
Ottanta voglia di record: Richardson fa 8″857 a Konya sui 200 metri, media di 81,9 km/h
A Konya il britannico migliora il record mondiale dei 200 metri lanciati con 8″857 a 81,9 km/h, dopo l’8″941 che ieri aveva già fatto la storia
Matt Richardson non si è accontentato del primato mondiale conquistato ieri nei 200 metri lanciati, quando era diventato il primo uomo a scendere sotto i nove secondi con 8″941 (80,527 km/h). Oggi, sullo stesso velocissimo velodromo di Konya, il 26enne pistard britannico ha limato ancora il tempo, portandolo a un impressionante 8″857, alla media di 81,921 km/h.
“Sapevo che c’era ancora margine dopo essere uscito dal rettilineo ieri – ha spiegato Richardson –. Ho curato la traiettoria restando il più vicino possibile alla linea nera e sono andato più veloce. È un grande sollievo e una sensazione incredibile. Ero felice per ieri, ma avevo ancora fame”.
Due record in due giorni
In due giorni, Richardson ha abbassato di 231 millesimi il record che apparteneva a Harrie Lavreysen (9″088 alle Olimpiadi di Parigi 2024). Il neerlandese, considerato il miglior velocista della sua generazione e vincitore di sette titoli mondiali consecutivi nello sprint individuale, è e sarà l'avversario di riferimento per Richardson nelle grandi occasioni. Proprio Richardson è stato uno dei rari corridori in grado di batterlo in uno sprint diretto, alimentando una rivalità che ora si sposta anche sul terreno dei record.
La giornata di ieri era stata già memorabile per il ciclismo britannico: oltre al record di Richardson, Will Bjergfelt aveva stabilito la nuova miglior prestazione mondiale nell’ora paralimpica C5, percorrendo 51,471 km e migliorando nettamente il primato di Andrea Tarlao (47,569 km, 2014). Niente da fare invece per Charlie Tanfield, argento olimpico a Parigi 2024 nell’inseguimento a squadre, che nell’assalto al record dell’ora assoluto di Filippo Ganna (56,792 km, Grenchen 2022) si era fermato a 53,967 km.

Con Lavreysen ha il duopolio nella velocità
Il doppio colpo di Konya conferma Richardson come punto di riferimento mondiale nello sprint, insieme al grande rivale Harrie Lavreysen: il duello con il plurivittorioso neerlandese, campione olimpico e mondiale in carica si rinnoverà ai prossimi mondiali di Santiago del Cile, a ottobre.
La sua ascesa in maglia britannica è recente e non priva di polemiche: nato nel Kent e cresciuto in Australia, ha costruito lì la sua carriera, vincendo due ori ai Giochi del Commonwealth e un titolo mondiale nello sprint a squadre (2022). Alle Olimpiadi di Parigi 2024, con i colori australiani, ha conquistato un oro, due argenti e un bronzo, confermandosi secondo solo a Lavreysen. Poche settimane dopo ha annunciato il passaggio alla nazionale britannica, scelta che gli è valsa un bando a vita da AusCycling e accuse di aver trasferito materiali e progetti tecnici di proprietà della federazione australiana.