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Iron, like a lion, Tesfatsion!

05.06.2022 21:45

Natnael conquista il traguarde del Monte Grappa nell'Adriatica Ionica Race, Filippo Zana battuto ma conquista la maglia di leader. Terzo posto per Pronskiy, Fortunato paga le botte di ieri


Una sua bella vittoria era nell'aria, e Natnael Tesfatsion, dopo un discreto Giro d'Italia (due top ten di tappa), dopo la piazza d'onore conquistata in settimana al Giro dell'Appennino, è andato a segno oggi nella frazione regina dell'Adriatica Ionica Race, un arrivo sul Monte Grappa che ha dato una forte assestata alla classifica pur senza decidere niente di definitivo, date le distanze tutto sommate ridotte tra i primi della generale.

In questa fase della sua ancor giovane carriera (ha da poco compiuto 23 anni), Tesfatsion si sta confermando un fattore nelle brevi gare a tappe, anche di un certo livello: solo quest'anno l'eritreo della Drone Hopper-Androni ha ottenuto ottimi risultati al Tour du Rwanda (addirittura vinto in febbraio), alla Coppi e Bartali (vari piazzamenti e il nono finale) e al Tour of the Alps (un paio di buoni piazzamenti), restando in disparte solo alla Tirreno. Considerando che al Ruanda conquistò la classifica, quella di oggi è la sua prima volta a braccia alzate da quando veste la maglia del sodalizio diretto da Gianni Savio, un risultato per il quale restava solo da capire il "quando", non il "se": nel senso che aspettavamo solo di vedere in quale corsa "Natalino" avrebbe lasciato il segno, dato che era pressocché certo che l'avrebbe fatto una volta o l'altra.

Se Tesfatsion ha potuto brindare, Filippo Zana si è dovuto consolare dopo il secondo secondo posto di fila, ma la somma dei suoi sforzi va oltre i piazzamenti in quanto gli lascia in dote la maglia di leader della corsa: saltato (non senza aver prima lasciato l'anima) Cristian Scaroni, il vicentino della Bardiani-CSF ha condotto con autorevolezza la gestione della salita da parte dei suoi compagni, provando a lasciare il segno nel finale. L'obiettivo di vincere la generale è tangibile ma non scontato, ci vorrà ancora impegno.

Vediamo nel dettaglio come si sono svolti i fatti della Castelfranco Veneto-Pieve del Grappa di 157.8 km, seconda tappa dell'Adriatica Ionica Race 2022. Dopo una ventina di chilometri e molteplici tentativi d'evasione, ha preso il largo la fuga a quattro che ha caratterizzato buona parte della giornata: Santiago Umba (Drone Hopper-Androni Giocattoli), Eugenio Sánchez (Kern Pharma), Matteo Zurlo (Zalf Euromobil Fior) e David Lozano (Novo Nordisk) hanno avuto un vantaggio massimo di circa 4' al km 40, poi sono stati progressivamente riavvicinati dal gruppo che ha annullato l'azione a 25 km dal traguardo, quando anche Zurlo (ultimo a cedere) è stato raggiunto.

Si era già in piena salita del Grappa e la Eolo-Kometa era da subito impegnata in un forcing con Alessandro Fancellu. Subito il plotone si è selezionato e in questa fase non era composto da più di 15 uomini: Fancellu e Lorenzo Fortunato (Eolo), Jefferson Cepeda, Eduardo Sepúlveda e Natnael Tesfatsion (Drone Hopper-Androni Giocattoli), Luca Covili, FIlippo Zana e Samuele Zoccarato (Bardiani-CSF), Vadim Pronskiy e Antonio Nibali (Astana Qazaqstan), Cristian Scaroni e Giovanni Carboni (Nazionale Italiana), Paul Double (Mg.K Vis-Color for Peace), Riccardo Lucca (Work Service Vitalcare), Mikel Bizkarra (Euskaltel-Euskadi) e, facendo l'elastico, Edoardo Sandri (CT Friuli).

