17:15 e le 17:30. Sarà trasmessa in tv sia in chiaro su Rai 2 (dalle 14:45 alle 18:00), sia su Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 13:30 alle 18:00).

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