
Caos e proteste alla Vuelta: tappa senza vincitori a Bilbao
Frazione neutralizzata e distacchi per la generale presi ai -3km; Vingegaard guadagna comunque su Almeida grazie al forcing di Pidcock
Nessun corridore ha alzato le braccia sul traguardo di Bilbao, sede di arrivo dell'undicesima frazione della Vuelta a España 2025. Un tentativo di sfondamento delle transenne che proteggevano l'ultimo km di corsa da parte dei manifestanti pro Palestina ha convinto l'organizzazione di corsa a prendere i tempi per la classifica generale ai meno 3km dall'arrivo, optando per non assegnare la vittoria di tappa. Non è comunque mancato lo spettacolo: dopo aver fatto lavorare la propria squadra per tutta la giornata, Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike) è riuscito a guadagnare sul proprio rivale più pericoloso, João Almeida (UAE Team Emirates-XRG), seguendo l'attacco sull'ultima salita di giornata di uno scatenato Tom Pidcock (Q36.5). Il britannico, campione olimpico di mountain bike, è riuscito anche a staccare Vingegaard nei tratti più duri dell'Alto de Pike: il danese ha poi recuperato e collaborato con Pidcock fino allo stop forzato alla tappa, riuscendo a mettere 10" più 4" di abbuono tra sé e Almeida.
La Vuelta 2025, la cronaca dell'undicesima tappa
Frazione di 157.4km con partenza e arrivo a Bilbao, per un totale di circa 3000m di dislivello. Pronti via, i corridori troveranno l'Alto de Lakuiz (3.9km al 4.7%), quindi la prima salita dura verso l'Alto de Sallube (7.2km al 4.2%; primo tratto di 3.2km all'8.5%, max 10%). Finita la discesa, oltre 20km mossi, poi una prima asperità di 3km al 4% precederà la salita al Balcón de Bizkaia (4.3km al 5.4%; max 10%), quindi l'Alto de Gerekiz (circa 3km al 5%) e l'Alto de Morga (4km al 4.7%, max 8%), ufficialmente unito in 8.2km alla salita precedente. Altri 10km pianeggianti condurranno nel vivo della corsa, con il primo passaggio sull'Alto del Vivero (salita irregolare di 4.2km all'8.3% con un paio di passaggi al 15%). Una lunga discesa porta a Bilbao, dove si percorrerà lo strappo verso il traguardo (400m al 6%) che varrà come sprint intermedio. I corridori transiteranno quindi nuovamente sull'Alto del Vivero, poi dopo la discesa 9km di pianura prima che la strada si impenni di nuovo verso l'Alto de Pike (2.3km all'8.9%, max 16%), con scollinamento a meno di 9km dall'arrivo. La discesa termina a poco più di 1km dal traguardo: si riaffronterà lo strappetto nel centro di Bilbao, poi la strada spiana nei 500m finali.
La Visma-Lease a Bike della maglia rossa Jonas Vingegaard controlla il gruppo dal km 0. I primi tentativi di allungo arrivano dagli uomini della Jayco AlUla, che suscitano la reazione di Juan Ayuso (UAE Emirates).Nulla di fatto, però, e in vista del GPM dell'Alto de Laukiz si avvantaggiano Joel Nicolau (Caja Rural), che passa in testa, e Mads Pedersen (Lidl-Trek). Continuano gli attacchi dal gruppo, con Gal Glivar (Alpecin-Deceuninck) e Jordan Labrosse (Decathlon AG2R) che si mettono all'inseguimento di Pedersen e Nicolau; provano anche Michel Hessmann (Movistar) e Chris Harper (Jayco AlUla), ma dopo qualche km di scatti e controscatti tutti gli attaccanti vengono ripresi. Prova allora la Bahrain-Victorious a portar via la fuga, ma la Visma rimane a fare buona guardia. Siamo già ai piedi dell'Alto de Sollube quando si muove ancora Pedersen: sul danese si riportano, a 2km dalla vetta, Marc Soler (UAE Emirates) e Orluis Aular (Movistar). In tre riescono a prendere una trentina di secondi di vantaggio e Pedersen passa per primo al GPM. Provano a evadere anche Sergio Samitier (Cofidis), un uomo della EF e un Movistar, ma la Visma neutralizza anche questo tentativo, rimanendo in controllo e lasciando ai battistrada un vantaggio tra 50" e 1'05" nei 20km successivi.