A più riprese (già ai -22, poi ai -15, poi ancora ai -10 e infine ai -5) il leader della generale ha manifestato momenti di appannamento, ma quasi sempre ha trovato le energie per rifarsi sotto, favorito certo dall'andamento ondivago dell'altimetria del Grappa dal versante affrontato oggi (Seren). Diciamo "quasi sempre" perché alla fine, dopo tanto impegno, si è comunque staccato salutando le ambizioni di classifica. Non è stato comunque facile fare selezione nel gruppetto dei migliori: ai -16 ci ha provato Nibali, che però più avanti sarebbe egli stesso saltato.

Fortunato, alle prese coi postumi della caduta occorsagli nel finale di ieri (sospetta frattura a un polso, tra le varie botte), ha fatto quel che ha potuto, ma non ha mai manifestato la brillantezza di chi avrebbe potuto recitare da protagonista: già ai -16, sull'allungo di Nibali, era tra gli staccati, e anche se dopo il gruppetto si è ricompattato (con le eccezioni di Lucca, Carboni e lo stesso Squalo Jr.), il bolognese ha sempre dato l'impressione di correre in difesa. In più ai -14, su una trenata di Cepeda, ha perso pure il supporto di Fancellu, fin lì preziosa spalla. Ai -11.5 anche Double si è staccato definitivamente dal gruppetto buono.

Nei 10 chilometri finali è a lungo stato in cattedra Samuele Zoccarato, impegnato a tirare per Zana (nonostante una stazza più da lanciatore di treni), poi magari in difficoltà per eccesso di acido lattico, ma poi bravo a recuperare nelle brevi contropendenze del percorso, a tornare sotto e a rifare un altro turno in testa al trenino: l'ha fatto almeno due volte, ai -8 e poi ancora ai -6. Quest'ultima passata ha fatto saltare definitivamente Scaroni, alle prese tra l'altro con un principio di crampi.

Dopo un'ennesima discesina, ai 2.3 la strada s'è rimessa all'insù e lì Cepeda ha preso la situazione in mano con estrema decisione: un ritmo costante, alto, che per cominciare ha respinto lo stesso Zoccarato e pure Bizkarra, quindi ha chiamato una reazione di Pronskiy, sulla cui sgasata Fortunato ha perso contatto e Covili quasi. Col kazako resistevano bene Zana, Tesfatsion e Cepeda, che proprio dall'asiatico ha ripreso il testimone ripartendo ai 1700 metri. Di tutto questo mulinare in testa l'unico effetto era il mal di gambe di Covili, che continuava a fare l'elastico. Si è dovuti arrivare ai 150 metri per avere infine la volata a quattro che ha deciso la corsa.

Zana è stato il primo a lanciarsi, appunto ai 150, Pronskiy alla sua ruota non ne aveva per reagire a tono, meglio invece Tesfatsion, che dalla terza ruota è uscito prepotentemente ai 100 metri per vie esterne, superando il vicentino e andando a prendersi un bel successo di tappa davanti allo stesso Filippo e a Vadim. A 8" è arrivato Covili, a 12" Cepeda, a 19" Bizkarra, a 42" Fortunato, a 1'04" Scaroni e Zoccarato, a 2'10" Lucca, decimo. La generale assume i seguenti contorni: Zana prende il comando e ora ha 21" su Tesfatsion, 27" su Pronskiy, 39" su Covili, 43" su Cepeda, 50" su Bizkarra, 1'06" su Scaroni, 2'22" su Lucca, 3'46" su Sandri e 4'03" su Fortunato.

Domani la terza tappa condurrà il gruppo da Ferrara a Brisighella, 141.3 km, la seconda metà dei quali tutto un susseguirsi di strappi e di strappetti, spazio per imboscate ce n'è in abbondanza ma Zana ha dimostrato di avere le carte in regola per controllare tutto quel che gli avverrà intorno.
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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!