Olav Kooij sfreccia a Viadana © Sito ufficiale Giro d'Italia
Giro d'Italia

Giro d'Italia, Olav Kooij indica la Viadana ai velocisti

L'olandese - scortato da Affini e Van Aert - rimonta sul connazionale Van Uden, che aveva provato ad anticipare lo sprint. Del Toro guadagna altri 2" sui rivali per la maglia rosa

22.05.2025 17:50

Una giornata trascorsa in attesa dello spettro di Godot, che molti pensavano potesse presentarsi sotto forma di vento o pioggia. A ben vedere, non sono mancati né l'uno né l'altra, ma il gruppo ha comunque evitato il peggio. E così, ne è venuta fuori una tappa tutto sommato di transizione per i candidati alla vittoria del Giro d'Italia, che hanno concesso - apparentemente senza rimpianti - altri 2" alla maglia rosa Isaac Del Toro, 3° nello sprint intermedio con abbuoni di Brescello. La vana attesa dei ventagli ha ceduto il passo all'annunciatissima parata dei velocisti, terminata con il netto successo di Olav Kooij sul traguardo di Viadana. Scortato in maniera impeccabile da Edoardo Affini e Wout van Aert, il 24enne olandese non si è lasciato sorprendere dalla progressione anticipata di Casper Van Uden, che ha tentato inutilmente di replicare il numero di Lecce, accontentandosi del posto d'onore alle spalle del più titolato connazionale, che ha così intascato la sua 40ª vittoria in massima serie (la quarta del 2025). 3° un competitivo Ben Turner, che ha preceduto il pluridecorato Mads Pedersen e Kaden Groves, a segno nella penultima volata (in edizione ridotta) della corsa rosa 2025. 

La cronaca della 12ª tappa del Giro d'Italia

Un itinerario delle passioni dal cuore dell'Emilia alla Bassa Mantovana: la 12ª tappa del 108° Giro d'Italia (Modena-Viadana/Oglio-Po, 172 km) è una collezione di icone e simboli - la Ferrari, le ceramiche di Sassuolo, il Parmigiano Reggiano, Don Camillo e Peppone - che rappresentano un pezzo pregiato della nostra storia e del nostro costume. Dal punto di vista strettamente ciclistico, questa frazione è cucita addosso agli sprinter di professione, che avevano pedalato in cattività negli ultimi giorni dopo aver banchettato a più riprese tra l'Albania e il Meridione. Lasciata la Pianura Padana, la carovana sale sulle colline della provincia di Reggio Emilia per affrontare dopo 40 km di corsa il primo GPM della giornata: Baiso, un 3ª categoria di quasi 5 chilometri al 6% medio, con un brevissimo tratto al 9%. Più strappi che tratti di alleggerimento anche nella fase intermedia della corsa, che si addolcisce sensibilmente quando si affronta una lunga discesa in direzione di San Polo d'Enza, in provincia di Parma. A quel punto, il menu propone il secondo e ultimo Gran Premio della Montagna del giorno: Borsea, poco meno di 4 km con una pendenza media del 5,5% che raggiunge il 9% a metà salita, posizionata ai -77 dall'arrivo. Da quel momento in avanti, la tappa si distende su strade ampie e rettilinee che conducono il gruppo fino alla cittadina mantovana, intorno alla quale è disegnato un circuito di 27 km da ripetere una sola volta, caratterizzato da frequenti cambi di direzione. Benché il vento sia una minaccia da non sottovalutare, la principale insidia per i velocisti è una curva secca a sinistra a 500 metri dalla linea bianca.

Sono sufficienti un paio di chilometri perché decolli la fuga: all'attacco gli italiani Giosuè Epis (Arkéa-B&B Hotels), Andrea Pietrobon (Polti-VisitMalta) e Manuele Tarozzi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè). Il terzetto al comando accumula un vantaggio massimo di 3' (-140 km) sul gruppo, trainato a turno da Alpecin-Deceuninck, Decathlon AG2R La Mondiale e Visma-Lease a Bike, per poi galleggiare stabilmente intorno ai 2' per tutta la fase centrale della corsa. 

