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Il Brandon che crea un'atmosfera

10.03.2022 16:28

Nella quinta tappa della Parigi-Nizza arriva la fuga e vince McNulty, al terzo squillo stagionale. Salta Wout Van Aert, maglia gialla ereditata dal compagno Primoz Roglic


Un Brandon McNulty incontenibile in questo inizio di 2022. Nella quinta tappa della Parigi-Nizza lo statunitense della UAE vince a modo suo: staccati tutti i compagni di va all'arrivo in solitaria dopo una cavalcata di 40 chilometri. Evidentemente le strade dell'Ardéche gli sono particolarmente gradite, visto il suo trionfo solo due settimane fa alla Faun-Ardéche Classic, ma il ventitreenne di Phoenix aveva già conquistato in Spagna il Trofeo Calvia. Nel gruppo, grande prova di solidità di Primoz Roglic che rimane senza i compagni della Jumbo-Visma ma controlla alcuni tentativi dei rivali, vestendo così la maglia gialla. Wout Van Aert alza presto bandiera bianca e si disinteressa alla classifica.

Veniamo dunque alla descrizione di questa quinta frazione della Parigi-Nizza 2022, con partenza da Saint Just Saint Rambert ed arrivo a Saint Sauveur de Montagut per un totale di 188,8 km. Entra nel vivo da oggi la “corsa verso il sole" con una tra le tappe più impegnative di questa edizione. I più di 3000 metri di dislivello e i 5 GPM di giornata (tra cui 3 di prima categoria) creano senza dubbio il terreno adatto agli scalatori. La salita più dura di giornata è senz'altro il Col de la Mure (7.6 km all'8.3%), lo scollinamento è posizionato a 33 km dall'arrivo, ma attenzione anche alla conseguente discesa molto tecnica. Prima del traguardo però c'è ancora da affrontare la scalata a Saint Vincent de Dufort (4,8 km al 5,4%), decisamente più pedalabile, ma che terminerà ad una decina di chilometri dalla conclusione.

Non partiti oggi ben 18 corridori di svariate squadre, per problemi fisici o cadute varie, tra i nomi più noti segnaliamo Gino Mäder (Bahrain-Victorious), Matteo Trentin (UAE), Clément Champoussin (Ag2r-Citroën) e Stefan Bissegger (EF Education-EasyPost). Ma passiamo alla cronaca. Servono circa quindici chilometri di attacchi e contrattacchi in testa al gruppo per formare la fuga di giornata. Alla fine riescono ad evadere 10 uomini, per una composizione molto interessante e ben assortita, si tratta di: Rubén Fernández (Cofidis), Laurent Pichon (Arkéa Samsic), Valentin Madouas (Groupama-Fdj), Brandon McNulty (UAE), Matteo Jorgenson (Movistar), Harm Vanhoucke (Lotto Soudal), Owain Doull (EF Education-EasyPost), Franck Bonnamour (B&B Hotels-KTM), Anthony Turgis (TotalEnergies), Michael Mørkøv (Quick-Step).

Questo ottimo gruppetto riesce ad ottenere un vantaggio massimo di più di 7', mentre dietro è ovviamente la Jumbo-Visma ad assumersi la responsabilità dell'inseguimento, ma la velocità del team olandese per le strade dell'Ardéche è moderata. I fuggitivi riescono quindi a mantenere stabile il gap, aumentano così chilometro dopo chilometro le possibilità che a giocarsi la tappa siano proprio i 10 all'avanscoperta. Giunti sulle prime rampe del Col de la Mure è Brandon McNulty a rompere gli indugi andandosene in solitaria, mentre la maglia gialla Wout Van Aert (Jumbo-Visma) si stacca subito. L'Arkéa Samsic mette alla frusta il gruppo per il proprio leader Nairo Quintana, nonostante ciò prova ad allungare Guillaume Martin (Cofidis), ben lontano però in classifica generale.

I più immediati inseguitori di McNulty restano Vanhoucke, Bonnamour e Jorgenson, ma scollinano con circa un minuto di ritardo da uno scatenato statunitense. La situazione a questo punto procede sostanzialmente cristallizzata con il battistrada che mantiene un margine superiore al minuto sui primi inseguitori, fino alla salita verso Saint Vincent de Durfort, dove la TotalEnergies imprime una notevole accelerata. Primoz Roglic (Jumbo-Visma) rimane senza compagni di squadra ed il primo ad attaccarlo è Daniel Martínez (Ineos), ma lo sloveno interviene in prima persona e ricuce sulla coppia Martin-Martínez che si era nel frattempo formata. Trionfo solitario dunque per Brandon McNulty per una vittoria mai in discussione, alle sue spalle ad 1'58" arrivano Bonnamour e poi Jorgenson. Quarto giunge Harm Vanhoucke a 2'30", poi Laurent Pichon che supera allo sprint Anhony Turgis, settimo è Valentin Madouas, ottavo Owain Doull. La top10 è completata da uomini del gruppo dei big che giunge a 5'43" ed è regolato allo sprint da Pierre Latour (TotalEnergies) che batte Quentin Pacher (Groupama-FDJ) decimo.

Classifica generale che vede cambiare la maglia gialla, che resta in casa Jumbo-Visma con Primoz Roglic. Lo sloveno ha ora un vantaggio di 39" su Simon Yates (BikeExchange), terzo Pierre Latour a 41", poi Daniel Martínez a 56" ed Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe) a 59". Sesto c'è Adam Yates (Ineos) a 1'11", seguito da Søren Kragh Andersen (DSM) a 1'26" e Jack Haig (Bahrain-Victorious) a 1'35". Completano le prime 10 posizioni provvisorie Nairo Quintana (Arkéa Samsic) a 1'45" ed infine Ion Izagirre (Cofidis) a 2'01".

Nella giornata di domani si affronterà invece la sesta tappa, la più lunga di questa Parigi-Nizza 2022, con un totale di 213,6 km da percorrere da Courthézon ad Aubagne, in territorio provenzale. Il profilo altimetrico si presenta mosso, con 5 GPM e numerosi altri tratti tortuosi e vallonati. Punto focale della tappa sarà probabilmente il Col de l'Espigoulier (10.8 km al 4.4%), la cui discesa terminerà nei 20 km finali. Di lì in poi altri strappi potranno selezionare ulteriormente il gruppo che si giocherà lo sprint ristretto oppure favorire qualche azione da finisseur.
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