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UAE Tour, Philipsen si staglia, Malucelli quarto, Viviani e Dainese nei 10. Pogacar guadagna altri 2"

24.02.2022 13:59

Ci sono tappe pianeggianti e tappe pianeggianti. Se l'altro giorno abbiamo visto la versione soft del piattone, oggi all'UAE Tour abbiamo assistito a tutt'altro spettacolo, grazie al vento e a qualcuno che ha voluto provare ad approfittarne. Poi l'esito è stato il medesimo di (quasi) sempre, gruppo compatto e volatone, ma vuoi mettere la soddisfazione dello spettatore? Tra l'altro, premiata all'arrivo è stata proprio la stessa squadra che aveva fatto saltare i piani nel corso della frazione, la Alpecin-Fenix che festeggia il terzo successo stagionale, tutti conquistati allo sprint, Jakub Mareczko al Tour of Antalya e Jasper Philipsen nella prima e - appunto oggi - nella quinta tappa della corsa emiratina.

Era la Ras al Khaimah Corniche-Al Marjan Island di 182 km, e a 181 dalla fine erano già in viaggio Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF) e il solito tris Gazprom-RusVelo con Pavel Kochetkov, Michael Kukrle e l'immarcescibile leader dei traguardi volanti Dmitry Strakhov. Purtroppo per lui però è intervenuta una variabile piuttosto importante nella corsa, il vento, e ciò ha mandato in fumo i suoi piani: e sì, perché il gruppo si è frazionato su un ventaglio ispirato dalla Alpecin-Fenix dopo 40 km di tappa, per esempio Tadej Pogacar (UAE Emirates) e Jasper Philipsen (Alpecin) erano davanti, Filippo Ganna e Adam Yates (INEOS Grenadier) dietro; il ritmo del gruppo è aumentato a dismisura e la fuga (che pure aveva raggiunto quasi 4' di vantaggio) è stata così rapidamente annullata, ma proprio un attimo prima del primo traguardo volante, al km 50. TV che è stato vinto proprio da Philipsen su Pogacar, il quale ha così guadagnato 2" su tutti in classifica.

Con grande sforzo degli INEOS dietro e di Ganna in prima persona, anche il ventaglio è stato annullato al km 55, e non appena il gruppo è ritornato compatto e l'andatura è calata è partita un'altra fuga, con alcuni volti noti al suo interno: Tonelli, presente; Kochetkov, presente; l'ormai mitico Strakhov, presente; e come quarto uomo, un secondo Bardiani, Johnatan Cañaveral. Il nuovo quartetto si è portato a +3'30", Strakhov s'è vinto il suo benedetto sprint a 87 km dalla fine, quindi una nuova accelerazione in gruppo (di nuovo la Alpecin!) ha annullato la seconda fuga ai -60. Il plotone, percorso da andature folli, ha rischiato più volte di frazionarsi ancora, poi ai -31 è partita la terza fuga del giorno (niente male come tappa tranquilla...).

C'era un unico Gazprom che, facente parte della prima fuga, non era entrato nella seconda, Michael Kukrle, e non sopportando la cosa ci ha tenuto a tutti i costi a pareggiare il conto coi compagni, sicché se n'è andato solo e ci ha creduto davvero, perché ha impiegato 15 km per guadagnare 2'14", limite che gli ha dato più di una speranza. Purtroppo per il ceco, però, il gruppo ha reagito in maniera veemente quando è stato necessario farlo, e un po' tutti i team dei velocisti hanno contribuito a riprendere il coraggioso, evento avvenuto ai 2800 metri. Poco prima c'era stato l'intoppo di Pogacar, vittima di foratura ai -7 ma capace di rientrare - con l'aiuto del compagno Mikkel Bjerg - già ai -4.5.

Dopodiché, la volata: Sam Bennett (Bora-Hansgrohe), ottimamente pilotato dai suoi, ha tentato di anticipare ma da dietro è rinvenuto fortissimo ancora Jasper Philipsen, che si è preso il centro della strada e della scena, vincendo la seconda tappa personale in questo UAE Tour. Al secondo posto si è inserito il giovane Olav Kooij (Jumbo-Visma) davanti a Bennett e a un ottimo Matteo Malucelli (Gazprom); ancora, quinto si è piazzato Rudy Barbier (Israel-Premier Tech) davanti a Elia Viviani (INEOS), Arnaud Démare (Groupama-FDJ), Alberto Dainese (DSM), Max Kanter (Movistar) e Marc Brustenga (Trek-Segafredo).

Classifica quasi invariata rispetto a ieri, Pogacar è primo con 4" su Ganna, 14" su Aleksandr Vlasov (Bora), 17" su Yates, 25" su Neilson Powless (EF Education-EasyPost), 30" su João Almeida (UAE), 37" su Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), 40" su Óscar Rodríguez (Movistar), 42" su Ruben Guerreiro (EF), 43" su Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën) e Romain Bardet (DSM). Domani si corre a Dubai, partenza e arrivo all'Expo 2020 e in mezzo altri 180 km completamente pianeggianti. Se il vento è d'accordo, ci piacerebbe divertirci come oggi.

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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!