Situazione di relativa quiete fino a quando la corsa non rientra in pianura: la minaccia dei ventagli induce le squadre degli uomini di classifica - in testa la Bahrain-Victorious, la Red Bull-BORA-Hansgrohe e la UAE Emirates-XRG - a presidiare le prime posizioni del gruppo. Il cambio di passo sgretola il margine a disposizione di Epis, Pietrobon e Tarozzi, che si presentano ai -50 dal traguardo con un vantaggio poco più che simbolico (15") sugli inseguitori. Il vento favorevole tiene costantemente in allerta il gruppo, ma non è abbastanza teso da scatenare la bagarre. In ogni caso, il terzetto di testa ha i chilometri contati: Epis e Tarozzi si arrendono ai -37. Al contrario, Pietrobon prosegue la sua azione, aggiudicandosi il Red Bull KM di Brescello davanti al tedesco Kim Heiduk (INEOS Grenadiers) e alla maglia rosa, il messicano Isaac Del Toro (UAE Emirates-XRG), che guadagna perciò altri 2" su tutti i rivali di altissima classifica. 

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Giosuè Epis, Andrea Pietrobon e Manuele Tarozzi in fuga nella 12ª tappa del Giro d'Italia © Sito ufficiale Giro d'Italia

Nel frattempo, il generoso corridore bellunese fa in tempo a passare davanti a tutti sul traguardo di Viadana prima di consegnarsi definitivamente al gruppo, che torna così al completo ai -27. Di qui in avanti, il lavoro dei treni si sovrappone alla lotta tra i corridori di punta per scongiurare trappole e possibili insidie. Una miscela che, per fortuna, non sprigiona alcuna scintilla: il gruppo continua a viaggiare a passo sostenuto, ma senza scossoni, anche negli ultimi 10 chilometri. Come da copione, la prima fila del gruppo è tutta o quasi per le squadre in corsa per il successo di tappa: Visma-Lease a Bike, al servizio dell'olandese Olav Kooij (Visma-Lease a Bike); Alpecin-Deceuninck, in corsa per l'australiano Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck); Soudal-Quick Step, il cui punto di riferimento è il francese Paul Magnier (Soudal Quick-Step) e Lidl-Trek, chiamata a scortare il plurivincitore di tappa del Giro, il danese Mads Pedersen (Lidl-Trek). 

Dopo una lunga serie di cambi di testimone, i Visma prendono il comando delle operazioni negli ultimi 2000 metri: l'italiano Edoardo Affini (Visma) detta il passo fino al triangolo rosso, quando entra in azione il belga Wout van Aert (Visma), che mette in fila il gruppo - ormai ridotto a non più di 25 uomini, complice una caduta di un corridore della Polti-VisitMalta intorno ai -2 - all'imbocco dell'ultima curva. Ai 350 metri, l'olandese Casper Van Uden (PicNic PostNL) prova ad anticipare la concorrenza, portandosi dietro proprio il connazionale, seguito a sua volta da Groves, Pedersen e dal britannico Ben Turner (INEOS Grenadiers). Kooij aspetta gli ultimi 150 metri per affiancare e scavalcare Van Uden, aggiudicandosi di forza la tappa davanti al giovane sprinter della PicNic PostNL e a un brillante Turner. Giù dal podio Pedersen, seguito da un esausto Groves e dal belga Milan Fretin (Cofidis). A seguire il tedesco Max Kanter (XDS-Astana), Magnier, lo sloveno Matevz Govekar (Bahrein-Victorious) e il migliore degli italiani, Matteo Moschetti (Q36.5).

In virtù dell'abbuono conquistato a Brescello, Del Toro comanda la generale con 33" sullo spagnolo Juan Ayuso (UAE Emirates-XRG), 1'09" sull'italiano Antonio Tiberi (Bahrein), 1'11" sul britannico Simon Yates (Visma) e 1'26" sullo sloveno Primož Roglič (Red Bull-BORA-Hansgrohe). 

L'ordine d'arrivo

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Carmine Marino
Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre 20