
Vuelta a España. Jay, again: Vine pianta la sua bandiera a Belagua
Almeida attacca, ma Vingegaard non si scompone: il danese torna in rosso alla vigilia di una tappa difficile da controllare
Jay Vine (UAE Team Emirates-XRG) vince ancora alla Vuelta a España 2025: l'australiano ha la meglio su Pablo Castrillo e Javier Romo (Movistar), che in ogni modo avevano provato a regalare una vittoria alla squadra di casa. In una giornata iniziata con le aspre polemiche di Juan Ayuso nei confronti della UAE Team Emirates e proseguita con una fuga che non sembrava riuscire a formarsi in nessun modo, il valenciano ha avuto anche modo di aiutare il proprio capitano João Almeida nel lanciare un attacco a Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike) che, però, è riuscito senza problemi a resistere agli affondi del portoghese. Perde terreno ma poi recupera Giulio Ciccone (Lidl-Trek), sesto; cede invece la maglia rossa Torstein Træen (Bahrain-Victorious) che, pur non naufragando, è costretto a cedere il simbolo del primato a Vingegaard.
La Vuelta 2025, la cronaca della decima tappa
Frazione di 175.3km dal Parque de la Naturaleza Sendaviva (Argueda) a El Ferial Larra Belagua (Isaba). Due salitelle al 4%, aprono la tappa, precedendo di una trentina di km la successione Alto de Lerga (10.5km al 3.4%, max 9%), Alto de Aibar (circa 6km al 4%, max 8%), Alto de Iso (circa 4km al 4.5%) e Alto de las Coronas (7.3km al 4.7%, max 8%), GPM di terza categoria. Dopo la discesa altri 30km di fondovalle (con lo sprint intermedio di Isaba) precedono la salita finale e GPM di Larra Belagua (9.4km al 6.3%): ancora un salita dura nella parte iniziale (primi 7km al 7.6%, max 10%), cui segue un km pedalabile (4/5%) e gli ultimi 1400m quasi pianeggianti.
Inizio di tappa velocissimo, con una serie di attacchi che coinvolgono uomini di tutte le squadre nel tentativo di staccare una fuga che stenta a partire nei primi 50km di corsa. Il ritmo altissimo fraziona più volte il gruppo prima di una grossa caduta occorsa a 120km dall'arrivo: i corridori coinvolti (tra i quali ha la peggio Raúl García Pierna (Arkéa-B&B Hotels), costretto al ritiro) riescono a rientrare. Jay Vine (UAE Emirate), Javier Romo (Movistar) e Jardi Christian van der Lee (EF Education) cercano di avvantaggiarsi sull'Alto de Lerga, me vengono riassorbiti dal gruppo quando mancano circa 100km dal traguardo. Continuano gli scatti in gruppo anche sull'Alto de Aibar, dove prendono qualche metro Andrea Bagioli (Lidl-Trek), uno uomo dell'Astana e Clément Braz Afonso (Groupama), che però cade cercando di prendere una musette di rifornimento. Sui due attaccanti rimasti in testa rientrano diversi uomini, ma su di loro piomba Victor Campenaerts (Visma-Lease a Bike) con Jonas Vingegaard a ruota: il gruppetto di nove corridori che si era formato viene richiuso quindi dalla Bahrain-Victorious del leader della corsa Torstein Træen.
Parte quindi in contropiede un uomo dell'Arkéa, che però rischia di andare a sbattere contro il personale di sicurezza della corsa che sta contenendo alcuni manifestanti. Finalmente, dopo oltre 105km già affrontati, ai piedi dell'Alto de Iso riesce a staccarsi un grosso gruppo di una trentina di corridori. Tra di loro troviamo Vine e Mikkel Bjerg (UAE Emirates); Julien Bernard (Lidl-Trek); Alec Segaert (Lotto); Romo, Pablo Castrillo e Orluis Aular (Movistar); Michał Kwiatkowski (INEOS Grenadiers); Bruno Armirail e Johannes Staune-Mittet (Decathlon AG2R); Matteo Sobrero e Ben Zwieoff (RedBull-BORA); Harold Tejada, Fausto Masnada e Nicola Conci (XDS Astana); Kevin Vermaerke e Gijs Leemreize (PicNic-PostNL); Xabier Azparren e David Gonzalez (Q36.5); Joel Nicolau, Jakub Otruba e Abel Balderstone (Caja Rural). Il gruppo lascia fare, mandando quasi subito la fuga a 1', mentre provano a raggiungere la testa della corsa Archie Ryan, Sean Quinn (EF Education) e Junior Lecerf (Soudal Quick-Step), che rientrano a 60km dal traguardo.

