
Tappa turbolenta al Giro, Van Aert: "Decisione saggia", Vegni: "Non volevamo rischiare"
Le dichiarazioni dopo la sesta tappa: Pedersen lamenta la caduta e la mancata volata. Van Aert elogia la saggia neutralizzazione per la pioggia. Vegni spiega la decisione di non rischiare
La sesta tappa del Giro d'Italia 2025, da Potenza a Napoli, è stata vinta da Kaden Groves su Milan Fretin e Paul Magnier.
La corsa è stata neutralizzata dopo 166.5 km in seguito a una caduta di 18 corridori che ha coinvolto anche la maglia rosa Mads Pedersen e ha portato al ritiro di Jai Hindley, Dion Smith e Juri Hollmann. Sul traguardo non si davano abbuoni né punti per la maglia ciclamino, e nemmeno sui traguardi volanti.
Restano dunque gli stessi di ieri i possessori delle quattro maglie, ovvero Mads Pedersen (maglia rosa e maglia ciclamino), Mathias Vacek (maglia bianca), Domenico Fortunato (maglia blu).

Ecco le dichiarazioni dei principali protagonisti della sesta tappa:
Mads Pedersen: “Ho avuto giornate migliori”
"Direi che ho avuto giorni migliori, ecco. Non è mai piacevole cadere in discesa a 70 km/h, quindi… sì, adesso sento le botte sul corpo, senza dubbio.
Se avessi potuto, mi sarebbe piaciuto tentare la vittoria di tappa ma… sai, quando finisci a terra come è successo a me oggi, non è così facile, e… sì, sento il dolore della caduta, quindi… sì, se avessi potuto, mi sarebbe piaciuto essere in volata, ma… oggi non era il giorno."
Wout van Aert: “Decisione saggia”
"Pensavo fossimo già più vicini al traguardo (riferendosi allo scatto nel finale, n.d.r.). E, uh, sì. Avrei dovuto comunque trattenermi un po’ per portare Olav (Kooij) più avanti fino all’ultimo momento. Non so se questo sia costato a Olav la vittoria. Ho solo visto che era completamente chiuso e non poteva davvero fare una volata. Quindi, sì, di sicuro è sfortunato che non abbia avuto una vera possibilità di lottare per la volata. Ma, sì, penso che Groves abbia vinto ed è comunque un corridore forte.
Per un po’ oggi c'è stata solo pioggia, ma non troppo freddo, niente di speciale. Però, nel finale, abbiamo affrontato una discesa davvero scivolosa. E, sì, incidenti così possono sempre accadere, ovviamente. Ma devo dire che hanno preso una decisione davvero saggia: rallentare, neutralizzare la corsa finché tutti non hanno avuto il tempo di rientrare. E poi, sì, su queste strade scivolose è stata una buona decisione anche se oggi non ci sono stati cambiamenti in classifica generale."
Mauro Vegni: "Non volevamo rischiare"
"Abbiamo solamente detto ai corridori che gli avremmo dato una nuova partenza con il distacco acquisito precedentemente dai corridori.
Quando ci siamo fermati, abbiamo sentito i risultati della caduta, visto che pioveva ancora e che l’asfalto di queste località balneari stava diventando impraticabile, abbiamo preso la decisione che non era giusto rischiare di perdere quello che il Giro può dare, quindi abbiamo deciso di neutralizzare la tappa fino all’arrivo.
L’asfalto era bello, ma tecnicamente non si poteva gestirlo. Sono uscito dalla macchina e sono scivolato con le scarpe. È qualcosa che succede sempre nei posti dove il mare è vicino. È certo che le prime piogge non bagnano bene l’asfalto e si ha l’impressione di pattinare. Per rischiare di più… quando alcuni corridori importanti avevano già lasciato la corsa… ci siamo detti ‘perché rischiare, lasciamoli fare uno sprint tranquillo e domani ricominceremo con i risultati già ottenuti’."
Paolo Bellino (RCS): “Quando ho visto la caduta ho pensato il peggio”
“Avevamo delle strade con un asfalto perfetto, probabilmente con l'acqua in queste regioni diventano veramente molto viscide. Cadere a quella velocità è diventato un tragico effetto domino. Quando ho visto la caduta ho pensato molto peggio. . Un pensiero va a quelli che non sono ripartiti."
Mathias Vacek: “Proverò a conquistare la maglia rosa”
"Prima di tutto è stata una tappa davvero folle, devo dire, perché, sai, siamo ancora nel Sud Italia e le strade qui sono… beh, bagnate, davvero scivolose, e oggi in certi tratti sembrava di pattinare sul ghiaccio. Quindi sì, lì c’è stata una grossa caduta, probabilmente con sessanta corridori a terra, e hanno neutralizzato la corsa. Stavamo parlando anche con altri corridori, con altri ragazzi, e forse sarebbe stato meglio neutralizzare tutta la tappa, perché se avesse piovuto anche qui in città, a Napoli, sarebbe stato di nuovo pericolosissimo.
Ma poi hanno deciso che avrebbero semplicemente dato lo stesso tempo a tutti, avrebbero neutralizzato i tempi e non assegnato punti per la maglia ciclamino. Quindi sì, è stata una buona decisione. E poi, lui è stato coinvolto nella caduta, si è fatto un po’ male, quindi ha deciso di prenderla con calma oggi e non voleva più rischiare. Anch’io ho deciso di andare tranquillo e di risparmiare le energie per domani, capisci? E poi non voglio cadere in una tappa che non è adatta a me. Preferisco pensare alle prossime tappe. Domani non sarà una tappa facile, con tutti gli scalatori in gioco, ma di sicuro darò il massimo. So di essere in buona forma, quindi proverò a difendere la maglia bianca, e non voglio regalare questa maglia così facilmente. Proverò a conquistare anche la maglia rosa, anche se è un obiettivo molto difficile. Ma sì, farò del mio meglio."
Domenico Fortunato: “Domani la fuga può arrivare, ci proverò”
"Hanno iniziato altri la fuga oggi, ho preso qualche punto per la Maglia Azzurra, per la terza settimana sarà utile, perché ho quasi 50 punti, quindi ok, non ho speso troppo per questa azione, e... va bene così. Dopo la caduta siamo arrivati tranquilli, ma... non è stata una giornata super facile, come si pensava all’inizio. Domani, secondo me, la fuga può arrivare. Partiamo subito in salita, quindi bisognerà vedere se i corridori di classifica lasceranno andare la fuga o no. Proverò a entrare nella fuga, ma ho 2'30" in classifica generale... non è facile. Oggi pensavo di guadagnare qualche minuto, ma ok, siamo tutti con lo stesso tempo, e... vedremo.”