Giulio Ciccone
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Giulio Ciccone: “In una gara così basta un attimo per spegnersi”

Le parole dei protagonisti della spedizione italiana ai Mondiali di Kigali: la stanchezza di Ciccone, le considerazioni del CT Villa e del presidente Dagnoni

28.09.2025 17:06

Giulio Ciccone (Italia) conclude il proprio Mondiale di Kigali 2025 in sesta posizione, battendo allo sprint Juan Ayuso (Spagna) e Isaac Del Toro (Messico). L'azzurro migliora nettamente il venticinquesimo posto dello scorso anno a Zurigo in una gara durissima, dominata da Tadej Pogačar (Slovenia).

Giulio Ciccone: “In una gara così basta un attimo per spegnersi”

Oggi ho perso 15 anni di vita in sole 6 ore: è stata una delle giornate più dure della mia vita in bici. Una sofferenza direi atroce (ride). Ma da subito: penso che il feeling di tutti fosse veramente estremo. Abbiamo corso con la fatica: non so, forse per colpa del clima, perché alla fine l'altitudine non è estrema. È stata una gara a sfinimento. Com'era previsto c'è stato il punto chiave sulla salita fuori dal circuito e lì ho avuto buone sensazioni: sono riuscito a gestirmi bene, sapevo che non dovevo seguire gli attacchi ma correre di rimessa. Sono riuscito a scollinare bene anche dal muro, poi siamo rientrati nel circuito e onestamente le sensazioni erano buone. Però, come dicevo, in una gara così basta un attimo per spegnerti e niente… C'è stato un giro dove Remco ha attaccato tra i due strappi e lì forse è stato un errore provare a seguirlo: stare alla sua ruota in discesa e in pianura significa pedalare più che in salita. Quando ho preso lo strappo col pavé ero già in acido totale : quel giro è stato quello nel quale ho fatto un grosso errore che poi ho pagato.

Bisogna essere realisti: abbiamo fatto il massimo. Magari entrare nei cinque avrebbe avuto un sapore diverso, però ripeto: non abbiamo nessun rimpianto. Basta guardare la mia faccia: io ho dato tutto quello che avevo, più di così non potevo. Sono soddisfatto di me, perché sono riuscito a dare il massimo, ma anche della squadra: come ho detto nei giorni scorsi, eravamo un bel gruppo e in gara mi sono stati veramente vicini. Tante fasi non si vedono dalla televisione, però oggi non era facile gestire borracce, ghiaccio… c'è un grosso lavoro sporco da fare dietro e loro lo hanno fatto alla grande, quindi voglio ringraziare veramente tutti”.

Il CT Marco Villa: “Se prende 2' Remco, ci sta che Giulio faccia sesto”

Siamo soddisfatti per il risultato, perché siamo stati con i primi in una gara durissima: ho sempre detto che oggi ci voleva condizione e bisognava stare benissimo e la dimostrazione è stata che favoriti come Jay Vine e Tom Pidcock sono rimbalzati nel finale. È stato bravo Giulio a resistere fino alla fine, però quando ci sono queste gare dure, la minima differenza viene esasperata: ne ha pagato le conseguenze ancora una volta Remco Evenepoel con Pogačar. Se prende due minuti Remco, ci sta anche che Giulio faccia sesto. Ho visto bene Giulio, anche dopo che non è riuscito a seguire Remco: probabilmente c'è stata una situazione sfavorevole, perché appena l'abbiamo raggiunto nel gruppetto che inseguiva Remco era l'unico che tirava. Non c'era collaborazione, erano tutti esausti. Mi dispiace perché magari con qualcuno con la sua gamba si sarebbe potuto ricucire su Remco.

Ciò che ha dato più indicazioni è stato vedere Vine staccarsi: era uno dei tre o quattro più in forma di questo momento. Anche Ayuso e Del Toro là davanti ci hanno fatto capire ancora una volta che Pogačar ha un altro ritmo e forse a volte è meglio non seguirlo. Per quello che sto vedendo adesso, è fortissimo. Non ho avuto la fortuna di vedere Marckxs e gli altri campioni, che ho seguito da ragazzino, quindi posso giudicare, ma questi risultati e questi distacchi parlano chiaro”.

Il presidente della FCI Cordiano Dagnoni: “Un'edizione nella quale abbiamo ricoperto tutti e tre i gradini del podio”

Un sesto posto che è la posizione adatta a Giulio Ciccone per quelli che sono i campioni che si sono combattuti durante questo Campionato del Mondo. A 100km dall'arrivo Pogačar ha buttato una bomba a mano in mezzo al gruppo: Mattia Cattaneo mi ha detto che su quella salita c'erano corridori da tutte le parti, la corsa è esplosa nel vero senso della parola. Credo che Ciccone abbia fatto il suo massimo e comunque per noi è un risultato decoroso

In quest'edizione abbiamo ricoperto tutti e tre i gradini del podio: siamo partiti con un bel bronzo di Federica Venturelli, che nella cronomentro U23 ha messo in pratica le sue doti, perché va forte in pista, strada e ciclocross. Poi l'argento di Chantal Pegolo di ieri, ma soprattutto la perla di Lorenzo Finn, credo sia quella che ha regalato grande gioia a tutti gli italiani”.

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Lorenzo Mark Finn all'attacco sul Kimihurura. Sullo sfondo lo svizzero Jan Huber, poi medaglia d'argento © Profilo X UCI
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