La fuga mantiene 1'30" sul gruppo all'inizio dell'Alto de Las Coronas: gli uomini sono troppi e non c'è grandissima collaborazione, così attacca Romo, che prende subito una ventina di secondi di vantaggio sul grosso della fuga. Vine cerca di far chiudere a qualcun altro, ma poi scatta a sua volta per riportarsi sullo spagnolo. Romo riesce comunque a passare in testa al GPM in solitaria, venendo ripreso dall'australiano lungo la discesa: dietro di loro c'è in caccia un gruppetto di sei uomini. Gli inseguitori, che sono Castrillo, Bernard, Conci, Ryan, Azparren e Balderstone, riprendono il duo di testa a 38km dal traguardo: il loro vantaggio sul peloton è di 3'10", ma gli ex compagni di fuga sono a soli 25". Segaert sfrutta le proprie doti da cronoman per riportarsi con uno scatto secco sulla testa della corsa e anche Vermaerke riesce a rientrare a 25km dal traguardo. Poco dopo, i battistrada transitano allo sprint intermedio di Isaba con Bernard in testa. È ancora Segaert a movimentare la situazione, provando ad anticipare gli scalatori con un attacco a 19km dal traguardo: il giovane belga prende subito 25" sugli ex compagni di fuga, che diventano 42" all'inizio del GPM del Puerto de Belagua. Romo accelera immediatamente, staccando però solo Azparren, Balderstone e Vermaerke; Vine risponde poco dopo, staccando momentaneamente i due Movistar e Conci, mentre rimangono alla sua Bernard e Ryan. Segaert intanto sta per essere ripreso: è Castrillo a riportarsi sul belga, partendo in contropiede, mentre Vine è in gestione, tanto che prova ad attaccare anche Ryan.
In gruppo, intanto, la UAE Team Emirates imposta un ritmo molto sostenuto con Juan Ayuso, che ha il capitano João Almeida a ruota: il valenciano esaurisce il proprio lavoro e viene sostituito da Bjerg, ripreso dalla fuga. Il passo del danese screma ulteriormente il gruppo dei migliori facendo staccare la maglia rossa Træen. Anche Bjerg si sposta e parte Almeida: lo seguono senza problemi Vingegaard e Matteo Jorgenson (Visma-Lease a Bike), Tom Pidcock (Q36.5), Jai Hindley e Giulio Pellizzari (RedBull-BORA) e Matthew Riccitello (FreePalestine), mentre perde le ruote Giulio Ciccone. Vine intanto ha accelerato, andando a riprendere prima Ryan e poi Castrillo a 6km dal traguardo, staccandolo poche centinaia di metri dopo e involandosi verso una vittoria certa. Almeida attacca di nuovo, ma né Vingegaard, né Pidcock mollano la sua ruota: Jorgenson e Riccitello rientrano, con l'americano della Visma che si mette a tirare, consentendo il rientro di Hindley e Pellizzari, così come quello di Ciccone che, aiutato da Bernard, riesce a riaccordarsi al gruppetto dei migliori a 2.5km dal traguardo. Jay Vine passa intanto sotto la flamme rouge, andando a conquistare la sua seconda vittoria di tappa in questa Vuelta, mentre il gruppo degli uomini di classifica accelera grazie all'azione di Pellizzari. Pablo Castrillo taglia il traguardo in seconda posizione a 35" dall'australiano: dietro lo spagnolo il compagno di squadra Javier Romo batte di poco Archie Ryan. Il gruppo dei favoriti viene regolato da Tom Pidcock. Torstein Træen paga 2'08" da Vine e 1'03" da Vingegaard, cedendo al danese la maglia rossa.