Ciclismo Giovanile

Piccoli panzerwagen crescono all'Avenir

La Germania di Michel Hessmann (nuova maglia gialla) vince la cronosquadre nella corsa giovanile francese. Belgio all'altezza dei tedeschi, prova tutto sommato positiva per l'Italia, male i padroni di casa e la Danimarca


La cronometro a squadre è da sempre un importante spartiacque del Tour de l'Avenir e anche quest'anno ha fatto il suo dovere. Se l'anno scorso i Paesi Bassi dominarono la prova lasciandosi alle spalle un certo equilibrio, quest'anno la sfida è stata ancora più intensa e ha scremato la classifica generale anche grazie alle cadute di ieri, che hanno coinvolto corridori di primo piano come Cian Uijtdebroeks e Lenny Martinez e che hanno lasciato strascichi nelle prestazioni odierne.

La prima formazione a prendere il via è l'Eritrea, che si presenta con quattro corridori alla partenza in seguito al ritiro di Niyat Russom e all'uscita fuori tempo massimo di Sela Weldemicael. È invece presente Milkias Kudus, fratello del ben più noto Merhawi, ed ex campione nazionale a cronometro junior. Al passaggio intermedio gli eritrei transitano con 19'23": un tempo piuttosto alto rispetto alle aspettative, che viene infatti abbassato da tutte le altre squadre e sarà, come previsto, l'intermedio più alto di giornata. Mentre l'Ecuador, con solamente tre corridori al via quest'oggi, fa segnare il miglior tempo con un discreto 36'52", da dietro arriva il primo riferimento interessante: è quello degli Stati Uniti, che transitano all'intermedio con 18'10". Un tempo comunque deludente per la formazione capitanata Matthew Riccitello che ha perso il suo miglior cronoman, Jared Scott, in seguito a una caduta nella seconda tappa.

Alle 15.15 si comincia a fare sul serio: la Francia, padrona di casa, prende il via mentre l'Irlanda di Darren Rafferty tuona all'intermedio con un sorprendente 17'16". Rafferty, vincitore della Strade Bianche di Romagna, ha ancora 19 anni e corre tra le fila di una vera e propria fucina di talenti - la Hagens Berman di Axel Merckx.

La prima squadra ad abbattere il muro dei 35' è l'Australia, che chiude la prova in 34'57" e balza al comando della corsa. Nel frattempo, la Francia mette le cose in chiaro completando la prima parte della cronometro in 16'47", ma fa ancora meglio il Belgio che sigla uno stratosferico 16'14". L'intermedio della squadra capitanata da Cian Uijtdebroeks resterà imbattuto fino alla fine: la Germania passa con un solo secondo di ritardo, seguita da Gran Bretagna (16'29"), Danimarca (16'35") e Norvegia (16'37"). A pochi secondi e ancora della partita i Paesi Bassi e soprattutto l'Italia, che cerca di limitare i danni e può vantare una formazione al completo.

Sul traguardo, la prima big a transitare è la Francia: 33'47" per la compagine di Lenny Martinez, che non ha sfornato una prova di livello e finirà alle spalle anche della modesta Repubblica Ceca (33'35") di Mathias Vacek. Cresce l'attesa per il Belgio, che sfonda il muro dei 33' e stacca di più di un minuto la Francia con un ottimo 32'45". Missione compiuta per Cian Uijtdebroeks e Lennert Van Eetvelt che recuperano terreno in classifica generale dopo le sventure della tappa di ieri. Anche l'Italia si mette in mostra e ferma il cronometro a 33'39", con un distacco più che buono dal Belgio e soprattutto capace di mettersi alle spalle i padroni di casa. All'appello mancano ancora cinque squadre. La Norvegia, guidata dai due talenti della Jumbo Visma Johannes Staune-Mittet e Per Strand Hagenes, chiude in 33'06" e conferma un certo feeling con le prove contro il tempo. Hagenes, iridato junior al primo anno tra gli under 23, è stato protagonista di un'ottima prova e ha trascinato i compagni fino al traguardo: un talento incredibile che farà parlare di sé nei prossimi anni. Sorridono anche i Paesi Bassi che concludono la prova in 33'17" e si issano al terzo posto provvisorio.

Il tempo del Belgio sembra inavvicinabile, ma la Germania compie un'autentica impresa e transita sul traguardo in 32'43", balzando al comando per soli due secondi: un tempo clamoroso che garantisce a Michel Hessmann la maglia gialla. Gran Bretagna e Danimarca non riescono ad avvicinare i panzer tedeschi, chiudendo le rispettive prove in 33'11" e 33'32".

Michel Hessmann è il nuovo leader della corsa dopo due giorni in cui ha dato il meglio di sé, issandosi il più avanti possibile in vista delle montagne, terreno dove ha ancora margini di miglioramento. Giornata buona per l'Italia che chiude all'ottavo posto di tappa, ma con un ritardo contenuto rispetto alle clamorose prestazioni di Germania e Belgio. Delusione di giornata è la Francia, appena alle spalle dell'Italia: non ci si aspettava più di una top 5, ma dopo le difficoltà di ieri il cammino di Lenny Martinez verso la conquista della corsa di casa si fa ancora più impervio. Prestazione sotto le aspettative anche per la Danimarca, che ha gestito male le forze perdendo tanto terreno nella seconda parte e chiudendo fuori dalle prime cinque.

Riepiloghiamo l'ordine d'arrivo: la Germania ha chiuso in 32'43" rifilando 2" al Belgio, 23" alla Norvegia 28" alla Gran Bretagna, 34" ai Paesi Bassi e 58" all'Italia, ottava. La nuova classifica generale vede al comando Hessmann con 25" sul britannico Tom Gloag, 33" sui tedeschi Hannes Wilksch, Luis-Joe Luhrs e Georg Steinhauser, 35" su Van Eetvelt, 48" sull'altro belga William Lecerf, 56" su Staune-Mittet, 1'01" sul britannico Leo Hayter, 1'16" su Uijtdebroeks, 1'25" su Vacek, 1'29" su Davide Piganzoli, Alessandro Fancellu e Alessio Martinelli, 1'50" su Martinez, 2'37" su Raffety e 5'44" su Riccitello.

Da domani non ci si potrà più nascondere: i 126 chilometri da Saint Amour a Oyonnax si snodano tra otto salite, di cui cinque sono gran premi della montagna di terza categoria. Il meteo dovrebbe sorridere ai corridori, ma si prospetta un'altra giornata pazza prima di giovedì, quando è previsto il primo e unico giorno di riposo.
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