
Coppa Bernocchi, il fotofinish dice Godon: il francese batte Lund Andresen. 3° Lonardi
Corsa movimentata sul circuito del Piccolo Stelvio, dove si muovono alcuni dei favoriti, capeggiati da Matthew Brennan. I 12 attaccanti ingaggiano un serrato testa a testa con il gruppo per poi arrendersi ai -3 dal traguardo. Altri 4 italiani nei 10
Una corsa in bilico fino all'ultimo, ma alla fine hanno avuto ragione i velocisti puri, che si sono presentati compatti sul traguardo di Legnano (Milano) per contendersi la Coppa Bernocchi. Il fotofinish (e il colpo di reni) hanno premiato il campione nazionale francese Dorian Godon, vittorioso davanti a Tobias Lund Andresen e Giovanni Lonardi. A mani vuote il corridore più atteso, Matthew Brennan, che pure aveva animato la corsa sul circuito del Piccolo Stelvio in compagnia di altri 11 uomini, tallonati e infine raggiunti dal gruppo a circa 2 chilometri dall'arrivo.
La cronaca della Coppa Bernocchi
Seconda prova del Trittico Lombardo, la 106ª edizione della Coppa Bernocchi (Legnano-Legnano, 193,2 km) segue alla lettera lo spartito del recente passato: dopo aver lasciato il popoloso comune della cintura urbana milanese, la carovana punta verso Nord per affrontare il tradizionale circuito di 17 km (da ripetere per 8 volte), in cui spiccano le scalate multiple al Piccolo Stelvio/Caramamma (1500 metri al 7,2% di media, con punte al 14%). L'ultima, vera insidia del percorso è lo strappo di Via Ceppine (poco meno di 500 metri al 9,4%), posizionato a circa 33 km dalla linea bianca.
Appena dopo il km 0, si avvantaggiano 6 uomini: il belga Gianni Vermeersch (Alpecin-Deceuninck), il britannico Ethan Hayter (Soudal-QuickStep), l'italiano Samuele Quaranta (MBH Bank-Ballan), gli svizzeri Alexandre Balmer (Solution Tech-Vini Fantini) e Joel Suter (Tudor) e lo spagnolo Mikel Azparren (Q36.5). Il sestetto al comando - che perderà quasi subito Balmer, vittima di un problema meccanico - accumulerà un vantaggio massimo di 1'50" sugli inseguitori, a lungo pilotati dai Visma-Lease a Bike.
Il quintetto al comando - dal quale ha perso contatto Quaranta - occuperà la scena fino al terzultimo giro del circuito intermedio, dove entreranno in azione altri 5 corridori: l'australiano Michael Matthews (Jayco-AlUla), il danese Albert Withen Philipsen (Lidl-Trek), i francesi Jordan Labrosse (Decathlon AG2R La Mondiale) e Benjamin Thomas (Cofidis) e lo statunitense Sepp Kuss (Visma-Lease a Bike). Situazione frenetica alle spalle dei primi: il sesto passaggio sul Piccolo Stelvio spezza il gruppo in due. Circa 30 corridori salgono sul treno più ambito all'inizio del penultimo giro: tra di essi, spicca il nome del britannico Matthew Brennan (Visma). Tuttavia, la presenza dell'emergente ragazzo d'Oltremanica scoraggia la collaborazione tra i primi contrattaccanti. Anche per questo, si creano i presupposti per un'ulteriore frattura, innescata dall'australiano Jay Vine (UAE Emirates-XRG), all'attacco sul penultimo Caramamma in compagnia del danese Mikkel Frølich Honorè (EF EasyPost), dell'eritreo Natnael Tesfatsion (Movistar) e degli italiani Vincenzo Albanese (EF) e Andrea Bagioli (Lidl). A poco meno di 50 km dal traguardo, Brennan rilancia l'azione sullo strappo di San Pancrazio, portandosi dietro il belga Quinten Hermans (Alpecin). Dopo qualche chilometro di rincorsa, entrambi riusciranno ad accodarsi al primo gruppo inseguitore, che rientrerà a sua volta su Kuss, Labrosse, Matthews, Philipsen e Thomas a metà dell'ultimo giro.
La nuova testa della corsa - dalla quale si è sfilato Tesfatsion, staccato nel tratto che precede l'ultima ascesa al Piccolo Stelvio - affronta gli ultimi 30 km con un margine di circa 45" sul resto della compagnia, trainata a turno da Bahrain Victorious e Uno-X Mobility. Di qui in avanti, si apre un lungo braccio di ferro che - di fatto - si esaurirà alle porte di Legnano, dove i 12 fuggitivi si presenteranno con un margine poco più che simbolico (una decina di secondi ai -5). A un passo dal ricongiungimento, Albanese si lancia in un'azione solitaria che si esaurirà a circa 3500 metri dal traguardo. Ripreso il toscano di origini salernitane, ci prova (con analogo risultato) il suo compagno di squadra Honorè. Fatto sta che il gruppo torna a compattarsi ai -2 dalla linea bianca.
Una breve fase di controllo precede il blitz dell'italiano Alessandro Covi (UAE Emirates) e del campione nazionale statunitense Quinn Simmons (Lidl). Un breve momento di impasse - che coincide con il passo indietro dei PicNic PostNL, al lavoro per il danese Tobias Lund Andresen (PicNic PostNL) - sembra favorire i due coraggiosi, ma la reazione dei Soudal Quick-Step - in corsa con l'italiano Andrea Raccagni Noviero (Soudal Quick-Step) e dei Polti VisitMalta, al servizio dell'altro azzurro Giovanni Lonardi (Polti VisitMalta) stronca la sortita di Covi e Simmons, ripresi a circa 400 metri dall'arrivo. Volata, dunque: Lonardi prova ad anticipare lo spunto dei rivali ai 250 metri, ma alle sue spalle spunta proprio Andresen, affiancato sulla sinistra dal campione nazionale francese Dorian Godon (Decathlon). Il testa a testa tra i due si conclude sulla linea bianca: il transalpino piazza un colpo di reni chirurgico per bruciare lo sprinter scandinavo e conquistare il suo 5° successo del 2025 (il 15° da professionista). Lonardi completa il podio, lasciandosi alle spalle Raccagni Noviero e Matthews, ancora brillante nonostante fosse stato ripreso da poco. 6° posto per un altro azzurro, Matteo Trentin (Tudor) davanti al britannico Fred Wright (Bahrain Victorious), all'altro italiano Filippo Magli (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), al norvegese Markus Hoelgaard (Uno-X Mobility) e a un altro corridore di casa, Francesco Busatto (Intermarché-Wanty).
