Isaac del Toro in trionfo ad Acqui Terme, sede d'arrivo del Gran Piemonte © Sito ufficiale Il Gran Piemonte
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15-0 Del Toro: Isaac brinda anche al Gran Piemonte. Hirschi al posto d'onore, 3° Mollema

Dopo aver saggiato la forza della concorrenza con un breve attacco sulla salita di Castelletto d'Erro, il messicano accelera ancora ai -20 dal traguardo, raggiungendo e staccando lo svizzero e l'olandese, che avevano tentato di anticipare i tempi

09.10.2025 16:01

Dal Piemonte al Piemonte: la stagione di Isaac del Toro ha i contorni delle colline e delle montagne di questa regione, che ha dispensato gioie e dispiaceri all'ambizioso corridore messicano. Qui ha ottenuto il primo, grande successo del 2025 - staccando tutti in cima a Superga - e vissuto la più cocente delusione della sua ancora acerba carriera, lasciando sul Colle delle Finestre una maglia rosa che aveva fin lì ampiamente meritato. Cinque mesi più tardi, il 21enne della UAE Emirates-XRG si è preso una bella rivincita, aggiudicandosi da dominatore il Gran Piemonte, prova generale del Giro di Lombardia di sabato prossimo. Entrato già in azione sulla prima salita di Castelletto d'Erro - quando mancavano quasi 50 chilometri all'arrivo di Acqui Terme - del Toro ha preferito rientrare sotto coperta, lasciando l'iniziativa a un sestetto di contrattaccanti - tra i quali Marc Hirschi e Bauke Mollema, che occuperanno nell'ordine gli altri gradini del podio  - prima di riprendersi la scena ai -20 dal capolinea. Con un allungo secco e bruciante, l'emergente centroamericano ha subito staccato la concorrenza per poi balzare sulle ruote dei corridori che avevano provato ad anticipare la bagarre. Poco più avanti, infine, l'allungo con cui ha chiuso la partita. Due presenze italiane nella prima pagina della classifica: 6° Edoardo Zambanini, 10° Andrea Bagioli. 

La cronaca del Gran Piemonte

Dalle Langhe al Monferrato, una corsa secolare affacciata sul Giro di Lombardia: la 109ª edizione del Giro del Piemonte - ribattezzato Gran Piemonte per discutibili ragioni di marketing - si disputa su un percorso vallonato che si adatta perfettamente ai cacciatori di classiche. I 179 km che uniscono Dogliani (Cuneo) ad Acqui Terme (Alessandria) si presentano movimentati fin dal via: le salite di Barolo (4 km al 4,8% di media), La Morra (poco più di 3 km che salgono al 5%) e Diano d'Alba - poco meno di 5 km con una pendenza media del 5% - caratterizzano la prima parte della corsa, che entra gradualmente nel vivo con lo strappo di Tre Stelle (3100 metri al 4,7%) e il Bric della Forma: 4400 metri al 6,3% medio, con un'incursione all'8% nel tratto centrale. Dopo aver omaggiato il paese natale di Cesare Pavese, Santo Stefano Belbo (Cuneo), la carovana punta verso l'abitato di Rocchetta Palafea: appena 2700 metri che si arrampicano all'8,3%, spingendosi fino al 9% nella seconda parte. Un breve settore di alleggerimento accompagna i corridori fino all'inizio del circuito finale, in cui spicca la salita di Castelletto d'Erro: poco più di 6 km al 5,3% che sfondano il muro della doppia cifra nei primi 1000 metri, dove si raggiunge il 15%. Una discesa abbastanza scorrevole accompagna i corridori fino al suono della campana: il contachilometri segna -33. Una decina di chilometri senza insidie prima di affrontare per la seconda e ultima volta le rampe di Castelletto d'Erro. L'arrivo è posizionato in cima a uno strappo di 300 metri al 6%.

Poco dopo il via ufficiale, allungano 7 corridori: il belga Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck), il danese Odd Kristian Eiking (Unibet Tietema Rockets), l'italiano Matteo Trentin (Tudor), il monegasco Victor Langellotti (Ineos Grenadiers), il norvegese Ådne Holter (Uno-X Mobility), lo sloveno Jan Tratnik (Red Bull-Bora-Hansgrohe) e il tedesco Jasha Sütterlin (Jayco AlUla). I battistrada accumuleranno un vantaggio massimo di poco superiore ai 2' sul gruppo, pilotato dagli uomini della UAE Emirates-XRG.

