Il podio del 53° Gran Premio di Capodarco, vinto dallo sloveno Jakob Omrzel © Pagina Facebook GC Capodarco
Ciclismo Giovanile

Gran Premio di Capodarco, Jakob Omrzel vince il duello con Pavel Novák

Il 19enne sloveno aggiunge alla sua collezione di successi anche la classica marchigiana, risolvendo l'affare sulla rampa conclusiva. 3° posto per Chesini davanti a Scalco e Bracalente

16.08.2025 18:30

Che avesse le proverbiali «carte in regola» - omaggiate a suo tempo da un ispiratissimo Piero Ciampi - lo sapevano tutti. Eppure, mancava un ultimo, prestigiosissimo timbro prima di varcare la soglia del professionismo: il 19enne sloveno Jakob Omrzel ha conquistato il 53° Gran Premio di Capodarco, lasciandosi alle spalle la coppia della MBH Bank-Ballan formata da Pavel Novák e Cesare Chesini, cui è toccato il compito - diviso a metà con Diego Bracalente - di proteggere l'azione del compagno di squadra nel finale. All'attacco nel terzultimo giro con una decina di corridori, il campione nazionale in linea della categoria Elite ha preso l'iniziativa lungo la salita che conduce all'abitato di Capodarco, trovando sulla sua strada il ceco della MBH Bank-Ballan, che aveva cercato di anticipare i tempi a metà dell'ultimo giro con un generosissimo Elia Andreaus. Il duello si è risolto sul tratto più duro della salita in favore del talento di casa Bahrain, che si era già aggiudicato a giugno il Giro Next Gen.

La cronaca del Gran Premio di Capodarco

Un'istituzione del ciclismo italiano: nella sua ormai lunga storia, il Gran Premio di Capodarco (Porto San Giorgio-Capodarco di Fermo, 174,7 km) ha laureato tanti corridori che hanno fatto carriera anche in massima serie, come Wladimir Belli, il compianto Fabio Casartelli, Mattia Cattaneo e - in tempi più recenti - Jai Hindley, Einer Rubio e Filippo Zana. Il 53° capitolo della corsa marchigiana - il primo senza il suo storico fondatore, Gaetano Gazzoli, morto alla fine di maggio 2025 per le conseguenze di un grave tumore - segue fedelmente lo schema che ne ha decretato la fama: dopo un primo circuito di 4100 metri (da moltiplicare per 4) sulla costa adriatica, la corsa si addentra nell'entroterra per affrontare un anello di 17,4 km (che dovrà essere ripetuto per 7 volte), caratterizzato dall'ascesa multipla a Capodarco (3400 metri al 5,8%). Alla fine del penultimo giro, i corridori saggeranno la durissima rampa finale, che sale sistematicamente in doppia cifra nell'ultimo chilometro, toccando addirittura il 18% poco prima dell'ultima curva. A quel punto, mancheranno 17,4 km al traguardo. Una manciata di chilometri in discesa e altrettanti in pianura prima di affrontare l'erta conclusiva, che presenta anche un breve settore in lastricato. Il rettilineo finale (al 3%) misura 250 metri.

La prima parte della corsa è caratterizzata dall'attacco di 8 uomini: il britannico Joseph Brookes (AVC-Aix Provence Dole), il danese Alfred Grenaae (Essegibi-General Store-F.lli Curia), gli italiani Elia Andreaus (Bahrain Victorious Development), Andrea Donati (Biesse Carrera-Premac) e Diego Nembrini (Essegibi) e gli olandesi Danijel Agricola (Wielerploeg Groot Amsterdam), Martijn Dingemans (Wielerploeg). I battistrada viaggeranno con un vantaggio massimo di 2'30" sul gruppo, dal quale si muoveranno nella seconda metà di corsa gli italiani Luca Rosa (UC Trevigiani Energiapura) e Lorenzo Slanzi (Futura Team). I battistrada restano compatti fino alla fine del terzo giro, quando perderà contatto Nembrini. I sei superstiti della fuga transiteranno in cima al GPM di Capodarco con circa 1' di margine su quattro inseguitori: l'irlandese Ronan O'Connor (Skyline) e gli italiani Tommaso Bosio (Essegibi), Luca Bagnara (Techinpes #InEmiliaRomagna) e Riccardo Santamaria (Ciclistica Rostese). I quattro contrattaccanti si accoderanno agli ormai esausti fuggitivi ai -60 dal traguardo. Poco prima del ricongiungimento, Grenaae cerca di avvantaggiarsi sui primi, ma non farà molta strada. Nel frattempo, i primi inseguitori sono segnalati a circa 2'30" dalla testa.

