
La scelta last minute è quella giusta, Ben Turner vince alla Vuelta
Il britannico della INEOS, convocato in extremis, vince la quarta tappa a Voiron. Philipsen secondo, Pedersen solo sesto. Gaudu nuova maglia rossa
Søren Wærenskjold alla Omloop Nieuwsblad, Matthew Brennan alla Volta a Catalunya, Sam Watson al Tour de Romandie, Jordi Meeus alla Copenhagen Sprint, Ben Turner alla Vuelta. La lista di corridori capaci di vincere una gara di un giorno o una frazione di una corsa a tappe World Tour per cui erano stati convocati all'ultimo momento, in sostituzione di un compagno assente, si arrichisce con il nome del corridore della INEOS Grenadiers, che trionfa nella quarta tappa con arrivo a Voiron.
Turner era arrivato a Torino venerdì, chiamato a rimpiazzare Lucas Hamilton, e lo aveva fatto direttamente dal Renewi Tour, dove aveva corso le prime due tappe. Un'occasione last minute che si è rivelata un grande affare, perché l'arrivo di oggi era perfetto per quello che il britannico ha fatto vedere in questa stagione. Dopo il successo in un finale molto simile al Tour de Pologne, arriva anche il colpo grosso in un Grand Tour, il primo della sua carriera. L'unica tappa in territorio francese sarà da ricordare anche per David Gaudu, che dopo la vittoria di ieri si è preso anche la maglia rossa, con il benestare di Jonas Vingegaard e della Visma Lease a Bike.
La Vuelta 2025, la cronaca della quarta tappa
La tappa più lunga di questa edizione (206.7 chilometri) segna il passaggio dall'Italia alla Francia, con partenza da Susa e sconfinamento attraverso il Col de Montgenèvre (8.4 km al 5.9%). Il primo a scollinare è Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step), mentre Joel Nicolau (Caja Rural-Seguros RGA) passa per secondo e supera Alessandro Verre nella classifica dei gran premi della montagna.
Con loro in fuga ci sono anche Kamiel Bonneu (Intermarché-Wanty), Mario Aparicio (Burgos Burpellet BH) e Sean Quinn (EF Education-EasyPost), già all'attacco ieri. Lo statunitense se ne va da solo in cima al Col du Lautaret, mentre il gruppo è a 2'45". Terminate le salite però Lidl-Trek e Alpecin Deceuninck iniziano a spingere con più convinzione, e ai -91 la fuga viene già neutralizzata. Aparicio è l'ultimo a essere ripreso, e poco dopo riparte il suo compagno Sinhué Fernández (Burgos Burpellet BH).

A 45 dall'arrivo il gruppo è di nuovo compatto, e una decina di chilometri più tardi ci sono quindi punti e secondi pieni in palio allo sprint intermedio di Noyarey. Anche David Gaudu prova a lanciarsi in volata a caccia dell'abbuono che gli consentirebbe di superare Vingegaard, ma viene battuto da Pedersen, Ethan Vernon e anche dal suo compagno Jake Stewart (Free Palestine). Poco dopo ci prova in solitaria Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale), passista certamente da sottovalutare, che tiene impegnato il gruppo fino ai -15.
Una volta ripreso l'ultimo attaccante, i treni delle squadre velocisti iniziano a cercare spazio nel tortuoso finale che porta a Voiron. Dopo una serie di passaggi delicati e un paio di cadute, negli ultimi 2.5 km trovano la testa del gruppo gli uomini della Arkéa B&B Hotels, che lavorano per Jenthe Biermans, e Michał Kwiatkowski, che fa uno sforzo molto prolungato per tenere davanti Turner.
Gli Alpecin arrivano con la solita puntualità dentro gli ultimi mille metri, mentre Pedersen si perde all'ultima curva ai 400 metri. A uscire davanti a tutti è Edward Planckaert, ma Philipsen rimane troppo a lungo a ruota del compagno, sfiancato da una tappa lunga, dai passaggi a 2000 metri e dalla retta finale in leggera salita. Non ha di questi problemi Ben Turner, che esce alla grande negli ultimi 100 metri e vince nettamente davanti alla coppia Alpecin. Per il britannico è il primo successo in carriera in un Grande Giro.
Si piazza in quarta posizione Vernon, che si porta a +1 su Philipsen e a -2 da Pedersen nella combattutissima lotta nella classifica a punti. Cambia padrone anche la maglia rossa, perché David Gaudu arriva venticinquesimo e supera Vingegaard per somma di piazzamenti. Il francese indosserà la sua prima maglia di leader nella cronosquadre di Figueres, a cui si arriverà dopo un lungo trasferimento. Da segnalare l'uscita dalla top ten di Valentin Paret-Peintre (Soudal Quick-Step), malato e ritirato dopo pochi chilometri.