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Odd Kristian Eiking, Matteo Trentin, Victor Langellotti, Ådne Holter, Jasha Sütterlin, Quinten Hermans e Jan Tratnik in fuga al Gran Piemonte © Sito ufficiale Il Gran Piemonte

La fuga procede compatta fino alla salita di Rocchetta Palafea, dove si avvantaggiano Hermans, Holter e Tratnik. La nuova testa della corsa viaggerà con un margine di poco superiore al minuto e mezzo sul gruppo - che riassorbirà uno dopo l'altro Eiking, Langellotti, Sütterlin e Trentin - fino alla prima ascesa di Castelletto d'Erro, dove entra subito in azione il messicano Isaac del Toro (UAE Emirates-XRG). Il centroamericano - tallonato dallo statunitense Neilson Powless (EF EasyPost), sul quale si riporteranno il francese Lenny Martinez (Bahrain Victorious) e l'italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) - decide però di non forzare la mano, rintanandosi nel cuore di un gruppo sempre più smilzo, dal quale si è già sfilato il campione del mondo della categoria Under-23, l'italiano Lorenzo Mark Finn (Red Bull). Il passo regolare imposto dal russo di passaporto francese Pavel Sivakov (UAE Emirates) e dallo spagnolo Pablo Torres (UAE Emirates) invoglia altri 6 uomini a forzare la mano: l'olandese Jardi Christiaan van der Lee (EF) - che aveva già tentato di avvantaggiarsi in compagnia dell'irlandese Eddie Dunbar (Jayco) - rilancia l'azione con il colombiano Einer Rubio (Movistar), l'italiano Lorenzo Milesi (Movistar), l'olandese Bauke Mollema (Lidl-Trek), lo spagnolo Ion Izagirre (Cofidis) e lo svizzero Marc Hirschi (Tudor). Un'azione potenzialmente pericolosa, ma comunque tenuta sotto controllo dalla platea dei favoriti, che concederanno non più di mezzo minuto ai contrattaccanti. Per intanto, Hermans, Holter e Tratnik sfilano ad Acqui Terme con 35" su Izagirre, Hirschi, Milesi, Mollema, Rubio e van der Lee e circa 55" sul resto della compagnia, di nuovo trainata da Sivakov con la collaborazione degli XDS-Astana, in corsa con gli italiani Christian Scaroni (XDS-Astana) e Simone Velasco (XDS).

La rincorsa dei 7 inseguitori agli ormai esausti battistrada si conclude proprio a ridosso della salita di Castelletto d'Erro. Tuttavia, alle loro spalle, del Toro ha deciso di fare sul serio. Un'azione semplicemente impressionante, a cui provano a replicare invano Powless e Martinez. Alle loro spalle, invece, escono di scena prima Ganna, poi Scaroni. Di qui in avanti, il messicano mette in scena il suo personale monologo: dopo aver raggiunto e staccato Izagirre, Milesi e van der Lee, del Toro si lancia all'inseguimento di Hirschi, che aveva cercato di anticipare i tempi nel primo tratto all'insù. Tuttavia, l'aspirante fenomeno della UAE Emirates-XRG ha già allungato la sua ombra sullo svizzero della Tudor, nel frattempo raggiunto anche dall'olandese della Lidl-Trek. La compagnia pedala assieme fino ai -17 dal traguardo, quando del Toro assesta la stoccata risolutiva. Da quel momento in avanti, la corsa si trasforma in una passerella per il corridore bianconero, che guadagna immediatamente mezzo minuto su Hirschi e Mollema. Ancora più indietro il gruppo dei battuti, che scollinerà con 1' sull'attaccante solitario. Il resto è già scritto: del Toro si presenta tutto solo sul traguardo, conquistando per distacco il 15° successo della sua magnifica stagione (il 18° da professionista). Nonostante una vistosa sbavatura in discesa, i due inseguitori riescono a scongiurare il rientro della concorrenza, assicurandosi gli altri due posti sul podio. Il veterano olandese prova ad anticipare lo sprint, ma l'elvetico lo supera facilmente sul lato opposto della strada. Dunque: 2° Hirschi (a 40"), 3° Mollema (a 44"). L'altro svizzero Fabio Christen (Q36.5, a 1'07") inaugura la sfilata dei battuti, precedendo l'australiano Michael Matthews (Jayco), l'italiano Edoardo Zambanini (Bahrain) e Powless. A seguire Hermans, il colombiano Egan Bernal (INEOS) e l'altro italiano Andrea Bagioli (Lidl). 

L'ordine d'arrivo

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Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.