La situazione cambia ancora al quarto passaggio sulla salita che conduce alla frazione della città di Fermo: gli italiani Diego Bracalente (MBH Bank-Ballan CSB-Colpack) e Filippo Turconi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) si accodano al gruppo di testa, di cui fanno ancora parte Andreaus, Bosio e Brookes. Il corridore marchigiano della MBH Bank detta l'andatura alla fine del quarto passaggio, in cui la nuova testa della corsa ha un piccolo margine sul terzetto formato dagli italiani Cesare Chesini (MBH Bank) e Matteo Scalco (VF Group) e dal finlandese Kasper Borremans (Bahrain Victorious Development), che si accoderanno ai fuggitivi nel primissimo tratto di discesa. Con loro anche lo slovacco Matthias Schwarzbacher (UAE Emirates Adnoc-Gen Z) e il vincitore dell'ultimo Giro Next Gen, lo sloveno Jakob Omrzel (Bahrain Victorious Development). A metà del terzultimo giro, si agganciano alla testa altri due italiani: Dario Igor Belletta (Solme-Olmo) e Mirko Bozzola (SC Padovani). I dodici attaccanti transiteranno ai -40 con una trentina di secondi su un paio di uomini: l'italiano Niccolò Arrighetti (Biesse Carrera) e il russo autorizzato Valery Shtin (Area Zero-Caffè Mokambo).

Poco prima di raggiungere la cima della salita, Scalco impone un'accelerazione a cui rispondono Bosio, Bracalente, Chesini, Omrzel, Schwarzbacher e Turconi. Esaurita questa fiammata, però, c'è spazio per rientrare: Bozzola torna sotto al pari di Borremans e Brookes. Il tratto pianeggiante che precede l'ascesa di Capodarco consente ad altri uomini di rientrare sulla testa: il ceco Pavel Novák (MBH Bank), li italiani Andrea Alfio Bruno (Hopplà), Riccardo Perani (UC Trevigiani) e Nicholas Travella (Velo Club Mendrisio). Ai -25 dal traguardo, Andreaus riparte in compagnia di Bruno, Novak e Travella. L'atteggiamento passivo tra gli uomini più attesi favorisce l'azione del quartetto, che imboccherà la salita-totem del circuito con circa mezzo minuto di margine sulla concorrenza. Com'era prevedibile, però, gli inseguitori reagiscono sulla rampa finale di Capodarco, tant'è che Chesini, Omrzel, Perani e Scalco piomberanno sui migliori a inizio discesa. Dalla testa, però, si sfilerà lo sfortunato Andreaus, vittima di un problema meccanico che lo ha attardato sulla strada che collega Capodarco alla Statale Adriatica.

 

La platea dei migliori si allarga ulteriormente ai -11 dal traguardo: riecco Belletta, Bracalente, Borremans, Schwarzbacher e l'inesauribile Andreaus. Con loro anche il belga Duarte Marivoet (UAE Emirates Adnoc-Z Gen) e l'italiano Leonardo Volpato (Campana Imballaggi-Geo&Tex), cui si uniranno il danese Kevin Biehl (Essegibi), lo slovacco Samuel Novák (KTM Titol Cycling Team), il sudafricano Kieran Gordge (Óbidos Cycling Team) e il ripescato Bosio. 

Jakob Omrzel, miglior giovane del Tour of Slovenia © Tour of Slovenia/Sportida.com

Sul rettilineo che precede il rientro a Capodarco, l'italiano della squadra di sviluppo della Bahrain allunga in compagnia di Pavel Novák. La coppia al comando difende una decina di secondi sugli altri candidati al successo ai -3 dal traguardo. Poco più avanti, ecco la stoccata di Omrzel, a cui replica in un primo momento soltanto Novák. Alle loro spalle, prende l'iniziativa Scalco, seguito da Bracalente e Chesini. Neppure il tempo di accodarsi alla coppia metà ceca, metà slovena che il cadetto della formazione araba assesta una nuova accelerazione, fatale per le ambizioni dei tre italiani. Non resta che assistere alla sfida per il successo sull'ultima rampa di Capodarco: Omrzel attende il tratto in lastricato per staccare il rivale, involandosi verso il terzo successo del 2025 davanti a Pavel Novák e Cesare Chesini. A seguire Scalco, Bracalente, Schwarzbacher, Belletta, Borremans, Biehl e Travella.

L'ordine d'arrivo

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Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.