Il gap si dilata sulla salita del Balcon de Bizkaia, dove Soler conquista il GPM, ma l'azione dei battistrada sembra progressivamente spegnersi lungo la discesa e il successivo tratto pianeggiante. I fuggitivi arrivano all'Alto de Morga (-80km) con 35" di vantaggio: Soler lascia subito sul posto Pedersen e Aular e tenta l'azione solitaria, aumentando il proprio gap sul gruppo e scollinando al GPM con 1'13" di vantaggio. Dietro di lui Nicolau e Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step) allungano per i punti rimanenti per la maglia a pois: su di loro si riporta Santiago Buitrago (Bahrain-Victorious), ma anche Victor Campenaerts (Visma), per cercare di scoraggiare un possibile ricongiungimento. I tre tirano comunque dritto per qualche km, poi prosegue il solo Vervaeke, mentre Nicolau e Buitrago si rialzano con Campenaerts. Il vantaggio di Soler comunque si sta prosciugando e lo spagnolo viene ripreso a 59km dal traguardo.
Sull'Alto del Vivero, con INEOS e Q36.5 in palla ma la Visma sempre davanti, inizia la selezione da dietro e arriva l'attacco in progressione di Mikel Landa (Soudal Quick-Step), in cerca di riscatto sulle strade di casa. Ci riprova anche Buitrago, al quale vanno dietro Kamiel Bonneu (Intermarché-Wanty), Eddie Dunbar (Jayco-AlUla), Louis Rouland (Arkéa B&B) e Juan Guillermo Martinez (PicNic-PostNL), che però si ritrovano nuovamente Campenaerts a ruota. Landa scollina in testa al GPM: Buitrago lo riaggancia in discesa, mentre dal gruppo esce come un proiettile Pedersen. Il danese aggredisce gli ultimi metri di salita e si riporta sul gruppetto inseguitore, che viaggia a 40" dalla testa della corsa, con l'obiettivo di passare nella miglior posizione possibile sul traguardo di Bilbao, valevole come sprint intermedio. Il vantaggio della coppia al comando rimane stabile e Pedersen deve accontentarsi della terza posizione, mentre le telecamere inquadrano di sfuggita una transenna che cede sotto la spinta dei manifestanti che affollano il bordo strada dell'ultimo km di corsa. Il gruppo intanto rinviene forte e riassorbe gli inseguitori a 34km dal traguardo: in quel momento anche Landa molla la ruota di Buitrago, tormentato dai problemi alla schiena causati dalla caduta nella prima tappa del Giro d'Italia.
Buitrago prosegue in solitaria e riesce a prendere comunque in testa il secondo passaggio sull'Alto del Vivero con 38" sul gruppo, in testa al quale è la UAE a fare il ritmo. È poi la RedBull-BORA a mettere un uomo davanti. Altre proteste causano un piccolo rallentamento anche in questa fase, per via di uno striscione teso dai manifestanti in mezzo alla strada, ma gli uomini di classifica continuano senza problemi la loro ricorsa a Buitrago, che mantiene ancora 20" di luce tra sé e il gruppetto dei migliori sul quale, dopo un primo tratto difficile, stanno rientrando diversi altri uomini. La Visma riprende il comando delle operazioni e sul ritmo comunque controllato di Ben Tulett, arriva lo scatto di João Almeida: Vingegaard se ne accorge ed è subito a ruota del portoghese con il compagno Tulett, Tom Pidcock e Jai Hindley (RedBull-BORA). Dopo un momento di stasi, prova a forzare Giulio Pellizzari (RedBull-BORA), ma riparte Almeida, con a ruota Vingegaard, un Tulett in stato di grazia, Hindley, Pidcock e Pellizzari. L'attacco riassorbe Buitrago e di nuovo la Visma prendere le redini della situazione prima del GPM: rientrano in tanti e si forma in testa un gruppetto di una ventina di corridori con i gialloneri in netta superiorità numerica.
La neutralizzazione non ferma la lotta per la classifica generale
Nel tratto pianeggiante verso l'Alto de Pike arriva però via radio la notizia che i tempi per la generale verranno presi ai meno 3km e che la tappa non avrà vincitore. La Visma continua comunque nella sua azione di controllo, anche se, dopo essere arrivati sulle prime rampe dell'Alto de Pike, sembra esserci molta indecisione da parte di Jonas Vingegaard. Chi invece ha le idee molto chiare è Tom Pidcock, che scatta in faccia tutti a 8.5km dal traguardo: Vingegaard sembra risvegliarsi, saltandogli agilmente a ruota assieme a Hindley, mentre Almeida appare in difficoltà. Sul punto più duro della salita, con pendenze oltre il 15%, il campione olimpico di mountain bike riesce a staccare Vingegaard per qualche metro: il danese fa un po' l'elastico e intanto Pidcock passa in testa al GPM, dove vengono assegnati anche secondi di abbuono per la generale. Il britannico prende così 6", Vingegaard 4" e Almeida, che però è più staccato, riesce a conquistarne 2". La maglia rossa rientra su Pidcock e insieme collaborano lungo la discesa per infliggere quanto più distacco possibile al gruppetto con Almeida, Hindley, Matteo Jorgenson (Visma-Lease a Bike) e Felix Gall (Decathlon AG2R) che pagano, ai -3km, circa 10" .
